Con ormai oltre due decenni di storia e trasmissione alle spalle, SpongeBob SquarePants sta pian piano diventando una delle serie animate più longeve di sempre, ma longevità a parte, senza alcun dubbio il personaggio e le sue folli avventure hanno saputo guadagnarsi un successo mondiale in tempi record: stile riconoscibilissimo, estetica vagamente disneyana, ottime musiche… il successo della spugna gialla e dei suoi amici è assolutamente giustificato!
Non solo questo però, c’è molto di più dietro il successo di SpongeBob! Le avventure apparentemente ingenue del personaggio (chiariamoci, non si tratta di un prodotto particolarmente cerebrale, ci sono parecchie situazioni nonsense e infantili per il puro gusto di esserlo e anche per necessità, dato il pubblico di riferimento) sono spesso anarchia pura che non segue regole e tematiche, ma le reinventa dopo averle fatte sue.
SpongeBob è una serie principalmente per bambini, e questo è vero, ma ci sono state volte in cui lo ha dimenticato, tanto da arrivare perfino alla censura per motivi più o meno accettabili, facendo trasparire un filino troppo alcuni messaggi velati che voleva trasmettere. Il suo successo e la sua originalità hanno portato ovviamente ad altri media, come lungometraggi e videogiochi, e SpongeBob SquarePants The Cosmic Shake, l’oggetto di questa recensione, è solo l’ultimo di una lunga serie di iterazioni videoludiche ambientate a Bikini Bottom e dintorni.
The Cosmic Shake è, come per la serie da cui prende origine, rivolto principalmente ai videogiocatori più giovani, non vuol dire però che questo platform 3D non sia apprezzabile anche da giocatori un po’ più avanti con l’età (proprio come per la serie animata!) grazie al suo gameplay “nostalgico” e alla sua ironia dilagante, analizziamolo in dettaglio!
Il multiverso secondo SpongeBob!
Il multiverso è un concetto di cui sappiamo spavent… no! Il multiverso è ormai una tematica più che abusata (c’è perfino in Bayonetta 3!) in qualsiasi medium. Sdoganato dal Marvel Cinematic Universe è ormai da qualche anno la moda del momento e perfino SpongeBob ci è cascato con The Cosmic Shake, riuscendo però a far sua la tematica e raccontarla in maniera originale.
La trama del gioco infatti ha delle premesse che sembrano prese di peso da una classica puntata della serie animata, salvo poi esplodere e riversarsi in una narrativa di ben più ampio respiro: SpongeBob e Patrick Stella si recano un giorno alla fiera del di Bikini Bottom, la classica fiera cittadina estiva con tanto di giostre e bancarelle tra le quali se ne trova una decisamente particolare…
Comparso quasi dal nulla, il carrozzone di Madame Cassandra attira istantaneamente l’attenzione dei nostri sbadati protagonisti che vengono rapiti dagli oggetti magici esposti e istantaneamente, ignorando del tutto gli avvertimenti della stessa cartomante, danno vita a un caos di proporzioni… multiversali! Toccherà proprio a SpongeBob e Patrick (diventato letteralmente un palloncino a elio) avventurarsi nelle varie dimensioni per riportare a casa gli altri abitanti di Bikini Bottom.
Eppure, il multiverso proposto nel gioco non è basato sul classico principio delle dimensioni alternative (che comunque sono presenti) diventato ormai uno stampino copia incolla per la maggior parte delle produzioni. Più che aprire finestre su nuovi mondi, il multiverso di SpongeBob prende tutti gli elementi di Bikini Bottom (e di tutta la serie animata in generale) e va letteralmente a rimescolarli per creare dei mix inediti che vedranno i personaggi classici calati in ruoli del tutto nuovi.
Ho davvero apprezzato questo modo di reinterpretare il multiverso perché non va a snaturare gli elementi e i personaggi che la serie originale ha tratteggiato nel corso degli anni; in ogni universo che andremo a esplorare infatti rivedremo elementi e dinamiche dell’universo narrativo tratteggiato nel corso di anni e anni di serie animata interagire in maniera del tutto originale e inaspettata: ecco quindi la signora Puff smettere i panni di istruttrice di guida per diventare una cavallerizza provetta nell’universo western, oppure la lumaca Gary passare dall’essere un quieto animale domestico a un vero e proprio tiranno ritrovandosi nell’universo giusto al momento giusto!
