Sviluppato e pubblicato originariamente da Nikita Kryukov, Milk inside a bag of milk inside a bag of milk and Milk outside a bag of milk outside a bag of milk è una collection che arriva su Nintendo Switch grazie a Forever Entertainment. Si tratta di due titoli appartenenti al genere delle visual novel dal forte carattere psicologico che vira sull’horror letterario e introspettivo. Noi abbiamo provato ad aiutare la protagonista ad acquistare il latte e a sopravvivere nella propria casa utilizzando la nostra Nintendo Switch e questa è la recensione!
Milk inside a bag of milk inside a bag of milk and Milk outside a bag of milk outside a bag of milk: nulla è facile, neanche comprare il latte
Prima di parlare di Milk inside a bag of milk inside a bag of milk and Milk outside a bag of milk outside a bag of milk è bene parlare di Nikita Kryukov. Trattasi di uno scrittore, compositore, designer e programmatore. Il primo capitolo della collection, dal titolo Milk inside a bag of milk inside a bag of milk è stato originariamente pubblicato nel 2020 al costo di meno di un euro. L’opera si presenta apparentemente come un esercizio di stile narrativo dove l’autore, consapevole dei mezzi, è riuscito a catturare una nicchia di utenti.
Ecco quindi che nel 2021 viene pubblicato il seguito intitolato Milk outside a bag of milk outside a bag of milk. Questo sequel si presenta decisamente più completo, longevo e articolato, ampliando il proprio sistema restando fedele al capitolo originale e mostrandosi oggi con un’identità forte e un titolo tanto decisamente accattivante quanto terribilmente significativo.
Trama
Procediamo con ordine: Milk inside a bag of milk inside a bag of milk racconta le vicende di una ragazza senza nome che deve andare a comprare il latte. Una commissione decisamente semplice se non fosse che la ragazza ha dei seri problemi con tutto ciò che la circonda e, soprattutto, con se stessa. Inadeguatezza, timidezza, chiusura, difficoltà a comunicare sono solo alcuni degli elementi che irrompono con furba e prepotente potenza all’interno delle righe di testo che saremo chiamati a leggere.
In tutto ciò, la ragazza non è da sola, oh no. Nella sua mente ci siamo noi. Una personalità “altra” con cui la protagonista prova a interagire cercando di mettere in ordine i propri pensieri, con cui discute delle sue insicurezze. Ed è sempre con noi che tenterà di separare il reale dall’immaginario, di distinguere i pericoli reali e quelli inventati. Noi fungiamo da ancora di salvezza, siamo coloro che dovranno illuminare il suo percorso dal negozio fino a casa. Un percorso semplice, decisamente breve (il titolo dura meno di 15 minuti a run) ma profondo, complesso e difficile da narrare.
Milk inside a bag of milk inside a bag of milk cerca empatia con l’utente, è necessario entrare in sintonia con la ragazza e la sua trama, una trama costellata di eventi impensabili, imprevedibili. Comprare il latte non è mai stato così faticoso. Perfino parlare col cassiere è un qualcosa di sovrannaturale. Come del resto è la rappresentazione grafica di ciò che la ragazza vede e/o immagina, filtrato da un utilizzo della grafica da non sottovalutare, nonostante l’impatto iniziale respingente.
Con Milk outside a bag of milk outside a bag of milk la narrativa compie un ulteriore balzo in avanti. Parliamo di un sequel diretto, la protagonista è sempre lei e le fila del racconto recuperano quelle della commissione originali spingendosi oltre, sprofondando nella vita personale della protagonista, nella sua casa, insediandoci nella sua stanza. Le cose che la circondano raccontano storie. La ragazza è piena di storie, di incubi, di paure.
Ancora una volta, la narrativa domina l’intera opera, l’autore gioca con le parole, gioca con noi. Quanto può essere complicato esistere? Quanto può essere difficile combattere con se stessi? Le tematiche affrontate sono decisamente dure, complesse, estremamente ramificate, terribilmente reali e sparse nel quotidiano. La fragilità della mente umana viene messa a nudo in un sequel che osa di più in tutto, inclusa la longevità che arriva a sforare l’ora e mezza. Ma scopriamo insieme quali sono i nostri strumenti a disposizione per interagire con Milk inside a bag of milk inside a bag of milk and Milk outside a bag of milk outside a bag of milk.
