Sviluppato da Void Studios e pubblicato da Plug In Digital, Cassiodora è uno shoot’em up a scorrimento laterale che prova, a modo suo, a rivoluzionare l’esperienza classica del genere. Il tutto con un trama a tinte medievali abbastanza ironica seppur classica. Noi siamo partiti alla salvezza della principessa Cassiodora su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Cassiodora: una principessa da salvare
Un re seduto sul suo trono che sta sonnecchiando, questa è la prima cosa che vedrai nel prologo di Cassiodora. Ben presto però, il re si sveglia e si ricorda cosa è successo. Hanno rapito sua figlia Cassiodora ed è per questo che ha convocato Agni, Colden e Luken. Questi sono tre cavalieri fedeli al regno che sono pronti a tutto per aiutare il proprio re, ma chi ha osato rapire la povera Cassiodora? Il colpevole è uno stregone, tale Kenzar. Come si può combattere uno stregone che ha la magia dalla sua? Ma con altra magia, ovvio!
Ecco quindi in aiuto dei nostri tre valorosi eroi, il druido Faramix (sì, il richiamo ad Asterix e Obelix è abbastanza immediato). Lo stravagante druido, nonché mentore, dona ai tre cavalieri un paio di ali magiche e il potere degli elementi (fuoco, ghiaccio e fulmine).
Saremo onesti, il canovaccio narrativo di Cassiodora non rivoluziona niente e non regala neanche grandi sorprese, è più un pretesto per viaggiare in oltre trenta livelli, divisi in sette regioni/biomi differenti, dove massacrare nemici di vario genere. Il gioco però presenta comunque un elemento narrativo di sottofondo che intrattiene il giusto: ci sono diversi dialoghi, i tre cavalieri parlano tra loro, perdendosi in battute anche accattivanti. Per non parlare poi dei diversi boss che intralceranno il nostro cammino.
Queste linee di testo, però, sono unicamente in inglese (assenti sottotitoli in italiano). Non parliamo di periodi complessi, ma in alcuni casi lo scorrimento dei dialoghi sarà automatico e abbastanza veloce, bisogna quindi leggere e comprendere velocemente quanto appare su schermo.
I poteri dei cavalieri
Cassiodora punta a divertire e si adatta a qualsiasi tipologia di giocatore. Lo fa non solo grazie a una vasta gamma di difficoltà personalizzabili (banalmente, da facile a difficile), ma inserendo anche “potenziamenti” che permettono l’immortalità o altre modifiche per rendere il gioco più facile. Queste modifiche sono dettate dal fatto che Cassiodora, per chi lo desidera, può risultare una sfida impegnativa e molto soddisfacente nonostante la sua apparente semplicità ludica.
Come detto, infatti, Cassiodora è uno shoot’em up a scorrimento laterale abbastanza classico dove controlleremo uno dei cavalieri (liberamente selezionabili a inizio livello) che, grazie alle ali magiche, fluttuerà nel livello il cui scorrimento sarà quasi sempre automatico.
Il bello di Cassiodora è che prova, a suo modo, a variare la formula base di gioco. Ecco quindi che ai normali livelli dove per vincere basta sopravvivere e arrivare alla fine del percorso, ne sbucano altri con obiettivi leggermente diversi, come il dover sbloccare un’uscita sfruttando gli elementi magici richiesti, o il correre velocemente mentre si è inseguiti da un mostro enorme, fino alle immancabili e ben riuscite boss fight.
Le armi dei cavalieri
Dunque, come detto Cassiodora offre tre personaggi selezionabili. Ognuno di questi ha delle caratteristiche diverse. Oltre a una breve descrizione del carattere, infatti, ogni cavaliere ha una determinata abilità passiva unita a una mossa speciale unica. Luken, ad esempio, possiede come abilità passiva un cristallo vitale extra mentre col “dash”, una sorta di spinta/schivata in avanti, può riflettere un proiettile nemico rispedendolo al mittente.
