Dopo essere stato lanciato su Nintendo Switch nel 2018 e su PSVita nel 2014, la casa di produzione Infinite State Games, insieme al publisher Digerati Distribution, rendono disponibile anche per Steam il titolo Don’t Die Mr. Robot! DX, ovvero un gioco il quale è un mix di vari generi videoludici e l’unico scopo è di assuefare il giocatore facendogli esclamare la classica affermazione: “Un’altra partita e poi basta”. Saranno riusciti nell’impresa di dare questa sensazione con questo semplice, colorato e particolare gioco? Sì, ma con qualche riserva, visto che il difetto più grande è che dopo un po’ scatterà una certa ripetitività.
La storia non c’è e non serve
Partiamo con il presupposto che Don’t Die Mr. Robot! DX non ha una trama visto che è di base un gioco arcade e quindi fatto in maniera molto old fashion, ovvero premi start e gioca. Il tutto si presenta in maniera molto colorata e ci verrà dato uno strano mix tra vecchi giochi del passato come Asteroids, Centipede e anche un po’ di Pac-Man.
Controlleremo Mr. Robot e dovremo, in base all’obbiettivo fissato ad inizio del livello, schivare, distruggere oppure resistere per un certo periodo di tempo. Una volta portato a termine l’obbiettivo, ti verrà dato un trofeo il quale cambierà in base alla tua prestazione.
Don’t Die Mr. Robot! DX e un gameplay vario ma non troppo
Come dicevo prima l’obbiettivo principale sarà quello di muove il personaggio di Mr. Robot all’interno di livelli fissi e di volta in volta portare a termine la quest assegnata ad inizio del livello. Questa potrebbe essere: sopravvivi per un determinato periodo di tempo, fai fuori un certo numero di nemici, fai più punti possibile oppure un mix dei suddetti. Di tanto in tanto ci saranno delle variazioni al programma, come ad esempio sopravvivi senza muoverti da un’area circoscritta, ma di base avremo sempre queste modalità.
Le modalità come puoi ben vedere si spiegano da sole, infatti quando dovremo sopravvivere ci sarà un timer e si dovranno schivare per più tempo possibile gli attacchi dei nemici, quando invece dovremo far fuori un certo numero di nemici, avremo un contatore che ci dirà quanto manca per completare la missione. Mr. Robot non avrà un vero e proprio attacco, ma potrai raccogliere della frutta, la quale, una volta presa, sparerà un cerchio laser che colpirà tutti i nemici circostanti. Più personaggi colpiremo, più il punteggio sarà alto e se eseguiremo questa azione più volte nel più breve tempo possibile, riusciremo ad avere un moltiplicatore (molto anni ’80 a dirla tutta).
Il sistema di controllo è quanto di più semplice ci si possa immaginare, infatti ci basterà utilizzare il mouse oppure l’analogico di un controller. Niente combinazioni di tasti super complicate, anzi, ci servirà solo una mano per muoverci e ti posso dire che, nonostante non siamo di fronte ai controlli più profondi di sempre, questa sua semplicità ben si sposa con il mood del titolo.
Il difetto più grande di Don’t Die Mr. Robot! DX è il fatto che una volta che passeranno i livelli, le modalità inizieranno a ripetersi e nemmeno il fatto di mettere alcuni paletti (come ad esempio l’impossibilità di muoversi da una determinata area) riusciranno a risollevare la monotonia che si andrà a creare.
Graficamente colorato
Uno delle prime cose che salta all’occhio di Don’t Die MR. Robot! DX è sicuramente il fatto di avere una grafica particolarmente colorata. Un 2D senza infamia e senza lode capiamoci, ma comunque gradevole da vedere. Sarebbe stato carino poter vedere una grafica magari in pixel art, visto che il gioco si ispira fortissimo alle opere arcade degli anni 80/90, ma si sa, i gusti non si discutono.
Il design del personaggio e dei nemici è quanto di più basilare si possa pensare e anche qui, come detto sopra, una volta visti i primi questi tenderanno a ripetersi.
Il sonoro del titolo sembra uscito anch’esso da un cassone che trovavamo in qualsiasi bar circa 30 anni fa (ah come passa il tempo). Le musiche, create con il sintetizzatore, faranno il loro dovere e, anche quando raccoglieremo qualcosa, i bip si sprecheranno, per non parlare dell’inquietante voce robotica femminile che si manifesterà di tanto in tanto al compimento di qualche nostra azione.