Lunedì 16 gennaio è finalmente finita l’attesa: l’episodio pilota della nuova serie con Bella Ramsey e Pedro Pascal che interpretano rispettivamente Ellie e Joel di The Last of Us ha fatto il suo debutto decretando il successo preannunciato di una storia tanto emozionante quanto brutale.
La serie però (come c’era da aspettarselo) presenta delle differenze sostanziali; se non hai ancora visto l’episodio ti sconsiglio di proseguire con la lettura dell’articolo.
Nonostante ormai l’intento sia chiaro (trasporre di pari passo gli avvenimenti del gioco), la serie infarcisce la storia vista nel primo capitolo della serie videoludica con dettagli inediti, come la spiegazione verosimile e pseudo-scientifica della probabile evoluzione del fungo che in 20 anni ha stravolto l’umanità.
Sebbene questa non sia una differenza sostanziale può comunque considerarsi un’aggiunta di valore per tutti quelli che la serie non l’avrebbero vista per “purismo” e questo si collega al prossimo punto dell’articolo.
Non perderti il trailer della serie, in diretta su Sky Atlantic e in streaming su Now TV:
https://www.youtube.com/watch?v=h9RokZaHazk
L’assenza delle Spore in The Last of Us.
Veniamo all’elefante nella stanza: nell’universo della serie TV l’infezione si diffonde attraverso il contatto con l’infetto e a seguito di morsi o ferite, non più anche mediante le caratteristiche spore che rilasciavano i cadaveri degli zombie.
La spiegazione è presto detta: per esigenze di messa in scena rispetto al gameplay gli attori non potevano indossare ingombranti maschere che gli avrebbero coperto il volto per troppo tempo e si è optato per questa soluzione, che certamente farà storcere il naso ai fedelissimi del videogioco.
Nonostante questo però, in alcuni momenti la serie ricalca addirittura i dialoghi precisi dei personaggi nella loro controparte videoludica e questo è un bene. Ogni settimana vedremo l’evoluzione degli avvenimenti della serie, che per adesso sta collezionando pareri positivi in tutto il globo.