Disney’s Hercules: no, non il film d’animazione che tutti ormai conosciamo. Qui siamo su Old But Gold e parliamo di videogiochi, e nel caso non ne fossi a conoscenza: sì, la sezione di Disney Interactive Studios realizzò la controparte videoludica del cartone animato. Uno tra i più amati a mani basse, oserei dire, e che ancora oggi risulta essere al primo posto tra i film più visti dalla popolazione. Alla fine colpì il pubblico per il suo essere estremamente colorato e divertente, con tempi comici scritti per filo e andati esattamente a segno.
Disney’s Hercules riprendeva tantissime scene del film originale ed era proprio un modo per ripercorrere la storia del giovane protagonista fino alla sconfitta di Ade; al suo interno era possibile trovare riferimenti ben specifici alla mitologia e che non elencherò, essendo degli easter egg estremamente carini per gli appassionati. A ogni modo, questo è un titolo creato in 2D ed era estremamente semplice, a partire dal menù fino allo svolgimento del gameplay. Piango dall’emozione al solo ricordo, in quanto è stato uno dei videogiochi portanti della mia infanzia.
Ebbene: cominciamo?
Disney’s Hercules in dieci livelli
La storia di Hercules la conosciamo tutti e in questo caso, come hai potuto leggere nel paragrafo precedente, si ripercorrevano le vicende del giovane eroe in Disney’s Hercules. Si partiva dall’allenamento fatto da Filottete, conosciuto come Fil, che incoraggia il protagonista con le classiche frasi che si possono sentire ancora oggi nel film. Parliamo di “Niente male ragazzo, non era proprio quello che avevo in mente, ma niente male” e nella mia mente riesco a leggere la frase con il doppiaggio magistrale fatto sia da Danny DeVito e dal nostro Giancarlo Magalli.
Perché sì: Disney’s Hercules è interamente in italiano e il doppiaggio, come molte scene, erano state riprese direttamente dal film d’animazione, ma di questo parlerò successivamente. Un’altra frase classica di Fil era proprio quella riferita alla “Regola numero 95: concentrarsi” e questa è proprio una delle regole che mi comando giornalmente per rimanere ligia ai miei doveri. E questo livello fungeva da tutorial per imparare a sferrare pugni, leggeri o poderosi, e combattere con la spada.
Successivamente, si entrava nel vivo della storia, con il combattimento a Tebe, quello con il Minotauro per salvare Meg e tante altre parti rielaborate o create appositamente per stuzzicare la curiosità del giocatore più giovane. Proprio come il combattimento con Medusa che, nella realtà, è stato portato a termine da Perseo e non dal protagonista di Disney’s Hercules. Il tutto, però, è sempre da considerarsi molto divertente.
Tra un livello e uno spezzone del film
Tra un livello e l’altro era possibile vedere queste clip animate prese direttamente dal film d’animazione; altrimenti era possibile guardare una schermata di caricamento con un grande vaso greco raffigurante il giovane Ercole combattere contro il nemico finale del livello. Tutti ben disegnati, comprensibili anche per un bambino molto piccolo, e davano una migliore sensazione d’attesa che, comunque, non era infinita. Disney’s Hercules risultava essere abbastanza veloce e su questo non mi ha mai dato problemi.
Disney’s Hercules si apriva con un menù interattivo con le cinque muse che permetteva al giocatore di poter iniziare il gioco, continuarlo o immettere una password (le care vecchie antenate dei salvataggi). Quest’ultima veniva creata allineando alcuni vasi greci che, combinati nella maniera giusta, andavano ad aprire un varco diretto per un determinato livello. Meg aiutava il giocatore ad allineare i vasi che venivano depositati lì una volta trovati all’interno dei livelli.
Tranquillo però! In Disney’s Hercules il sistema di salvataggio era molto più semplice; infatti, in un determinato momento, potevi incontrare Hermes che ti garantiva un checkpoint da cui ripartire in caso di sconfitta. Questo sistema era molto usato ai tempi, parliamo del 1997, e ancora oggi è uno dei metodi di salvataggio che più apprezzo nei videogiochi. Specialmente in titoli di questo genere, dove la difficoltà non era né troppo bassa, ma neanche particolarmente permissiva.
