Sviluppato e pubblicato da Yume Game Studio, Casual Challenge Players’ Club è un videogioco dedicato al mondo del biliardo e che prova a differenziarsi grazie all’utilizzo di alcuni personaggi rappresentati con artwork in stile anime. Sarà riuscito a farsi valere? Noi lo abbiamo giocato su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione.
Casual Challenge Players’ Club: Anime e biliardo
Casual Challenge Players’ Club ha una storia decisamente leggera che prova a collegare le innumerevoli sfide che saremo chiamati ad affrontare. Fondamentalmente, il nostro eroe, ossia noi, siamo stati scelti come aspiranti soci di un club esclusivo e decisamente prestigioso (quindi di lusso) dedicato al mondo del biliardo. Ecco quindi che, dopo un attimo di scontato stupore, accettiamo l’invito e diamo inizio alle danze.
Casual Challenge Players’ Club non brilla di originalità e saremo onesti, non sarà la trama a trascinarti fino alla fine. Sì, ci sono delle ragazze in stile anime che proveranno a incitarti a dare il meglio ma no, non risultano convincenti e a differenza dei classici titoli EastAsiasoft, non sono neanche tanto provocanti. Anzi, il character design, così come la caratterizzazione dei personaggi, risulta anonima, poco accattivante e facilmente dimenticabile. Come il resto della trama.
Gameplay: ritenta, sarai più fortunato
Purtroppo, anche il gameplay di Casual Challenge Players’ Club non brilla per originalità, diventando presto monotono e scontato. Giusto gli appassionati del biliardo e delle sfide possono trovare una spinta tale da procedere fino alla fine. Ma come si gioca a Casual Challenge Players’ Club? Molto semplice: con l’analogico muoveremo in modo circolare l’asta, avendo su schermo una linea bianca tratteggiata che fungerà da probabile traiettoria del colpo.
Come si effettua il colpo? Premendo Y, apparirà una barra a schermo che andrà a riempirsi di secondo in secondo. Per fermare la “carica”, basterà ripremere il tasto Y e il colpo partirà. Fine. I comandi principali sono questi e il gameplay, in effetti, seppur povero, è decisamente intuitivo e veloce. Ma la fretta è cattiva consigliera e qui dovrai agire attentamente.
Il gioco, infatti, escluso il breve tutorial (e a tal proposito, consigliamo di far visita prima alla modalità “How to Play” dove saranno mostrati tutti i tasti), ti fornirà sempre e solo sei mosse per portare a termine la sfida. La sfida consiste prevalentemente nello spedire in buca tutte le palle presenti sul tavolo. Per farlo, potrai colpire direttamente le palle, sfruttare altre palle da far rimbalzare e così via. L’importante è completare tutto in sei mosse e, tranquillo, in questa modalità non c’è lo scorrere del tempo. Il livello di sfida non è male e ti capiterà spesso di perdere per un rimbalzo di troppo e ammettiamo che chi non è paziente (o amante di questo sport), potrebbe trovare il tutto abbastanza frustrante.
Se la modalità storia, ossia la principale, è un susseguirsi di sfide, le altre modalità provano ad arricchire l’offerta di Casual Challenge Players’ Club con modalità multigiocatore locale (nessuna modalità online) con cui potrai affrontare gli amici. La modalità fa il suo dovere risultando ideale per brevi partite mordi e fuggi ma manca la complessità di altri giochi legati a questo sport.
Le modalità “Black Ball” e “Like a Master” provano a complicare l’esperienza. La prima inserendo il divieto di colpire la palla nera mentre la seconda aggiunge un countdown in cui utilizzare le sei mosse previste nella modalità storia. Purtroppo, queste modalità non riescono a offrire una degna varietà all’esperienza di gioco che rimane piatta e dimenticabile.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Casual Challenge Players’ Club fallisce in entrambe le sue anime. Il lato “artistico” con tanto di personaggi con artwork prevalentemente statici, risultano anonimi e privi di carisma. La storia non aiuta a farli valere e la loro scarsa apparizione, ce li fa dimenticare velocemente.
Da segnalare che il gioco è esclusivamente in inglese (assente l’italiano) ma non è un problema considerando che non leggerai tantissimo. Il problema è più il fatto che i sottotitoli sono in bianco e riportati direttamente sullo sfondo colorato il che, alcune volte, non li rende immediati da leggere (niente di grave, sia chiaro). Sarebbe stato comunque meglio, anche esteticamente, l’utilizzo di un baloon. E parlando di sfondi, questi risultano abbastanza dettagliati seppur anonimi.
Il lato esetico “ludico”, invece, è tanto vuoto quanto poco realistico. La visuale di gioco è dall’alto e le palle non sembrano rotolare sul tavolo ma strisciare. Mancano inoltre diversi dettagli che rendono il tutto molto povero. L’effetto visivo è poco accattivante e si unisce al piattume generale che stanca troppo presto. Stessa sorte anche il sonoro, le cui tracce non sono memorabili, sono poche e ripetute di continuo.