The Dark Pictures non solo un gioco, ma una serie di capitoli ancora oggi in uscita e tutti basati su un genere decisamente horror. Attualmente sono molti gli utenti in attesa dell’ultimo capitolo della prima serie, The Devil in Me, ma sono altrettanti a chiedersi come sia nata questa serie di videogiochi. Gli sviluppatori dove hanno tratto la loro ispirazione? Ebbene, pare proprio che il team abbia preso spunto da alcune storie horror per poter mettere in piedi un capitolo dietro l’altro.
Ogni storia, infatti, rappresenta un episodio che nel bene o nel male si è ingigantita nel corso degli anni arrivando a diventare fin troppo macabra. Se non hai ancora recuperato i capitoli precedenti, ti invito a farlo prima di continuare a leggere per evitare di incorrere in inopportuni spoiler. Altrimenti vai pure avanti per soddisfare la tua fame di curiosità; il primo capitolo, infatti, vede protagonisti un gruppo di ragazzi che rimangono invischiati in un rapimento da parte di alcuni pirati. Ebbene, la storia da cui è tratta è molto simile, se non per alcuni dettagli.
L’ultimo capitolo da cosa è stato ispirato? Lo scoprirai non appena uscirà! Buona lettura!
The Dark Pictures: ecco i nuovi dettagli
La storia dell’imbarcazione finita al largo è vera e i ragazzi vennero veramente rapiti, in Man in Maiden, per finire morti tra i fumi tossici della mercanzia dei pirati e nel più silenzioso dei modi. Il gruppo, infatti, non aveva mai rivelato la posizione della barca nonostante più avanti qualcuno si fece largo tra le dicerie locali mettendo in evidenza che sì, l’equipaggio aveva lanciato un segnale di SOS in codice morse, ma che lo stesso indicava la morte di tutto l’equipaggio. La storia divenne una leggenda, arrivando addirittura a parlare della Seconda Guerra Mondiale e delle truppe giapponesi, morti durante il trasporto di un gas nervino su una nave non registrata.
Little Hope, invece, si basa su una storia vera in cui la follia di una cittadina del New England ha messo in guardia gli sviluppatori. Una donna venne accusata di stregoneria per la sua testardaggine; l’accusa venne formalizzata dopo un litigio con un compaesano che l’accusò di averlo fatto ammalare proprio per il suo essere fin troppo ostinata. La donna venne presa assieme alla sorella e al cognato per poi essere successivamente impiccata. Ci fu un processo in cui la figlia di nove anni venne costretta ad accusare la madre e questo fu ciò che la incriminò nel 1692. Negli anni a venire, tutti gli abitanti si prodigarono ad accusarsi a vicenda di stregoneria e per le situazioni più futili.
Passiamo a House of Ashes di The Dark Pictures, ispirato da un’antica leggenda in cui si vedono protagonisti l’impero di Naram-Sin e la capitale Akkad. Con le varie conquiste di Neram-Sin iniziano anche i problemi nella capitale, in quanto i comandanti sumeri vennero costretti a una resa piuttosto sleale. Trovando tutto ciò ingiusto, si alzarono tantissime rivolte e questo portò alla distruzione dell’impero. Ci furono altri elementi a dare man forte a tutto ciò, come la siccità, la peste e la carestia.