I livelli? Creati a puntino
Ebbene, Disney’s Hercules era un titolo con dieci livelli e fin qui penso tu l’abbia capito e compreso, ma come funzionavano? Essendo un gioco in 2D, tutto dipendeva dal singolo livello; c’era quello a scorrimento laterale, quello in cui il protagonista doveva solo andare avanti incurante delle altre persone e simili. Addirittura, spesso, la visuale a scorrimento poteva trasformarsi e cambiare modo di approcciarsi al videogioco, portando Ercole a fare una corsa sfrenata solo in un’unica direzione, evitando gli ostacoli in arrivo.
All’interno dei singoli livelli troviamo nemici di varia natura, principalmente ripresi dal film, e quest’ultimi potevano essere sconfitti a calci, pugni, ma anche con oggetti magici che garantivano a Hercules di lanciare saette, sfere di fuoco e tanto altro. Questi oggetti potevano essere raccolti lungo il percorso, assieme a una miriade di altre cose:
- Monete;
- Pupazzi del protagonista che aumentavano la barra della salute;
- Vasi che aumentavano la vita;
- Bevanda “Herculade” per mantenere una buona salute;
- Vasi nascosti, in totale quattro;
- Lettere che, alla fine, andavano a formare il nome di “Hercules”.
Alcuni segreti… ormai rivelati!
Disney’s Hercules possiede un discreto numero di livelli e, per un videogiocatore di questi tempi ed esperto, possono sembrare pochi e miseri messi a confronto con altri titoli. Non tutti sanno che quest’ultimi possiedono dei segreti e che, molti di essi, donavano al protagonista di Disney’s Hercules oggetti in più che difficilmente avrebbe ottenuto senza prestare la dovuta attenzione. Si potevano trovare per esempio alcune lettere del suo nome, o anche oggetti per migliorare la propria vitalità. Era molto divertente cercare l’elmo di Ermes, per esempio, così da avere una piccola e totale immunità agli attacchi!
O anche solo le Air Hercules: i calzari che aumentavano la velocità di movimento. Ogni oggetto trovato aveva una sua collocazione nella storia del videogioco e, anche se usati tutti in maniera non consona, era facile raggiungere la battaglia finale contro Ade. Quasi tutti i livelli sono rimasti nella mia memoria, ma uno in particolare è stato veramente amore a prima vista; si tratta del livello incentrato a Tebe, con il Ciclope che incoraggiava Ercole a raggiungerlo per combattere.
In quell’episodio, il protagonista corre incontro al nemico andando nella direzione da cui la popolazione scappa impaurita. I cittadini ti venivano addosso, facevano di tutto per rallentare la corsa di Hercules che non solo doveva evitarli, ma doveva far fronte anche alle rocce lanciate dal Ciclope. E anche in questo caso esiste un segreto che, personalmente, ho scoperto anni dopo l’acquisto del videogioco: andando dal mendicante delle meridiane (sì, proprio quello che nel film desidera vendere delle meridiane sottobanco a tutti), esso regalava al protagonista tantissime monete che, ovviamente, potranno essere utili al campione.
Il divertimento è assicurato!
Sto pensando a qualche nota negativa da scriverti, ma in realtà non c’era niente di malvagio in Disney’s Hercules! Forse alcuni livelli erano troppo impegnativi per la bambina che ero, come il combattimento con l’Idra che una testa mozzata ne faceva comparire altre cento, ma bastava ricordare il film per mettere un punto alla situazione. Credo che sia stato uno dei giochi più significativi della mia infanzia e che giocherei volentieri ancora oggi. Magari i livelli non presi dal film avevano una grafica leggermente peggiore degli altri.
Il titolo uscì nel 1997 per PlayStation, la prima immessa in circolazione, ma non solo; lo sapevi che molti possedevano già un computer? Ebbene sì! Disney Interactive Studios pensò bene di rilasciare il gioco anche per PC e tutt’oggi è possibile acquistarlo su Steam! Al modico prezzo di €4,99 potrai rivivere questa incredibile avventura! Unica pecca: non risulta disponibile in italiano e metà delle perle date dall’esperienza di Disney’s Hercules possono non essere apprese. Poco importa, però, perché l’importante è rispettare tali requisiti di sistema:
- Sistema operativo: Windows XP/Vista/7/8/10;
- Processore: 1.8 GHz;
- Memoria: 1 GB di RAM;
- Scheda video: grafica 3D compatibile con DirectX 9 e 256 MB VRAM;
- Memoria dedicata: 1 GB di spazio disponibile.