Il filo conduttore tra i vari universi rimane però sempre e solo uno, semplice e funzionale: l’idiozia dei protagonisti! SpongeBob e Patrick viaggeranno per mondi diversi e unici continuando costantemente a farsi battute l’un l’altro e commentando nella maniera più ingenua possibile tutto ciò che si ritroveranno a vivere. Sicuramente non una scrittura rivoluzionaria o affascinante, ma decisamente gradevole e sempre rispettosa dei personaggi e delle situazioni che vivono.
Un gameplay molto nostalgico!
The Cosmic Shake però non è solo apprezzabile per la sua ironia e per la sua narrazione (relativamente) originale, c’è da dire che gli sviluppatori di casa Purple Lamp hanno riposto gran cura anche nel gameplay con un gioco che vuole palesemente vincere facile proponendo un’esperienza che non innova assolutamente in nulla, ma che proprio per questo restituisce fin dai primissimi secondi di gioco un’esperienza estremamente semplice da approcciare per i giocatori più giovani, ma che farà sentire a casa i giocatori più navigati creando una sensazione gradevole e nostalgica.
Di base, il gioco propone un classico platform 3D in cui potremo muoverci liberamente a Bikini Bottom e nelle sue versioni alternative; SpongeBob potrà eseguire le classiche azioni del genere: salto, doppio salto, planata (con un cartone della pizza!), attacchi ravvicinati (tramite il nostro retino acchiappameduse) e attacchi a distanza, che serviranno ad attivare i classici interruttori altrimenti irraggiungibili; nel corso dell’esplorazione dei vari universi alternativi non mancheranno però anche esperienze uniche, come per esempio la cavalcata del cavalluccio marino proposta nell’universo western, il primo che esploreremo.
A proposito di varietà, per accedere ai vari universi sarà necessario recuperare dei vestiti a tema, vere e proprie skin a tema con il nuovo mondo che andremo a esplorare, l’originale Bikini Bottom infatti diventerà il nostro hub centrale al quale fare ritorno ogni volta che avremo recuperato i materiali utili ai nuovi costumi e che avremo riportato alla normalità i protagonisti della serie trasportati nei vari mondi.
Come anticipato, la varietà di certo non manca, ma purtroppo non si tramuta mai nel focus centrale del gameplay e questo sa un po’ di occasione sprecata. Per quanto non possiamo ritenere propriamente monotono il gioco, si poteva comunque fare un po’ di più per differenziare l’esperienza tra un mondo e l’altro, le meccaniche di base infatti non verranno reinventate quasi mai, e soprattutto nei mondi più avanzati l’impressione di già visto sarà sempre più forte!
Comparto tecnico molto gradevole
Anche per quanto riguarda il comparto tecnico, The Cosmic Shake si rivela una produzione retrò nello stile, ma non per questo dà l’impressione di essere datato. Dal punto di vista della grafica il tutto viene reso con un 3D un po’ plasticoso nei modelli dei personaggi e nelle ambientazioni (un’occasione sprecata dal momento che si sarebbe potuto tentare un approccio animato più fedele al prodotto di partenza), ma riesce comunque a mantenere un’ottima fluidità nelle animazioni; un elemento che ho apprezzato parecchio è la regia delle cutscene che ricalca alla perfezione quella della serie animata.
Davvero apprezzabile senza riserve invece il comparto sonoro, che riprende alla perfezione il mood scanzonato della serie e ci regale melodie davvero orecchiabili e piacevoli da ascoltare, inoltre le sonorità vengono anche ben differenziate a seconda dell’universo nel quale ci troveremo accompagnando alla perfezione mood e stile degli universi.
In definitiva, per quanto SpongeBob SquarePants The Cosmic Shake sia un prodotto rivolto principalmente ai giocatori più giovani può riuscire a soddisfare anche qualche giocatore un po’ più navigato alla ricerca di un platform vecchio stile, impreziosito da una discreta realizzazione tecnica, e capace di strappare più di una risata grazie a un ottimo umorismo e a una scrittura che ricalca alla perfezione l’originalità della serie animata.