Dopo oltre un anno di attesa, Oddworld Soulstorm è finalmente arrivato nella sua versione per Nintendo Switch, pronto a traghettarci nell’odissea dell’alieno mudokon anche in portabilità. Noi di iCrewPlay abbiamo già recensito la versione per Playstation 5 (QUI il link) e siamo pronti a buttarci alla scoperta di questo porting; resta con noi per scoprirne di più.
Oddworld Soulstorm: remake…reboot…un po’ entrambi magari?
Differentemente da New’n’Tasty!, un vero e proprio remake del primo capitolo della saga, in questo caso ci troviamo di fronte ad un progetto stranamente complesso: Oddworld Soulstorm è, di fatto, il sequel di NnT, e riprende la storia del 2° capitolo originale della saga, Abe’s Exoddus. Tuttavia, i ragazzi di Oddworld inhabitants (lo studio di sviluppo originale della serie) hanno deciso di sfruttare questa serie di remake per finire di raccontare la storia di Abe, la quale non è mai stata terminata nei titoli degli anni 90′.
Ed ecco che Soulstorm si trasforma in un reboot parziale della storia raccontata in Exoddus, con la speranza, sia da parte dei giocatori che del team di sviluppo, di vedere una degna conclusione al termine di un probabile 3° capitolo (se non di più, chi può dirlo).
Questo, comunque, non cancella ciò che è avvenuto in NnT, dove il prode Abe ha eroicamente salvato i mudokon dal “disastro dei mattatoi”. Ora, una nuova minaccia costringerà Abe ad intraprendere un nuovo viaggio, perché la libertà non basta ottenerla, bisogna anche difenderla.
Gameplay: tra classicità ed innovazione
Le meccaniche di base del titolo ripercorrono quelle del capitolo classico: il gioco si sviluppa in orizzontale da sinistra a destra, mentre il nostro protagonista potrà muoversi nel più classico stile di platforming. Egli potrà saltare ed aggrapparsi alle sporgenze, accucciarsi e rotolare per riuscire ad entrare in luoghi più o meno segreti, ma dovrà anche muoversi in maniera stealth (tramite il tasto apposito) per non allertare le guardie nemiche, gli slig!
Siamo, tuttavia, nel 2022 ed in piena fase di reboot; quale scusa migliore per ampliare il gameplay di Oddworld Soulstorm con un sistema di crafting da scoprire lungo la nostra avventura? In questo capitolo, quindi, Abe potrà creare, utilizzando vari materiali che si trovano facilmente nelle fasi di esplorazione, diversi gadget utili per stordire e/o bloccare i nemici sparsi lungo il cammino. Stiamo parlando di mine da terra, palline rimbalzanti (ma che fanno un sacco male) o addirittura un vero e proprio lanciafiamme.
A tutto questo si aggiunge la facoltà del protagonista di poter controllare mentalmente gli slig, una volta soddisfatte certe condizioni. Insomma, le armi a disposizione del nostro alieno mudokon non scarseggeranno di certo. Peccato che, almeno nel mio gameplay su Nintendo Switch, il tutto soffrisse di un fastidiosissimo delay nell’esecuzione dei comandi.
Un pizzico di delay nell’esecuzione
Ebbene si, più di una volta sono stato tentato di rage-quittare dalla mia partita a Oddworld Soulstorm, a causa di un ritardo nell’esecuzione delle azioni che rendeva impossibile godersi le fasi platform più complesse. Nulla di totalmente invalidante ho pensato all’inizio, bastava prendere il ritmo con il ritardo stesso; peccato che, ad intervalli non regolari, quest’ultimo decidesse di cambiare, quasi come se l’hardware facesse fatica solo in alcuni tratti del gioco.
In buona sostanza, per tutto il gameplay, ho dovuto, di volta in volta, reimpostare il mio ritmo di movimento a seconda del delay fornitomi dal gioco, non proprio una bella esperienza, soprattutto quando ciò avveniva nella fase finale di un complesso puzzle con nemici annessi.
Se a questo aggiungiamo l’IA degli alleati non proprio esaltante, ci ritroviamo di fronte ad un gameplay legnoso come quelli dei primi titoli in 3D, ma con i problemi di quelli moderni. La responsività dei compagni mudokon, qualora ci ritrovassimo a doverli guidare attraverso la mappa, sarà responsiva al pari dei comandi di gioco (se non peggio!): a volte si muoveranno solo alcuni di loro, mentre altri resteranno immobili, oppure decideranno di spostarsi nel momento non scelto dal giocatore e così via.
Insomma, non proprio un’esperienza esaltante pad alla mano, ma forse, e dico forse, qualcosa su cui si potrebbe passare oltre per seguire la trama.
Abe: impossibile non amarlo!
Senza spoilerare troppo, anzi, diciamo nulla, basta dire che la trama e la narrazione sono due delle colonne portanti di Oddworld Soulstorm. Le vicende di Abe e dei mudokon sono davvero ben raccontate, con un’ottima regia, un pregevole doppiaggio ed una scrittura che ci farà desiderare continuamente di sapere “cosa succede dopo?”. Non mancherà, inoltre, una buona dose di black humor misto a siparietti più leggeri.
Il protagonista poi, è forse uno dei migliori mai creati: a partire dal rimodellamento del viso, con cui è stato reso molto più tenero rispetto all’abominio degli anni 90′, passando per il doppiaggio, sino ad arrivare alle sue azioni. Abe è la controparte videoludica/aliena di Paolino Paperino, sempre in difficoltà e sempre schiacciato dagli avvenimenti a lui esterni, ma, nonostante ciò, capace di trovare in qualche modo il coraggio di andare avanti e fare la cosa giusta!
Lato Tecnico: AA (Altamente Altalenante)
Il lato tecnico di Oddworld Soulstorm è quanto di più incostante si possa trovare: un attimo prima riesce a farti rimanere estasiato dai filmati pre-renderizzati, capaci di farti immergere appieno nel racconto, mentre subito dopo ti sbatte in faccia una resa grafica minimale che ti ricorda di star giocando ad un porting per la console meno potente sul mercato (meno potente anche della old-gen, ricordiamolo!).
Intendiamoci, non c’é nulla di inguardabile in questo gioco, ma l’arretratezza hardware della Switch a volte colpisce molto duramente, soprattutto in portabilità. Un plauso va invece fatto alla colonna sonora, la quale mi è rimasta impressa dopo pochi minuti di gioco, ed il cui mixaggio mi è arrivato all’orecchio anche in modalità handled, laddove, solitamente, tende a disperdersi di più.
N.B. Sembra che, questa edizione del gioco, sia stata prontamente ripulita dei bug grafici riscontrati nelle versioni per console fisse, in quanto nessuno di questi ha intaccato il mio gameplay.
In conclusione
Oddworld Soulstorm per Nintendo Switch non è altro che la versione portatile del titolo già uscito su altre console; porta con se gli stessi problemi di gameplay (almeno quelli relativi all’IA) ed anzi, forse accentua l’arretratezza del comparto grafico in-game. Quantomeno sembra essere stato adeguatamente pulito nel codice, per non incappare ancora nei fastidiosi bug riscontrati nelle prime versioni del titolo.
C’è, tuttavia, un qualcosa in questo titolo, che vale da sola il prezzo del biglietto: la storia! (intesa come insieme di trama e narrazione, con un occhio di riguardo al doppiaggio). Superare i difetti grafici del titolo e le difficoltà del gameplay, valgono realmente la pena per seguire tutta l’odissea di Abe e dei mudokon.
https://www.youtube.com/watch?v=BR464oOnnXw