C’è poco da fare ci sono franchise videoludici che abbiamo fortemente amato che ormai sono molti e sepolti…serie di videogiochi che fin dalla nostra tenera età ci hanno fortemente fatto innamorare, ma che per un motivo o per un altro sono state dimenticate/uccise dal suo publisher. Se Konami è la regina di questo concetto (e ci da la speranza con questo annuncio di almeno sperare in un nuovo capitolo di una delle nostre saghe preferite), non è solo la casa di Metal Gear ad avere questo bruttissimo vizietto.
Le cause spesso sono sconosciute. Perdita di interesse nel progetto, scelte poco lungimiranti, team non all’altezza, vallo a capire. Oggi con questo articolo voglio farti ricordare e dare il mio tributo a 15 saghe di videogiochi che purtroppo sono ormai morte e sepolte…e difficilmente ne vedremo un sequel.
Partiamo con il dire che non valgono i remake/remastered, per quello è già stato fatto un ottimo articolo dove vengono elencate tutti i giochi che vorremmo ricevessero questo trattamento, parlo proprio di giochi nuovi, titoli che proseguano la storia di un gioco che ci ha fatto innamorare in passato. In più per ogni entries in questa lista mettiamo quante possibilità ci sono di veder rinascere una determinata saga con un nuovo capitolo che non sia una remastered.
Spyro the Dragon
Partiamo subito con una saga che ha fatto innamorare parecchi ai tempi della prima PlayStation, ovvero Spyro the Dragon. Un platform in 3D che, oltre ad avere un doppiaggio in italiano davvero al limite dell’urticante, aveva un gameplay e una realizzazione tecnica davvero sopraffina. Spyro the Dragon era qualcosa di eccezionale, complesso, ma allo stesso tempo fruibile anche per un pubblico di giocatori meno capaci. Poi, una volta che i diritti sono passati in mano da Insomniac Games a Vivendi (successivamente acquistata da Activison), c’è stato un tracollo in picchiata libera.
Possibilità di vederne un seguito
La possibilità che Toys for Bob faccia un vero e proprio Spyro 4 ci sono, visto che l’operazione revival per Crash Bandicoot ha avuto un ottimo successo con il quarto capitolo ufficiale…tuttavia le speranze sono ridotte al lumicino perché ormai è passato troppo tempo dall’uscita di Spyro Reignited Trilogy, ma come si dice, mai dire mai!
The Elder Scrolls
Qui c’è da fare un discorso a parte, perché la saga di Elder Scrolls non è che sia morta, anzi, solo che se vedo un’altra riproposizione di Skyrim mi viene l’orticaria. È davvero inutile girarci intorno, le possibilità di poter fare almeno una partita a The Elder Scrolls: Skyrim sono state innumerevoli visto che il gioco è stato praticamente proposto per ogni piattaforma esistente al mondo da PlayStation 3 in poi, dopotutto stiamo parlando pur sempre di un gioco del 2011. Ok, è un titolo bellissimo, ma direi che anche basta di riproporlo in millemila versioni!
Possibilità di vederne un seguito
Beh qui sono abbastanza fiducioso che prima o poi Bethesda si svegli fuori e ci dia il sesto capitolo di The Elder Scrolls, dopotutto si sa che questo è in progettazione e addirittura Todd Howard ha affermato in un’intervista nel novembre 2022 di essere a conoscenza di una data di uscita, ma di non volerla svelare per non mettere pressione agli sviluppatori.
Banjo-Kazooie
C’era un’epoca dove platform in 3D non era sinonimo di Super Mario…o meglio sì era sinonimo di Super Mario, ma non c’era solo lui. RARE, all’epoca del Nintendo 64, fa uscire questo gioco dove controlleremo un orso che si porta sempre appresso un uccello giallo.
