Metal Gear Solid 2 è un titolo che ha fatto la storia dei videogiochi. Dopotutto si tratta di uno dei capolavori partoriti dalla mente geniale di Hideo Kojima che oggi conoscono tutti per l’ultima sua fatica, Death Stranding di cui ti abbiamo recentemente parlato del sequel qui. A ogni modo, la saga Metal Gear avrà accompagnato l’infanzia e l’adolescenza di molti noi e dopo averti parlato di Metal Gear Solid in un nostro OBG qui, non poteva mancare Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty!
Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty non è un gioco, ma molto di più!
Si tratta sicuramente di un titolo che con un po’ di fortuna potresti già avere in casa senza saperlo, magari in mezzo a qualche vecchia libreria di giochi PlayStation 2, appartenente a un tuo familiare con qualche decennio di gaming sulle spalle. Infatti è proprio così che per la prima volta ho scoperto io stesso Metal Gear Solid 2: cioè recandomi a casa di mia nonna che a quei tempi era diventata un po’ il magazzino del gaming tra di noi cugini. Riconoscendo subito il titolo, non ho resistito nel provarlo e da allora è stato amore a prima vista!
Ridatemi Snake, maledizione!
Negli ultimi tempi sono arrivato alla conclusione che Metal Gear Solid 2 invecchia come il vino, dando il meglio di sé anno dopo anno. Per esempio, oggi la scelta d’inserire Raiden come personaggio principale mi pare un azzardo ben riuscito che ha donato alla trama quel plus in grado di farti scoppiare la testa verso l’end-game. All’epoca però, mi sono sentito al pari di un bambino capriccioso a cui viene sottratta la caramella dopo avergliela fatta scorrere sotto i baffi e sì, quella caramella era Snake!
Dopo un breve e allo stesso tempo affascinante prologo, Snake ti viene sottratto dalle mani e sembra quasi di vedere Kojima ridere di gusto da qualche parte negli studi Konami. “Morto? Ma come morto! Snake non può essere morto così” – Ho pensato. E poi come un colpo in faccia dopo aver rivissuto in prima persona quella che era la sequenza iniziale di Metal Gear Solid 1 (degna di un OBG al quadrato), salendo l’ascensore il nostro nuovo protagonista si toglie la maschera lasciando liberi dei lunghi capelli biondi. Ecco Raiden. Lo stesso Raiden che nel corso degli anni abbiamo imparato ad amare!
Kojima ci aveva preso!
Metal Gear Solid 2 nasce in un mondo senza social network, senza l’internet come lo conosciamo oggi. Un’epoca lontana e che ormai si fa fatica anche solo a immaginare. Eppure il suo ideatore riesce a prenderci in pieno: all’epoca immaginarsi il mondo descritto in Metal Gear Solid 2 faceva venire i brividi. Tanto ché ricordo ancora la maniera in cui parlandone con amici ci si soffermava nel riderci sopra su alcuni scenari descritti dal gioco. Ancora oggi, come una buona bottiglia di vino, anche Metal Gear Solid 2, sorso dopo sorso si fa gustare imbambolando il proprio pubblico.
Oltre a questo, ricordo alcuni momenti divertenti che ho vissuto in compagnia di mio cugino durante le nostre run del gioco. Come dimenticarsi per esempio, della scena in cui attraversando una piattaforma si assiste a una scatola di cartone che si muove da sola con grande stupore di Raiden. In Metal Gear non sono mai mancati i momenti di puro divertimento, ma assistere con gli occhi di Raiden alle bizzarre meccaniche adottate da Snake è sicuramente uno dei momenti migliori!
Ehi, non pensi di aver giocato troppo? Spegni la console!
Quando il tuo colonnello ti chiama via codec e ti dice di aver giocato troppo e di conseguenza di spegnere la console, non c’è giustificazione che tenga, la console va spenta! Ovviamente a tutto c’è una spiegazione in Metal Gear, ma non dimenticherò mai la prima volta che ho vissuto una tale rottura della quarta parete. Sono infatti i frangenti di gioco che vanno verso l’end-game i più intensi che vedono succedere i peggio colpi di scena in grado di catturare lo spettatore.
Metal Gear Solid 2 dopotutto è questo: meccaniche di gioco interessanti, glitch in grado di rendere l’esperienza ancora più completa di quella che è già di base e in certi versi, adatto anche al gioco di gruppo. Io e mio cugino per esempio, ci lanciavamo in folli sfide con i boss, scambiandoci il controller a ogni fallimento. Personalmente è uno di quei giochi che mi porterò sempre nel cuore, pur non essendo uno dei miei preferiti della saga!