Utilizzare diversi cavalieri riesce a variare un po’ la formula ludica, che rimane però fondamentalmente invariata. Il divertimento si moltiplica quando in campo scendono tutti e tre i guerrieri insieme. Questo è possibile grazie a una modalità multigiocatore che prevede un massimo di tre giocatori. Alcuni livelli, infatti, sembrano studiati appositamente per il multiplayer rendendo la vita da single player leggermente più ostica. Basti pensare ai livelli dove sbloccare determinate aree sfruttando il potere elementale.
Colpire il portale e allo stesso tempo eliminare i nemici che ci sparano e quelli che invece vanno a contrastare la forza elementale per proteggere l’ingresso all’area da liberare… è palese che il tutto richieda almeno due giocatori per tenere la situazione completamente sotto controllo. Saremo però onesti, non c’è nulla di impossibile e il gioco può essere tranquillamente completato anche da soli, ma è innegabile che in compagnia il titolo guadagna molto di più.
Tra magia e arma bianca
Cassiodora è immediato e divertente. Di base abbiamo tre attacchi a distanza (uno per elemento) e uno ravvicinato. I tre elementali, come detto, sono fuoco (tasto A), ghiaccio (tasto Y) ed elettricità (tasto X). Al tasto B invece è affidato il colpo ravvicinato con la lama (siamo pur sempre cavalieri).
Abbiamo inoltre la possibilità di schivare/sprintare e quella di utilizzare un enorme potere distruttivo una volta caricata la mossa speciale. La nostra energia vitale invece è raffigurata da piccoli cristalli rossi, ogni colpo ricevuto è un cristallo in meno, ma il gioco, a seconda delle difficoltà, può essere molto generoso con gli oggetti curativi (letteralmente altri cristalli fluttuanti).
Padroneggiare gli elementi è fondamentale non solo per affrontare al meglio alcune tipologia di nemici, ma anche e soprattutto per sbloccare alcuni elementi dei livelli. Colpire una leva con l’elettricità può aprire un particolare tesoro e offrirci uno dei tanti collezionabili o soddisfare le richieste di una determinata missione secondaria. Sì, i livelli di Cassiodora hanno un sistema di sfide secondarie che potrai soddisfare per ottenere punti extra da utilizzare nell’apposito negozio per comprare elementi estetici che influiscono anche su alcune caratteristiche ludiche.
Ogni eroe può cambiare elmo, armatura e arma bianca, Ogni oggetto comporta diverse modifiche passive e attive. C’è da dire che ogni eroe ha il suo set di personalizzabili e il suo “portafoglio”, questo significa che quanto guadagnato da Luken non può essere utilizzato dagli altri due.
E c’è anche dell’altro, come buona parte degli shoot’em up, anche Cassiodora ha dei power up casuali sparpagliati all’interno dei livelli che permettono di modificare la tipologia (dimensione, velocità, ecc.) dei proiettili che andremo a scagliare sui nemici. Ultima nota per i guardiani degli elementi è che ricordano vagamente gli Skylander e che riescono a farsi apprezzare praticamente subito.
Cassiodora è quindi ricco di cose da fare, ricompense da conquistare ed elementi da combinare per personalizzare la propria esperienza. Nonostante ciò, si porta comunque dietro i difetti tipici del genere come una monotonia di fondo e momenti caotici pieni di proiettili ed elementi a schermo.
Grafica e sonoro
Seppur all’inizio i personaggi possano risultare anonimi e/o estrapolati di peso da un mobile game qualunque, col tempo si riesce ad apprezzarli così come si apprezza il mondo di gioco con fondali vari e abbastanza caratterizzati. Sì, i livelli e alcuni nemici spiccano più dei personaggi principali seppur il gioco fatichi a trovare una propria identità visivia.
Certo, non è sempre chiaro cosa possiamo colpire e cosa no, ma col tempo si riesce a intuire sempre più il level design del gioco. Buone le animazioni e gli effetti, nonché la varietà dei biomi seppur sempre abbastanza classici (così come alcuni nemici).
Il sonoro è gradevole e svolge il suo lavoro discretamente bene senza risultare fastidioso o fuori contesto. Infine, da evidenziare come il gioco si presti particolarmente bene alla modalità portatile della Nintendo Switch, perfetta per partite mordi e fuggi e/o fuori casa.