Se penso ad un titolo che riesce a combinare cinema e videogiochi, utilizzando delle registrazioni come parte integrante del gameplay, il primo gioco che mi viene in mente è senza ombra di dubbio Mad Dog McCree, un videogioco uscito negli anni ’90 il quale era fondamentalmente un grande film interattivo. Se il titolo che ti ho citato era uno sparatutto da giocare con lightgun (ovvero con una riproduzione di una pistola), il titolo che abbiamo in recensione oggi, ovvero Criminal Expert, ha poco a che fare con Mad Dog McCree, se non che le sue visuali sono caratterizzate da registrazioni di attori in carne ossa.
Sviluppato e pubblicato da Forever Entertainment (i quali sono gli stessi del remake di The House of the Dead) al prezzo budget di 9,99€, Criminal Expert ci metterà nei panni di un detective il quale dovrà risolvere un caso riguardante una donna misteriosa. Al nostro fianco avremo solo il nostro intuito, il pc dove esaminare le prove (e giocare a solitario…no davvero, non sto scherzando) e soli tre giorni per poter sbrogliare la matassa. Riusciremo a sentirci dei novelli Sherlock Holmes grazie a Criminal Expert? Prosegui nella lettura per avere la risposta a questa domanda.
Criminal Expert e la donna misteriosa
Il gioco si apre con una donna che corre a perdifiato in un bosco e, riuscendo ad arrivare ad una strada isolata, per poco non viene investita da un passante che decide di aiutarla. La donna, visibilmente impaurita, rifiuta l’invito dell’uomo a salire in macchina in cerca di un posto più caldo e questo decide di chiamare la polizia per dare aiuto all’impaurita ragazza. Qui entriamo in scena noi, un innominato detective il quale dovrà risolvere il caso e capire perché la donna si trovava lì, ma soprattutto perché era così impaurita. Per farlo avremo solo 3 giorni a disposizione.
Come puoi ben leggere da queste pochissime righe di incipit il titolo non brilla per nulla di originalità. Il tutto sembra uscito da uno di quei film Netflix, fatti giusto per riempire il catalogo, ma prodotti con un budget davvero modesto. Le espressioni degli attori parecchio “finte” e il fatto che la trama cambierà in base alle domande o alle espressioni che diremo, non aiutano per nulla ad dare quel guizzo che può rendere Criminal Expert almeno interessante da seguire.
Gameplay piatto
Ma stiamo recensendo un videogioco oppure un film? No, è un videogioco, fatto male, ma pur sempre videogioco. Il fulcro del gameplay sarà il nostro ufficio. Qui potremo accedere alle varie sezioni di gioco ovvero: il nostro pc (dove passeremo la maggior parte del tempo), una lavagna dove osservare le foto e le mappe dei luoghi (che non visiteremo mai), un archivio dove leggere tutti rapporti effettuati, una stanza degli interrogatori, un telefono e una sala delle prove.
Il tutto appare molto approssimativo e difficilmente capiremo quale sezione dovremo visitare per riuscire a risolvere il mistero che ci è stato posto. Il fatto di dover andare a casaccio, in un titolo che si pone come obbiettivo principale il farci utilizzare il nostro intuito per metterci nei panni di novelli detective è una sensazione che non ci dovrebbe assolutamente essere. Niente viene spiegato e quindi starà a noi provare per capire cosa fare in un determinato momento.
Ad esempio all’interno del PC (oltre che a giocare a solitario), avremo accesso ad un archivio dove poter rintracciare persone da interrogare. Qui man mano appariranno dei nomi totalmente dal nulla e che non abbiamo mai sentito in precedenza. In più non sono mai stato in una stazione di polizia, ma non credo che negli archivi ci sia una casella per il nome e una per il cognome di una persona, presumo che questi vengano scritti insieme per identificare un individuo e poterlo ricercare nel database. Ma come ho detto, non sono mai stato in polizia e potrei pure sbagliarmi.
Gli interrogatori, i quali sono la parte principale del titolo, ovvero quella che fa progredire nella storia di Criminal Expert, sono quanto di più piatto mi sia capitato di leggere negli ultimi anni. A questa parte ci si arriva così: dopo aver cercato un nome nel confusionario database della polizia, si digita un numero sul telefono e questa persona arriverà alla stanza degli interrogatori. Una volta fatto questo, dovremo decidere cosa chiedere al nostro interlocutore per poter raccogliere più indizi possibili. Il fatto è che le domande poste e le risposte date saranno mal recitate e in alcuni casi proprio ridicole, con un’espressività degli attori pari a zero.
Infine per portare a termine l’indagine di questa misteriosa ragazza che è stata ritrovata impaurita nel bosco, avremo solamente tre giorni, i quali verranno tramutati in 3 ore. Una volta passato questo lasso di tempo il gioco andrà in game over, a prescindere dal fatto che noi abbiamo completato o meno le nostre indagini. Praticamente un Majora’s Mask dei poveri.
Criminal Expert sembra un gioco per Smartphone
Da un punto di vista tecnico, Criminal Expert è difficile da giudicare, vista la sua natura ibrida. Infatti le parti recitate, si vede che sono particolarmente forzate, mentre l’ufficio (quindi la parte dove ci muoveremo) sembrerà uscita da uno di quei giochi per smartphone gratuiti, fatti con due spiccioli e con una pubblicità ogni 30 secondi.
La recitazione degli attori è davvero pessima ed è palese che fingano, in un titolo che vuole essere una sottospecie di film, questo risulta essere un problema non da poco. Immagina di vedere una qualsiasi serie TV su Netflix o su un altro servizio di streaming, questa per essere ben riuscita dovrà avere, da parte degli attori, delle reazioni naturali, beh qui è l’esatto opposto. Anche l’audio non si salva, con la recitazione in polacco e sottotitoli in inglese. Sarebbe stato gradito non dico il doppiaggio in italiano (si parla comunque di un’opera a basso budget), ma almeno un doppiaggio in inglese.