Due giochi pubblicati ovvero Banjo-Kazooie e il suo seguito del 2000 Banjo-Tooie, più che sufficienti per far entrare questa saga nell’olimpo dei titoli più desiderati dai videogiocatori di tutto il mondo. Poi che succede? Succede che RARE viene comprata da Microsoft e si porta dietro tutte le proprietà intellettuali esce quindi Banjo-Kazooie: Viti e Bulloni in esclusiva per Xbox 360, una porcheria sotto forma di pixel che non ha un decimo dello charme dei primi due capitoli
Possibilità di vederne un seguito
Bassissime, non dico nulle perché ogni tanto salta fuori la notizia che RARE voglia sviluppare un quarto capitolo, ma ne dubito fortemente. L’ultima volta che si è sentito un rumor simile è stato giugno 2022, ma non se ne seppe più nulla.
Bioshock
Qui la community di videogiocatori si divide in due, se da una parte c’è chi dice che Bioshock va bene così, con il finale bellissimo di Bioshock Infinite, dall’altra abbiamo legioni di videogiocatori che bramano fortemente una quarta apparizione di questo franchise.
Nato nel 2007 e distribuito da 2K Games, Bioshock manca all’appello dal terzo capitolo ovvero Infinite. Storia particolarmente complicata, ma con delle ambientazioni estremamente affascinanti in gradi di rapire anche chi non ama particolarmente il genere FPS, attualmente è possibile farsi una sgambata a Rapture oppure a Columbia tramite la collection disponbile per praticamente tutte le console in commercio ce riprende i tre capitoli e li pulisce leggermente a livello grafico…se non l’hai mai giocato fidati ne vale la pena, soprattutto per Infinite (parere personale si intende).
Possibilità di vederne un seguito
Quasi nulle, è vero che ogni tanto salta fuori una voce che dice che 2K sia al lavoro su un eventuale quarto capitolo, ma è anche vero che il publisher non ha mai confermato nulla e più passa il tempo e meno speranze ci sono che un ipotetico Bioshock 4 arrivi nelle mani dei videogiocatori.
LA Noire
Che belli che erano gli anni in cui Rockstar Games faceva videogiochi e non stava solo a raccogliere i profitti derivati dal multiplayer di Grand Theft Auto V. LA Noire è il classico esempio che se vuoi provare a fare qualcosa di più maturo, rischiando anche qualcosa, puoi e ti salta fuori qualcosa di veramente eccezionale.
Peccato che poi a livello di vendite sia stato, ingiustamente, un flop pauroso, ma la qualità c’è ed è pure tantissima a partire dal lato tecnico dove ogni parola detta in-game e stata presa tramite motion capture, quindi si va a ricreare perfettamente anche il labiale. LA Noire va a pagare il fatto di non essere un Grand Theft Auto ambientato alla fine degli anni ’40, perché diciamocela tutta in tanti si aspettavano questa cosa.
Possibilità di vederne un seguito
Nessuna, il gioco è stato davvero un flop pauroso a livello di vendite ed è un peccato perché, come ti ho detto prima, LA Noire era un bellissimo esperimento e farne una cosa simile, magari ambientata a New York o Chicago, sarebbe stato davvero un sogno ad occhi aperti.
Dino Crisis
La storia di Dino Crisis la conosciamo un po’ tutti. Nato nei primi anni 2000 dalla stessa mente dietro a Resident Evil, ovvero Shinji Mikami, il titolo si poneva come obbiettivo quello di essere un lo stesso gioco, ma con i dinosauri al posto degli zombie…ci sono riusciti? Assolutamente sì! Urge un secondo capitolo, che era buono, ma non eccezionale quanto il primo, visto che eliminava i puzzle classici dall’equazione ed era tutto uno spara spara, con il respawn infinito dei dinosauri, ma almeno era divertente.
