È inutile girarci intorno, ormai ai giorni nostri il mobile gaming è una realtà a tutti gli effetti. Il problema che sorge quando un utente vecchio stampo si avvicina ad un gioco, volgarmente chiamato, per cellulari sono i controlli touch che, per quanto possano essere reattivi e curati, non raggiungeranno mai la precisione e il feeling di un buon controller old school.
Se poi questo controller è costruito sulle fattezze di un pad per PlayStation 5, beh direi che è pure meglio. Ed è qui che entra il gioco il controller Backbone One in recensione oggi, ovvero un controller studiato per rendere le sessioni di mobile gaming fruibili a tutti e con una precisione dei comandi davvero impressionante.
Piccola premessa, la versione che ci è arrivata è quella con licenza PlayStation la quale è esclusiva per utenti iPhone, gli androidiani dovranno “accontentarsi” della versione standard, più simile – nel colore e nell’impostazione – a un pad per Xbox. Il tutto è stato testato su un iPhone 12, ma il Backbone One PlayStation Edition è adatto a tutti i melafonini dotati di porta lightning.
Esperienza unboxing del Backbone One
All’arrivo del controller, la scatola ricorda parecchio un accessorio per PlayStation 5 con una scelta dei cartoni e dell’alloggiamento del controller, molto premium visto l’utilizzo di cartoni resistenti e un alloggiamento interno in velluto.
Il box si apre a scrigno, rivelando il Backbone One in tutto il suo splendore. La scatola comprende, oltre al controller, un adattatore per iPhone 13 Pro e Pro Max, più una cartolina che ci invita a a inserire il nostro fidato melafonino e iniziare a giocare. Nient’altro.
Partiamo dal presupposto che il prezzo di vendita del controller è di 119,99 €, un po’ troppo per una confezione che avrebbe potuto (e dovuto) comprendere altre cose, come ad esempio una custodia o altri gingilli che ne giustificassero un prezzo così alto. Ad addolcire la pillola, però, sono compresi 3 mesi di Discord Nitro, 1 mese di Apple Arcade e 1 mese di Xbox Gamepass Ultimate.
Materiali e costruzione
Dopo il povero unboxing, la prima cosa che salta all’occhio, anzi al tatto, è sicuramente l’altissima qualità costruttiva e la sua leggerezza. Il Backbone One è sicuramente fatto con plastiche di altissima qualità e ricorda veramente un controller per PlayStation 5. I bottoni rilasciano il soddisfacente click e anche in game questi rispondono benissimo (ma di questo ne parleremo in maniera più approfondita dopo). Una delle cose di cui ci si accorge subito è l’estrema leggerezza del prodotto, infatti essendo studiato per essere utilizzato esclusivamente con iPhone, non presenta una batteria interna, ma solo un connettore lightning, da agganciare al nostro melafonino.
Se questo da una parte è un pregio, visto che influisce positivamente sul peso, dall’altro risulta uno svantaggio, questo perché il Backbone One prosciugherà letteralmente la batteria del nostro device. Siamo passati nel giro di 20 minuti dal 75% di carica residua al 53%. Fortunatamente è stata pensata anche un’uscita lightning a cui potremo tranquillamente attaccare un power bank, oppure agganciarci alla presa di corrente. Adottando quest’ultima soluzione, purtroppo, si andrà a perdere il concetto di portabilità.
Da notare che oltre a questa uscita, è stata aggiunta anche una porta per audio jack da 3,5” così da poter collegare un paio di cuffie senza dover utilizzare nessun tipo di dongle. Questo non può che farci felici, visto che anche a distanza di anni, c’è chi critica Apple per avere eliminato questa porta dai propri device (mossa poi copiata anche da altri produttori di smartphone).
Come si comporta in game il Backbone One
Ma passiamo a quello che ci interessa di più, ovvero, come si comporta in game? Bene, terribilmente bene. Il Backbone One è quanto di più reattivo e vicino ad un’esperienza casalinga che si possa pensare. Ogni titolo viene gestito in maniera certosina e il fatto che il tutto venga interfacciato da un’app esterna, non necessita di noiosi aggiustamenti.
Infatti per iniziare a giocare ad un qualsiasi titolo, dovremo agganciare il controller all’iPhone, far partire il titolo e premere un tasto dedicato sul controller facendo aprire l’app di Backbone la quale adatterà i controlli al titolo che stiamo per giocare in maniera totalmente automatica. Nessuna navigazione di sorta, ma solo questa piccola preparazione. Davvero comodissimo!
Abbiamo provato il Backbone One con diversi titoli e ti posso assicurare che in nessun caso abbiamo trovato problemi di configurazione o altro, anzi. Tutto era estremamente reattivo in ogni occasione e per qualche minuto ci siamo letteralmente dimenticati di giocare su un telefono e non su una console portatile.
Il layout è quello tipico di PlayStation, con gli iconici tasti cerchio, triangolo, croce e quadrato, ma se preferisci un’impostazione più classica c’è anche la versione liscia, in colorazione nera, la quale ha i tasti contraddistinti da A, B, Y e X…a te la scelta in fase di acquisto.
Ne vale la pena di spendere 120 carte?
Che dire, è vero che il prezzo è alto, viste le alternative più economiche come ad esempio il Gamesir X2 Bluetooth oppure il Gamesir X2 Pro (che tra l’altro sono pure compatibili con Android, visto l’utilizzo della tecnologia Bluetooth), ma Backbone One è oggettivamente un ottimo dispositivo, tra i migliori in circolazione.
Verissimo, l’unboxing poteva essere più ricco e il fatto di non avere una batteria dedicata può essere un pro per il peso, ma un contro per l’autonomia del nostro telefono, ma se lo guardiamo solo dal punto di vista delle prestazioni il Backbone One è attualmente uno dei migliori prodotti (se non il migliore) in circolazione, sia a livello di costruzione, che da un punto di vista di ergonomia, ma soprattutto di reattività.
Uno dei pochi controller per iPhone in grado di farci dimenticare che stiamo giocando con il nostro telefonino e non con una qualsiasi console portatile…e ti pare poco?