L’industria dei videogiochi non è sempre stata tutta rosa e fiori: i giocatori, nella maggior parte dei Paesi in giro per il mondo, sono liberi di provare qualsiasi titolo loro interessi, sia che si tratti di grosse produzioni di studi importanti, sia che si tratta di piccoli indie in cerca della giusta luce per poter brillare.
Così non è per la Cina, Paese ben noto per le sue limitazioni in ambito videoludico in termini di censura e perfino di distribuzione. Ad oggi sono numerosi i titoli che non vedono, e che non hanno mai visto, la luce del sole nel Paese asiatico anche se finalmente qualche passo concreto è stato mosso e i giocatori cinesi ringraziano con sincera felicità.
La Cina compie passi in avanti: concesse licenze di pubblicazione per ben 44 videogiochi!
Stando a quanto riporta Reuters, il Governo cinese avrebbe concesso 44 licenze di pubblicazione per dei videogiochi stranieri ad uso domestico, tra cui 7 di questi sono sud coreani: ciò è molto importante dato che la Cina aveva in precedenza bloccato l’importo di qualsiasi contenuto di provenienza sud coreana, a causa di dispute politiche e militari.
Tra i giochi di maggior rilievo che ora potranno finalmente essere accessibili ai videogiocatori cinesi figurano Pokémon Unite e Valorant, titoli targati Tencent.
Inizialmente sono state previste 45 licenze di pubblicazione: l’unico titolo a non essere stato approvato, senza alcun apparente motivo, è Game of Thrones: Winter is Coming, di Yoozoo Games. La stessa casa di sviluppo, in ogni caso, non sembrerebbe essere preoccupata in merito dato che, da alcuni documenti ufficiali, emerge un dettaglio importante: la licenza di pubblicazione è già in possesso di Yoozoo Games da addirittura il mese di settembre.
Questa vicenda fa ricordare ancora una volta quanto molti videogiocatori siano più fortunati di altri nel poter anche solo accendere la propria la console senza alcuna limitazione: fortunatamente, almeno per quanto riguarda il panorama videoludico, il problema relativo a costrizioni e censure sta iniziando lentamente a sparire dopo la delicata questione della dipendenza patologica dai videogiochi.