Poi nasce un terzo capitolo, in esclusiva Xbox (al tempo Capcom aveva deciso, per un qualche motivo non ben specificato, che Resident Evil sarebbe stata esclusiva GameCube, Devil May Cry solo su PlayStation 2 e Xbox si sarebbe beccata Dino Crisis, poi si sono accorti dell’idiozia che stavano combinando e hanno mischiato le carte in tavola) che a buona ragione è stato totalmente dimenticato da tutti, dai…dinosauri nello spazio? Sei serio? Quello che vorrebbero tutti è un remake del primo capitolo, ma tanto lo sappiamo tutti che non arriverà mai.
Possibilità di vederne un seguito
Nessuna, manca da troppo tempo dai radar e non credo che Capcom voglia rischiare in una ip che ormai a distanza di troppi anni ha perso interesse. In più il terzo capitolo è stato uno scivolone davvero troppo grosso, è molto più facile che facciano un remake del primo capitolo, ma ho fortissimi dubbi anche per quello.
F-Zero
Diciamola tutta, prima di Smash Bros. in pochissimi conoscevano Captain Falcon e F-Zero. Io stesso, che mi approcciavo per la prima volta a Super Smash Bros. Melee su GameCube, pensavo che fosse un personaggio ad hoc creato per il picchiaduro di Nintendo. Solo dopo ricerche ho capito che Captain Falcon era il protagonista di F-Zero, ma che soprattutto questo era un titolo da dover apprezzare! C’è tutto: velocità, divertimento, ma soprattutto, spreme all’inverosimile la potenza del Mode 7 di Super Nintendo.
Nintendo ha provato farne un seguito su Nintendo 64 con F-Zero X, ma poi è stato l’oblio per la saga, ma non per Capitan Falcon che ha più apparizioni in Super Smash Bros. che non nel gioco per cui è stato creato.
Possibilità di vederne un seguito
Medio-basse, visto che manca dai radar davvero da troppo tempo e non ha mai ricevuto la notorietà di altre saghe Nintendo. Tuttavia stiamo parlando della casa di Mario, quindi non si sa mai!
Metroid Prime
Leggi bene ho detto Metroid Prime e non solo Metroid! Perché se la saga liscia di Samus è viva e vegeta e poco tempo fa ci è stato dato un bellissimo Metroid Dread, lo stesso non si può dire della versione FPS ovvero Prime.
Se non lo conosci, ai tempi di GameCube, in Nintendo si accorgono che le ambientazioni di Metroid ci starebbero davvero benissimo in uno sparatutto in soggettiva. Erano gli anni che Xbox faceva uscire Halo e questo sembrava la risposta perfetta a Master Chief. Il titolo esce, è bellissimo, vende, ne fanno un seguito e poi un terzo su Wii che sfrutta il Nunchuck. Logica vuole, dopo tre successi, che si metta in cantiere un quarto capitolo, cosa che avviene, ma viene presentata all’E3 del 2017, ma da allora si ha solo un logo, senza uno straccio screenshot, ma soprattutto con fan incazzati in tutto il globo che vogliono sapere almeno di che si tratta.
Possibilità di vederne un seguito
Alte, ma vorrei dire zero. Alte perché ogni volta che Nintendo da i comunicati sulle nuove uscite lo mette sempre nel mezzo con un laconico TBA (To Be Announced), ma vorrei dire basse perché 16 anni senza notizie sono tantini ed iniziano a sembrare una presa per i fondelli!
Jet Set Radio
Diciamola tutta se Nintendo è una casa che ti ricicla l’impossibile, restando ancorata alle sue saghe, ma non solo, ti fa apprezzare questo riciclo, SEGA è una delle pochissime software house che rischia e, purtroppo, si brucia (almeno in passato adesso un po’ meno). Jet Set Radio è il classico esempio di questo, con un gameplay fresco e che fino ad allora, ovvero il 2000 su Dreamcast, non si era mai visto.
Prendi il controllo di una gang di graffitari che deve scorrazzare per le strade di Shibuya a coprire i graffiti del gruppo rivale e nel contempo scappare dalle autorità. Ne esce un seguito ovvero Jet Set Radio Future su Xbox in esclusiva, altrettanto godibile, ma dopo di lui il nulla e la totale sparizione dai radar.
