Sviluppato da Walk Without Rhythm Games e pubblicato da quest’ultimo col supporto di EastAsiaSoft, Rule No.1 è un rudimentale sparatutto in prima persona dove farai un’unica cosa: sparare. Noi abbiamo scalato le classifiche su Playstation 4 e questa è la nostra recensione!
Rule No.1 – c’è solo una regola: sparare
Il gioco non introduce nulla, iniziando direttamente coi menù di gioco. non c’è trama, non c’è alcun tipo di contesto, lore, setting narrativo, niente. Sappiamo però che abbiamo il controllo di una ragazza dalle forme procaci. Lo capiamo sia dalla sua voce (doppiata in inglese) sia dal fatto che, ogni volta che perdiamo, appare un artwork statico che vede l’eroina in pose decisamente sexy.
L’eroina sembra impegnata in una sorta di contest virtuale dove, bloccata in una piccola area, viene bersagliata costantemente, di ondata in ondata, da nemici di varia tipologia. Gran parte di questi sono esseri geometrici anonimi. Gli unici che si distinguono leggermente di più sono una sorta di alieno cervellone che sembra esser stato estrapolato (male) dal film Mars Attacks!
Spara, spara, sparaaaa!
Il gameplay di Rule No.1 è semplicissimo e immediato (anche se non ha alcun tutorial): con gli analogici si muove l’eroina e si gestisce la telecamera, mentre con un unico tasto potrai dare fuoco alle armi. Niente zoom. Il tutto è decisamente arcade, stile retrò, come è old school l’intero impianto ludico. A nostra disposizione avremo anche due granate, una schivata super veloce (ma in parte imprecisa) e delle “onde d’urto” da attivare a nostro piacimento e che ci permetteranno di attirare a noi tutti gli oggetti (armi, monete e cuori). Mentre le granate si esauriscono (sono solo due e potrai ottenerne altre solo dopo aver completato determinate ondate), la schivata potrai usarla all’infinito ma dovrai attendere che si ricarichi automaticamente. Anche l’onda potrai utilizzarla a tuo piacimento ma questa non va ricaricata.
Per quanto riguarda le armi, inizieremo con una banale pistola dai colpi infiniti, ma già dall’inizio potrai frantumare i cubi rossi dentro cui sono conservati un cuore e un’arma (random). I cuori sono la nostra energia. Ogni colpo che subiremo, equivale a un cuore in meno. Finiti i cuori, finisce la partita e dovrai ricominciare tutto dal principio. Le armi, invece, sono decisamente tante e variano dall’utile all’inutile a seconda anche delle nostre preferenze.
Considerando la velocità di ricarica di alcune armi e il numero di nemici che ben presto ci circonderà, è preferibile dare precedenza alle armi veloci. In ogni caso, il gioco non dispone di una ruota di selezione delle armi e quando ne avrai tante, cambiarle sarà complicato e scomodo.
Una piccola arena per tanti nemici
Come detto, Rule No.1 si svolge esclusivamente in una piccolissima arena circondata da portali da cui emergono innumerevoli nemici. Questo rende il gioco monotono sin da subito. Vedrai sempre e solo lo stesso scenario e l’unico cambiamento cromatico a cui assisterai sarà il pavimento che diventa da verde/celeste a rosa/rosso quando avrai a disposizione un unico cuore.
Parlando dei nemici, anche questi sono ripetitivi all’infinito (qualcosa cambierà dopo circa 12 ondate per poi ripetersi ancora) e stupidi, molto stupidi. Eppure morire sarà facilissimo considerando il loro massiccio numero. Ti troverai rombi che rimbalzano, alieni che anche dopo esser stati sparati, si rialzeranno all’improvviso, nemici che sparano a distanze notevoli e altri che volano e sparano.
Tenere sotto controllo tutto questo non è facile considerando che non hai ripari. Per fortuna la protagonista può saltare e schivare ma… ha un grosso problema. Non senti i nemici. Esatto, nessun rumore di avvicinamento. Niente. Dovrai girare continuamente su te stesso anche perché alcuni nemici appariranno direttamente nei pressi dell’arena (a sorpresa).
Piccoli elementi da rogue lite
Rule No.1 ha qualche elemento da rogue lite ed è riscontrabile nella comparsa, totalmente random delle armi. Queste e i cuori le troverai sempre nei cubi rossi mentre nei cubi verdi troverai la valuta di gioco: piccoli cubi verdi. Questi vengono rilasciati anche dai nemici e, lo diciamo da subito, andranno a sommarsi a tutte le modalità di gioco. A cosa servono questi cubetti verdi? A sbloccare l’unica cosa che il gioco mette a disposizione: artwork statici e provocanti della protagonista.
Come da marchio EastAsiaSoft, questi artwork (in totale sono 19) variano da pudici a decisamente più spinti e provocanti, merito anche della procace e ammiccante protagonista. Ma, a conti fatti, la ricompensa è davvero molto poco considerando la monotonia e eccessiva ripetitività del gioco.
Modalità per tutti
Rule No.1 dispone di diverse modalità ma quasi nessuna brilla per originalità. Comp., Arcade e Bouncy Bois Only sono praticamente uguali. Comp. Mode è la modalità competitiva, incentrata sui punteggi che andranno poi condivisi online. Arcade e Bouncy Bois Only sono come la Comp. Mode ma senza punteggio e con alcune modifiche di armi e nemici. Bouncy Bois Only, ad esempio, come da nome, ti farà assalire da nemici rimbalzanti.
Ci sono poi altre due modalità leggermente più diverse: Basketball e God Stilettos. Basketball cambia leggermente l’arena che diventa un campo da basket con tanto di canestro. Qui saremo armati di 5 palle da basket e dovremo fare quanti più canestri possibili prima di far scadere il tempo. Ogni canestro, ci darà un bonus di qualche secondo. Come facilmente intuibile, questa modalità diverte per i primi tre canestri poi è assolutamente inutile.
God Stilettos è come le prime modalità (che per informazione, sono tutte con le stesse ondate di nemici tranne Bouncy Bois Only) ma ci vede armati di stiletti divini infiniti. Questi sono l’arma più forte del gioco e qui praticamente… ci sentiremo delle divinità mentre sterminiamo tutto e tutti.
Grafica e sonoro
Graficamente il gioco mixa il 3D alla Duke Nukem e DOOM degli arcade a un low poly misero da Nintendo 64. Il tutto potrebbe anche funzionare se ci fosse varietà. Come detto Rule No.1 ha una sola arena e le ondate di nemici presto si ripeteranno all’infinito. Tutto annoia in breve tempo e l’unica cosa che può spingerti a continuare a giocare è quello di svelare gli artwork provocanti della protagonista (comunque abbastanza curati) o scalare le classifiche.
Il sonoro non è male. Se gli effetti dei colpi sono standard e in parte sbagliati (non combaciano con gli spari), le tracce audio sono piacevoli, varie e accompagnano discretamente bene le nostre sparatoie. Anche il doppiaggio dell’eroina è fatto bene ed è da apprezzare le citazioni (“Snake, Snake, SnaaaaakE” tra tutte) ma ciò non toglie che lei rimane anonima e piatta.
Infine ci saremmo aspettati una cura maggiore sugli effetti dei nemici che, essendo totalmente silenziosi, non è facile individuarli e rende il tutto caotico costringendoci a girare su noi stessi continuamente per non avere sorprese. Da segnalare che il gioco è totalmente in inglese ma i testi da leggere sono decisamente pochi e semplici.