Gameplay
Milk inside a bag of milk inside a bag of milk and Milk outside a bag of milk outside a bag of milk è una visual novel e in quanto tale, il compito principale del giocatore sarà quello di leggere e selezionare delle risposte. In entrambi i titoli, a seconda delle scelte che compieremo, indirizzeremo il racconto e la vita della ragazza, in un determinato percorso. Il game over però è sempre dietro l’angolo. Se la ragazza arriva al limite, il gioco si chiude e noi dobbiamo ricominciare.
Milk inside a bag of milk inside a bag of milk presenta un sistema visivo e ludico estremamente sintetico, minimal, essenziale. Parliamo di due soli colori, nero (dominante) e un violaceo stile neon futuristico decisamente idoneo alla tipologia di gioco. Nonostante una confusione grafica (non è sempre ben chiaro cosa stai guardando) il testo funziona alla grande. Ogni singola riga, anche quella più illogica (e ce ne saranno tante) ha uno scopo per la protagonista. Il nostro scopo? Entrare in piena sintonia con lei, capire come ragiona e cercare di aiutarla nel modo più coerente (per lei) possibile.
D’altronde, lo ricordiamo, noi siamo lei. O meglio, siamo nella sua testa. Un qualcosa di estraneo rischia di risultare dannoso e quindi corriamo il rischio di essere “espulsi”. Il sistema di scelte quindi funziona decisamente bene. La risposta più scontata non sempre può funzionare. Così come quando ci ritroveremo in determinati loop di parole, quanto conviene insistere? Starà a noi scoprirlo. Tutto questo ritrovandoci a vivere fasi di trial and error dove dovremo memorizzare le nostre scelte ed evitare di ricascarci.
Considerato la durata bassissima del primo titolo, il trial and error non pesa più di tanto e anzi, incita a ripercorrere l’aventura più e più volte. Anche in caso di successo, ammettiamo di essere ritornati sui nostri passi per svelare i vari game over e scoprire nuovi tratti della psicologia della protagonista.
Milk outside a bag of milk outside a bag of milk prende la formula del prequel e la potenzia. Ecco quindi che ci ritroviamo sì a leggere e a fare scelte ma anche a interagire con alcuni oggetti che troveremo nella stanza della protagonista. Qui le scelte a nostra disposizione sono maggiori e il loro impatto ancora più incisivo. Inoltre saremo chiamati a cercare delle “lucciole” nascoste all’interno della stanza come in un elementare punta e clicca. Il tutto per sbloccare dialoghi e riflessioni che, a seconda delle nostre decisioni, porteranno a uno dei finali o game over celati nel titolo.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando bisogna distinguere i due giochi. Milk inside a bag of milk inside a bag of milk è un titolo dalla grafica confusa, povera, volutamente criptica, profondamente malsana e caotica. Quello che vedrai è tanto povero qualitativamente quanto criptico. C’è qualcosa che attira in quegli sfondi indecifrabili e che soprattutto contribuisce all’atmosfera macabra e orrorifica che permea per l’intera avventura. Riesce perfino a inquietare con diverse trovate molto furbe.
Milk outside a bag of milk outside a bag of milk compie un balzo qualitativo notevole (a partire dall’intro stile anime veramente bella). Offre un volto e delle animazioni alla protagonista che, seppur basilari, contribuiscono a creare empatia con la protagonista. Anche i luoghi si perfezionano, guadagnano in rifinitura, contorni e chiarezza perdendo però quell’alone inquietante e criptico dell’ignoto indefinibile. Chiariamoci, le scene del sequel sono ugualmente orrorifiche, psicologicamente parlando, e funzionano in modo egregio.
Anche nel sequel i colori dominanti sono due ma al posto del viola/fucsia emerge un rosso pallido e sanguigno che unito a un nero più artisito e da contorno, garantisce momenti dal forte impatto (sempre aiutati dalla sovranità indiscussa della scrittura). Scrittura che, bisogna assolutamente evidenziare, è in italiano. Per una visual novel non era scontata la presenza della nostra lingua e questo non può che far felici appassionanti e non del genere.
Il sonoro per entrambe le opere è uno degli elementi migliori. Effetti, ritmo, sonorità, si uniscono alla scrittura e alla grafica per ideare momenti di tensione, confusione, pace apparente. Una colonna sonora che mantiene costante l’attenzione e che funziona soprattutto nei momenti più cupi e imprevedibili.