Possibilità di vederne un seguito
Nulle, visto che le notizie si fermano al 2020 con il lead designer, ovvero Kazuki Osokawa, che spegne le speranze dicendo che un Jet Set Radio ai giorni nostri non potrebbe funzionare.
Duke Nukem
Qui si parla della storia, qui si parla del Duca! Nato come sparatutto a scorrimento nel 1991 su MS-Dos, ma è nel 1996 che la fama del titolo diventa planetaria grazie a Duke Nukem 3D. Il suo seguito, Time to Kill, fa il botto sulla prima PlayStation consacra definitivamente il Duca ad icona pop di quegli anni. La formula è semplice ovvero una caratterizzazione del personaggio molto irriverente, che fa il verso ai macho man anni ’80 tipo Arnold Schwarzenegger o Sylvester Stallone, una comicità volgare e una giocabilità che più divertente non si può.
I seguiti ovvero Land of the Babes e Manhattan Project non cambiano la formula. Il primo è uno sparatutto in terza persona e un more of the same di Time to Kill, mentre il secondo è un ritorno alle origini con una grafica sì in 3D, ma con lo scorrimento tipico dei primi capitoli. I fan vogliono un vero seguito a Duke Nukem 3D e questo viene prima annunciato, poi posticipato, poi ri-annunciato e posticipato, annunciato e posticipato e così via fino al 2011, ovvero 14 anni dopo, con l’uscita di Duke Nukem Forever per PlayStation 3 e Xbox 360. Un titolo che viene considerato troppo mediocre e raffazzonato per essere godibile. Mi sa che il Duca è morto definitivamente.
Possibilità di vederne un seguito
Nessuna, il flop di Duke Nukem Forever è stato troppo grosso e ormai tutti hanno perso interesse in questo personaggio stereotipato, davvero un gran peccato, perché era dannatamente divertente.
Bully
Ammetto che al giorno d’oggi, tra politically correct e campagne contro il bullismo, un gioco come Bully avrebbe vita particolarmente dura tuttavia questa perla di Rockstar era fondamentalmente un Grand Theft Auto vecchio stile, ambientato in una scuola. Dovevi seguire le lezioni e questo sbloccava parecchi minigiochi, mettere negli armadietti (che tutti conosciamo grazie alle teen comedy americane) i tuoi compagni di classe, fare team contro gruppetti rivali e tutto ciò c’è da ammettere che era divertentissimo!
Possibilità di vederne un seguito
Basse e quasi ti rasentano lo zero, visto che è vero che ogni tanto in rete se ne esce con la sparata che Rockstar sia al lavoro su un secondo capitolo, ma è anche vero che l’ultima voce di corridoio parlava del fatto che tutto il team responsabile per un seguito, sia stato spostato a lavorare su Grand Theft Auto 6…che ci vuoi fare, non ti resta che riprendere il vecchio Bully, visto che anche questo è stato portato su ogni piattaforma esistente.
Left 4 Dead
Un’altra che ha il vizietto di lanciare titoli di estrema qualità per poi non coltivarli è Valve. Al posto di Left 4 Dead potevo mettere Half-Life (ok, hanno lanciato Alyx, ma il fatto che sia esclusiva in VR e quindi non fruibile a tutto il grande pubblico, non me lo fa considerare un vero e proprio Half-Life 3) oppure Portal, ma ci metto l’avventura a base di zombie perché era estremamente divertente anche in 4…e io odio giocare online!
Possibilità di vederne un seguito
Zero, anzi meno di zero. Il franchise è praticamente morto perché la maggior parte del team originale è sbarcato verso altri lidi tra cui alcuni hanno preso parte a Back 4 Blood, che è una sorta di successore spirituale di Left 4 Dead, ma sotto etichetta Warner Bros. quindi se ti senti orfano di questa saga, prenditelo e non te ne pentirai.
