Chi ha giocato i due capitoli di Portal, sicuramente avrà notato non poche somiglianze nei primi trailer di The Entropy Centre, titolo sviluppato da Stubby Games e che prende ispirazione proprio dai due titoli Valve. Ispirazione si, ma sarebbe riduttivo limitare The Entropy Centre a mera copia, in quanto il team di sviluppo ha dotato la sua creatura di un’anima propria, una storia intrigante e dei puzzle davvero divertenti e appaganti da risolvere.
Riavvolgere il tempo per salvare il mondo
L’incipit narrativo di The Entropy Centre è davvero intrigante: vestiremo i panni di Aria, una giovane ragazza che si risveglia priva di memoria, in quella che sembra a tutti gli effetti essere una base spaziale abbandonata. Non passerà molto tempo che la giovane farà la conoscenza di Astra, una Intelligenza Artificiale integrata in quella che a prima vista sembra un’arma, una pistola entropica, dallo spiccato senso umoristico.
Verremo subito messi a conoscenza di trovarci sulla base spaziale Entropy Centre, ma ancora più scioccante sarà l’essere messi a conoscenza del suo scopo. Infatti questa base spaziale ha come compito quello di azionarsi in caso di disastri sul pianeta terra, in modo da prevenirne l’estinzione.
Una volta accaduto il disastro, l’Entropy Centre riavvolge indietro nel tempo il pianeta prima dell’evento avverso, e successivamente, mette al corrente la popolazione di ciò che avverrà, in modo da scongiurare questi avvenimenti. Una struttura incredibilmente utile, uno strumento in grado di donare molte volte una seconda possibilità…l’unico problema è che adesso questa struttura non è in funzione, e il mondo sta per esplodere.
The Entropy Centre, gameplay
Il titolo sviluppato da Stubby Games (fra le altre cose è il loro primo progetto), è al 90% un puzzle game, con qualche intermezzo più vario in modo da spezzare il ritmo di gioco diversificando un po’ le meccaniche. Muovendoci per l’Entropy Centre, dovremo attraversare diverse stanze, ognuna delle quali ci presenterà un diverso enigma da risolvere per procedere alla stanza/zona successiva.
Proprio giocando su questo aspetto di progressione, The Entropy Centre presenta una curva di livello molto ben calibrata, che dapprima ci insegnerà come utilizzare le varie meccaniche, per poi proporle in modo più complesso e mescolate ad altre. Si, perché avanzando nella storia principale della durata di circa 12 ore, si andranno ad aggiungere alle meccaniche base altre sempre più complesse, ma che come detto prima verranno debitamente introdotte.
La pistola entropica
L’arma sulla quale è integrata Astra sarà il nostro mezzo principale per risolvere i vari puzzle. Infatti questa particolare pistola avrà la peculiare abilità di spostare nello spazio, e anche nel tempo, diversi oggetti. Una volta mosso un oggetto infatti, saremo in grado di riportarlo indietro nel tempo, alla sua forma e posizione iniziale. Giocando su questo meccanismo, The Entropy Centre ci presenterà i classici interruttori attivabili trami pressione che andranno ad aprire porte, interruttori a tempo, portali che una volta attraversati andranno a ripristinare il normale flusso del tempo e tantissimo altro, il tutto condito anche da sessioni platform.
Insomma la carne al fuoco per gli amanti dei puzzle game è parecchia, e a questo vanno ad aggiungersi altre sezioni più dinamiche ma meno riuscite, comunque utili a spezzare il ritmo del gioco, nelle quali dovremo ad esempio attraversare alcune zone di corsa sfoggiando abilità di platforming.
Tecnicamente al passo con gli indie
The Entropy Centre non è eccellente dal punto di vista prettamente tecnico, ma non presenta neanche questi gran limiti. Sottolineando che si tratta di un prodotto di natura indie, graficamente riesce anche a fare bene, con una pulizia su schermo ottima, e visuali dell’ambiente esterno molto affascinanti e suggestive. Purtroppo invece nelle fasi interne del gioco, i vari corridoi e stanze, pur svolgendo il proprio compito, soffrono di una ridondanza abbastanza palese.
Il sonoro è un altro comparto che gioca a favore di The Entropy Centre, soprattutto a livello di doppiaggio (inglese) di Aria e Astra: spesso e volentieri sarà un piacere ascoltarle dialogare, e riusciranno anche a scucire qualche risata.
Se da una parte l’interazione fra le due protagoniste può far sorridere, dall’altra parte, soprattutto in questo periodo storico, la trama di The Entropy Centre riesce a fare paura, dando degli spunti fin troppo reali se ci si ferma a rifletterci su, ma anche questo è un pregio dei videogiochi, un po’ come la crudissima realtà raccontata da This War of Mine.
Il gameplay risulta immediato e i puzzle che il gioco mette a disposizione ben assortiti e complicati, ma mai tanto da far desistere il giocatore dal portare a termine l’avventura.