The Rumble Fish 2 era uscito originariamente su arcade nel lontano 2005, seguito diretto del primo capitolo. Si tratta di un picchiaduro altamente tecnico in due dimensioni che finalmente, oltre ad arrivare anche nel nostro territorio, lo fa sulle console casalinghe.
Questo è uno di quei casi dove si può dire “meglio tardi che mai”, visto che data la sua natura, The Rumble Fish 2 non sfigura per niente a confronto di titoli dello stesso genere ben più recenti, anzi potrebbe addirittura insegnare più di un paio di cose. Come mi ricorda il collega Giulio, esperto redazionale di picchiaduro, la “colpa” di questo titolo è quella di essere nato nel periodo dove i videogiocatori si perdevano dietro ai più disparati FPS dalla grafica ultrapompata, ma anche quella di non essere mai apparso su console casalinghe.
Finalmente quest’ultima mancanza è venuta meno, e abbiamo avuto modo di testare a lungo questo titolo.
The Rumble Fish 2, storia
Come molteplici picchiaduro, anche il titolo sviluppato da Dimps dispone di una trama che serve da pretesto più o meno importante, per motivare la partecipazione dei vari protagonisti a questi combattimenti. Aprendo una piccola ma importante nota sul team Dimps, bisogna dire che originariamente fondato da Takashi Nishiyama, questo gruppo vede al suo interno importanti membri che hanno partecipato allo sviluppo di Street Fighter e Fatal Fury, così come lo stesso Nishiyama.
Tornando alla trama del gioco, The Rumble Fish 2 racconta di una catastrofe naturale che nel 20esimo secolo ha devastato una nazione. Dalle ceneri di questo disastro, sono sorte nuove potenze economiche che hanno fatto si che la nazione sorgesse più potente e florida di prima, ma ogni cosa ha un’ombra, e in questo caso quell’ombra risponde al nome di “bassifondi”.
Ognuno dei 16 personaggi disponibili (alcuni dei quali andranno ovviamente sbloccati giocando), vedrà i suoi eventi narrati fra uno scontro e l’altro, con poche linee di dialogo un po’ più marcate quando il match sarà con qualche conoscenza in particolare, ma tanto basta per aggiungere a The Rumble Fish 2 quel qualcosina che non guasta mai.
Gameplay
Come abbiamo accennato a inizio recensione, il sistema di combattimento di The Rumble Fish 2 è altamente tecnico. Se stai pensando che questo si traduca in una mole incredibile di azioni e attacchi da imparare, stai sbagliando. Ogni combattente infatti disporrà di una quindicina di attacchi, chi più e chi meno, comprensivi di quelli effettuabili con le barre delle mosse speciali.
A livello di tasti da premere, oltre alle direzioni, tutto il gameplay sarà governato da un sistema di 5 bottoni e due barre per le mosse speciali; come azioni avremo il calcio debole e forte, pugno debole e forte, e la schivata. Allora come mai stiamo continuando a parlare di picchiaduro tecnico viste le poche mosse a disposizione e le poche azioni disponibili?
Sicuramente la prima cosa che lo rende tale, è il dover calcolare quando effettuare un attacco o quando stare sulla difensiva, perché al contrario di molti altri esponenti del genere, in The Rumble Fish 2 spammare attacchi a caso significherà quasi sempre lasciare il fianco scoperto a pesantissimi attacchi avversari: dimenticati il premere spasmodicamente due bottoni con Eddy Gordo, o metterti in un angolo e spammare Hadouken, perché questi approcci significheranno sconfitta certa.
La schivata inoltre è un’altra meccanica che aggiunge tecnica agli scontri. Quest’ultima non sarà una specie di rotolamento per allontanarsi, ma un movimento rapido sul posto che manderà a vuoto l’attacco nemico, esponendolo al nostro contrattacco. Inoltre sarà possibile effettuarla anche in aria.
Special moves
Altra particolarità di The Rumble Fish 2 è quella che ogni personaggio avrà a disposizione due barre per le mosse speciali, una offensiva e una difensiva. Mentre l’offensiva funziona come tantissimi altri titoli del genere, ovvero ci permetterà di eseguire degli attacchi speciali di potenza variabile a seconda del livello di carica, quella difensiva potrà essere utilizzata solamente al verificarsi di determinate condizioni, come parare un attacco, dopo una schivata o da atterrati, in modo da scatenare degli efficaci contrattacchi per ribaltare la situazione.
Ovviamente le mosse speciali offensive infliggono molti più danni delle difensive, e anche qui bisognerà stare molto attenti: un attacco speciale offensivo che va a segno, infliggerà notevolissimi danni, mentre mandare questo attacco a vuoto ci lascerà davvero scoperti, offrendo l’opportunità al nostro avversario di concatenare più colpi possibili e credetemi, la CPU non se lo fa chiedere due volte.
Se riusciremo a riempire al massimo entrambe le barre, avremo l’accesso allo status Critical, che ci permetterà di eseguire il più devastante dei nostri attacchi, un vero e proprio ribaltone per ogni match. Altra interessante aggiunta, è quella che ci permetterà di utilizzare i segmenti delle barre speciali, per entrare in uno stato particolare diverso a seconda del personaggio utilizzato, con effetti tipo colpi doppi, imparabili e altro.
Tecnicamente moderno
Prova alla mano, The Rumble Fish 2 non sembra assolutamente un titolo del 2005, anche per merito dell’intramontabile fascino che hanno i picchiaduro in 2D, ma soprattutto grazie al suo Smooth Model Animation. I personaggi sono ben caratterizzati sia a livello estetico che come moveset, mentre gli scenari che fanno da contorno al match, seppur in linea con lo stile del gioco, sono un po’ piatti.
Ottima la colonna sonora, con alcune tracce che riusciranno a entrare nella testa, e anche gli effetti sonori. A livello di gameplay, The Rumble Fish 2 può davvero insegnare a parecchi titoli del genere il significato di combattimento tecnico, e richiederà passione e dedizione per essere padroneggiato. Inoltre non mancheranno diverse modalità come arcade, versus, survival e il pvp online.
La nota stonata del titolo potrebbe soltanto essere quella che, a causa della sua natura molto tecnica, The Rumble Fish 2 non è adatto ai giocatori amatoriali, soprattutto a causa dei picchi di difficoltà rappresentati da alcuni avversari ma soprattutto dal boss finale, il quale farà sudare davvero molto prima di essere battuto.