Castlevania
Iniziamo con Konami. Sì perché Konami è la regina di questa lista visto che ha, probabilmente, i nomi più pesanti in questa lista. Silent Hill non lo metto solo perché è stato annunciato un remake del secondo capitolo e quindi c’è luce in fondo al tunnel. Castlevania, insieme a Metroid, ha inventato un genere ovvero i Metroidvania.
Se non sai di che cosa parlo, si tratta di platform, dove la componente esplorativa della mappa a labirinto è molto preponderante. Gira, bloccati in un punto, torna indietro, trova un potenziamento per passare, torna al punto dove ti eri bloccato e prosegui. Questa formula non ti è nuova? Beh è logico! Ci sono centinaia di indie che hanno puntato su questa formula è tantissimi di questi funzionano egregiamente! Quindi Konami non ha nemmeno la scusa di dire che un genere simile nel 2023 non funzionerebbe.
Possibilità di vederne un seguito
Medio basse perché sono un inguaribile romantico. La cosa che mi fa arrabbiare di più di Konami è che ogni tanto se ne esce con qualcosa che accende le speranze dei fan, ma poi le disattende in malo modo. Aveva affermato che ci sarebbero state novità per Castlevania? E loro ti fanno uscire degli inutili NFT a tema! Ma vediamo, visto che il remake di Silent Hill mi da speranza che queste proprietà intellettuali vengano sfruttate a dovere.
Viewtiful Joe
Il Nintendo GameCube è stato per Capcom una bellissima console per le sperimentazioni…o forse erano gli anni in cui a Capcom piaceva osare di più, fatto sta che in quegli anni nasce Vietiful Joe ovvero un picchiaduro a scorrimento in due dimensioni, con grafica in cell shading che è dannatamente divertente. Il personaggio nasce come parodia di alcuni film di super erois che spopolavano all’epoca (ma anche oggi diciamola tutta) e narra le gesta di Joe, un ragazzo appassionato di cinema che deve salvare la propria ragazza Sylvia dall’invasione dei cattivi che popolano le sue pellicole preferite.
Possibilità di vederne un seguito
Nessuna, visto che Jeiji Inafune, in un’intervista del 2008 ha ammesso che non ci sono piani per creare un Vietiful Joe 3. Anzi, rincara la dose dicendo che questo verrà fatto solo ed esclusivamente in caso che il team dietro al franchise sia disperatamente a corto di idee…altra lapide messa direi.
Metal Gear Solid
Chiudiamo con la saga che mi fa più male al cuore, ma bisogna essere realisti, allo stato attuale la saga di Metal Gear è morta e sepolta. L’addio di Hideo Kojima ha sancito la fine di un’era nella comunità videoludica e l’uscita di Metal Gear Survive non ha fatto altro che confermare questa cosa. C’è poco da fare un Metal Gear senza Kojima ha poco senso, in più il finale del quinto capitolo, pur essendo troncato, pur lasciando parecchie domande aperte, è abbastanza conclusivo quindi non vedo la possibilità concreta di espandere ulteriormente l’universo di Snake, Liquid e Big Boss (mamma mia quanto mi piange il cuore a fare questa affermazione).
Possibilità di vederne un seguito
Bassissime perché sono fiducioso. Inutile che ci giriamo intorno Metal Gear Solid 6 non s’ha da fare. Ogni tanto qualcuno se ne esce con la questione di un remake del primo capitolo di Metal Gear Solid (già più possibile) oppure con la cosa che Sony si voglia comprare i diritti del franchise, ma ci credo poco, troppo poco.
Una cosa che la vedrei molto sensata, invece, è un rifacimento da zero del primissimo capitolo di Metal Gear, quello uscito per Sony MSX per capirci, visto che con così tanti anni sulle spalle non è stato giocato dal grande pubblico. In più ha una storia già per metà scritta e la si dovrebbe solo espandere leggermente, quindi potrebbe far saltar fuori qualcosa di bello e che non faccia sentire la mancanza della mente di Kojima ai fan.