Forrest Gump aveva veramente ragione: “i videogiochi sono come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita” o forse era diversa la citazione? Fa nulla dai, il senso lo hai capito. Raptor Boyfriend: A High School Romance è uno di quei titoli al quale, e lo dico senza peli sulla lingua, non avrei dato una lira.
Insomma, guardando il trailer mi sono ritrovato sullo schermo una ragazza che deve decidere se frequentare una relazione amorosa con un velociraptor, una fata o un bigfoot. Sicuramente un’idea bizzarra e fuori dalle righe, però ecco, non si tratta esattamente di un pretesto che mi stuzzichi al punto da tirare fuori dal portafoglio la carta di credito e procedere con l’acquisto. Eppure, i ragazzi di Rocket Adrift sono stati in grado di farmi ricredere, sviluppando un titolo che strappa al videogiocatore più di una lacrimuccia. In che modo? Scoprilo nella nostra recensione!
Raptor Boyfriend: A High School Romance . Tra la spensieratezza degli anni 90
Raptor Boydriend: A High School Romance è sostanzialmente una visual novel dating sim ambientata in una fittizia cittadina dell’Ontario chiamata Ladle, nel pieno degli anni 90. Si vestiranno i panni di Stella, un’adolescente timida e un po’ impacciata nell’affrontare ogni situazione che le si para davanti. Per vari motivi che non sto qui a spoilerare, si ritroverà obbligata a trasferirsi insieme a suo padre nella calma cittadina durante l’ultimo anno delle superiori.
Terrorizzata all’idea di dover cominciare una nuova vita, cercherà comunque con tutta se stessa di fare nuove amicizie. Durante l’intera avventura, che dura all’incirca un anno scolastico, vivrai la vita di Stella e tutto ciò che consegue essere un’adolescente, come la sensazione di completa inadeguatezza in mezzo alle persone, o la sensazione di essere sbagliati, diversi o incapaci in certe occasioni. Non mancheranno di certo anche tante situazioni tipiche dell’adolescenza, come le prime esperienze con l’alcol o con il fumo, le prime amicizie “vere”, i primi festini ed i primi amori.
Il tutto condito all’interno di un’atmosfera tipica degli anni 90, che amplifica enormemente la nostalgia provata durante l’avventura: televisori a tubo catodico, telefoni di casa con il filo, videocassette, band che provano i propri pezzi in garage, vecchie motociclette e chi più ne ha più ne metta.
Tutto il gioco sembra agire con l’intenzione di farti provare una forte nostalgia di quei tempi in cui tutto sembrava più semplice, e devo dire che ci riesce benissimo. Durante la tua avventura infatti, molto spesso ti ritroverai a ricordare con un sorriso sulle labbra le prime amicizie, le prime cottarelle o forse anche le prime delusioni amorose.
Ad aiutare in questo fattore nostalgia subentra anche il cast. Principalmente interagiremo con tre personaggi, che poi sono gli stessi che diventeranno nostri amici e, a seconda di chi sceglieremo, uno di loro diventerà il nostro compagno di vita.
Ecco, sul cast c’è un discorso m0lto particolare da dover fare, in quanto i tre personaggi sono un velociraptor, un bigfoot ed una fata, in un mondo in cui però, di norma, questi esseri non esistono comunemente e quindi rappresentano una qualche sorta di eccezione. Ecco, questo aspetto viene affrontato poco e niente: la protagonista rimane scioccata i primi 8 secondi, dopodiché ci si sorvola completamente sopra e quasi non se ne parlerà mai più.
Penso che la volontà degli sviluppatori fosse proprio quella di far sviluppare al videogiocatore un affetto per i vari personaggi per come sono caratterialmente, con i loro pregi e difetti e non per il loro aspetto fisico. Anche in questo caso, a onor del vero, il team ha fatto centro, tratteggiando tre personaggi molto umani e profondi, con le loro fragilità, debolezze e problematiche varie, con il quale si entrerà spesso in empatia, facendoti scordare nel giro di pochissimo tempo che si sta effettivamente parlando, ad esempio, con un dinosauro.
Un gameplay poco gameplay
Sul lato del gameplay in realtà c’è veramente molto poco da dover dire: essendo una visual novel che punta tutto sull’approfondimento dei sentimenti umani e sulla rimembranza delle tipiche situazioni adolescenziali, il team si è concentrato principalmente sulla sceneggiatura, sui dialoghi e le interazioni dei vari personaggi, che nel complesso funzionano molto bene.
Quindi si segue l’avventura, si leggono i dialoghi, ogni tanto si dovrà scegliere una risposta piuttosto che un’altra (che raramente cambierà il corso della storia, o se lo fa, si tratta comunque di cambiamenti di poco conto, principalmente serve per far definire il carattere di Stella) e di tanto in tanto si otterranno degli oggetti dai tre potenziali amanti se si da la “risposta corretta”, che fungeranno da collezionabili i quali aggiungono spessore al background del cast. Per il resto, da giocare c’è ben poco.
L’unica cosa in cui veramente il giocatore ha il controllo è con chi intraprendere una relazione amorosa: il gioco è suddiviso in 7 episodi e in ciascuno di essi saremo chiamati a scegliere con chi passare del tempo extra tra i tre personaggi. Ovviamente, la persona con il quale si avrà una storia d’amore è la stessa con la quale si deciderà di passare il tempo a disposizione.
Tra l’altro, il completo background di tutti i personaggi lo si saprà soltanto se si intraprenderà una storia con loro, ed essendo che possiamo fidanzarci solamente con un personaggio a run, Raptor Boyfriend: A High School Romance offre una buona dose di rigiocabilità, che però risulta fin troppo ripetitiva, in quanto per 3/4 del tempo si rileggeranno gli stessi dialoghi delle precedenti run.
Uno stile evocativo ma poco variegato
Anche esteticamente Raptor Boyfriend: A High School Romance riprende a piene mani lo stile di disegno tipico degli anni 90, cosparso da spessi bordoni neri. Il design dei personaggi principali funziona e si addice bene al loro modo di essere. Gli sfondi di background che si vedranno, tra corridoi dei licei, laghetti in mezzo ai boschi e festini in casa sono ben realizzati, inerenti al contesto, evocativi e immersivi, ma ahimè sono fin troppo pochi, troppo riutilizzati e dannatamente statici.
Lo stesso discorso si può fare per quanto concerne le animazioni e la colonna sonora, che fa pieno utilizzo della chitarra acustica. Questa componente risulta essere molto curata e ben contestualizzata con il senso di spensieratezza giovanile che offre Raptor Boyfriend: A High School Romance, ma, anche in questo caso, con il passare delle ore di gioco risulta fin troppo ripetitiva.