Hubris VR è un’avventura sci-fi FPS. Il nuovo titolo dello sviluppatore Cyborn ci porterà ad esplorare un pianeta alieno e ci farà trovare nelle situazioni più disparate, sempre facendo divertire il giocatore. Rispetto a tanti altri titoli VR vanta una grafica veramente realistica e ciò gli ha permesso di risaltare rispetto a tantissime altre produzioni, grazie a un’impatto iniziale di qualità che dimostra quanto lavoro c’è stato dietro alla sviluppo!
Che storia vivremo in Hubris VR?
Su Hubris ci ritroveremo a vestire i panni di una recluta fresca di addestramento (e quindi di tutorial, sostanzialmente) per diventare un agente al servizio dell’ Ordine dell’Oggettività. Ovvero un agente tripla “O”. Non faremo in tempo ad ambientarci con l’astronave sulla quale ci saremo addestrati, che verremo chiamati al dovere. Un agente dell’OOO, Cyana, risulterà dispersa e noi saremo i più vicini in grado di rispondere alla chiamata.
Una volta arrivati sul pianeta sarà difficile non meravigliarsi per lo scenario futuristico che si paleserà dinanzi ai nostri occhi. Inoltre, ad accompagnarci e guidarci ci sarà la pilota della nostra astronave, Lucia, che ci seguirà con il suo drone a controllo remoto, supportandoci come possibile. Dovremo esplorare gli spaziosi ambienti alieni, tenere pronto il dito sul grilletto e fare un profondo respiro, soprattutto nelle fasi di arrampicata. Questa componente platform di modesta densità metterà alla prova coloro che soffrono di vertigini.
Hubris ci metterà di fronte a situazioni relativamente semplici quali raccogliere oggetti, attraversare paesaggi, guidare veicoli e, a volte, difenderci a colpi di blaster. Diversa sarà la nostra applicazione in tali situazioni, complice l’essere virtualmente il protagonista di salti, nuotate e mortali assalti di fauna e tecnologie militari, umane e non. Paura dell’altezza? Potreste non essere pronti a quello che seguirà. Per le fasi di immersione invece state pure tranquilli: con la nostra tuta spaziale la mancanza di ossigeno non sarà mai un problema.
Avremo inoltre la possibilità, guardandoci intorno, di trovare e raccogliere diverse cianfrusaglie che potremo poi utilizzare nel crafting, potenziando e/o modificando la nostra pistola energetica. Zona dopo zona, dovremo risolvere anche dei piccoli enigmi ambientali di origine “meccanica”, basati perlopiù sul collegamento, riparazione e/o creazione di una “via di fuga”. Tuttavia, non saremo gli unici sul pianeta a seguire le tracce di Cyana e ciò porterà a risvolti alquanto pericolosi.
La fauna del pianeta non sembra essere particolarmente felice della nostra presenza rivelandosi una delle principali minacce nel corso di tutta la nostra avventura. Nelle cinque ore necessarie a completare Hubris, tuttavia, incontreremo appena un paio di specie diverse, poliponi che emettono sfere di energia elettrica o che si attaccano al volto e ragni giganti che si muovono in gruppo. Non va meglio con i nemici umanoidi, praticamente tutti uguali per l’intero corso dell’avventura fatta eccezione per alcuni dotati di arma e armatura più potenti.
Durante la ricerca di Cyana incontreremo molti altri personaggi, quasi tutti piatti e poco ispirati, che scorderai dopo qualche ora.
Ci si diverte in Hubris VR?
In Hubris VR si spara tanto e ci si diverte tanto! Sono disponibili diverse bocche da fuoco, che, seppur poche, si differenziano abbastanza tra loro e fanno divertire come non mai! L’utilizzo è estremamente semplice, la pistola si impugna con il grilletto laterale destro e si spara con il grilletto dorsale destro. Con l’altra mano sarà possibile estrarre oggetti dallo zaino dietro alle spalle e quindi lanciare granate, curarsi o altre cose che scoprirai con il progredire!
La tracciatura dei controller sarà sostanzialmente impeccabile in ogni occasione. Il collegamento braccio/mano invece assumerà, talvolta, forme meno naturali. Ma parliamo comunque di una componente assente in molti titoli, anche di qualità. Dopotutto, anche se ci “siamo dentro”, non abbiamo ancora raggiunto quella tecnologia del futuro. Calibrazione perfetta anche nelle fasi di shooting, dove si potranno centrare bersagli a distanza con minima difficoltà.
La raccolta dei materiali invece potrà risultare tediosa a volte, ma guardando dietro ogni angolo ne verremo sempre a capo. Sarà possibile collezionare i vari materiali con il “classico gesto” di riporli nello zaino, portandoli sopra la nostra spalla. Fermo restando chela verticalità e i danni da caduta ci costringeranno a essere cauti. I nemici, d’altro canto, ci ostacoleranno con aggressività e precisione obbligandoci ad approcci più dinamici. In generale, sopravvivere non sarà poi così semplice.
Il nuoto purtroppo su Hubris VR è tedioso. Il movimento in acqua risulterà “libero” e con poco attrito, come ci si aspetterebbe nella vita reale. Esso sarà fissato sui quattro assi, ma purtroppo non sempre viene ben tracciato il movimento delle mani nuotando lateralmente, rendendo complicati i combattimenti subaquei. Le arrampicate invece risulteranno abbastanza semplici, per quanto sarà comunque necessario doverci prendere la mano.
In tutto ciò le braccia saranno visibili, configurate attraverso una velocissima calibrazione in T pose. Potremo afferrare in contemporanea sporgenze diverse, muovendoci con la massima libertà. Diversamente da quanto visto in altri giochi il movimento sarà naturale, correre, saltare e afferrare una sporgenza verrà estremamente naturale!
Hubris VR è una gioia da vedere!
Tutto andrà piuttosto bene su Hubris VR, nonostante il suo procedere con (forse) fin troppa “calma” attraverso gli scenari da sbloccare man mano. A un certo punto però sono stato “catapultato nella vita reale”, con fastidiosi crash del motore grafico Unreal Engine 5, che in punti casuali ha smesso di funzionare. Nonostante i molteplici aggiornamenti di rilevante peso, il titolo di Cyborn sembra avere ancora qualche pecca di natura tecnica.
I testi, tradotti in italiano, hanno subito delle rare sovrapposizioni, specie nei lunghi discorsi. Dove questi ultimi sono stati piazzati un po’ troppo in basso per riuscire ad essere letti chiaramente senza “spostare” il visore. Nelle fasi platform invece mi sono trovato a volte con il mio punto di vista dentro alcuni oggetti, specie durante le arrampicate. Questo ha oscurato la mia visuale, a volte finendo con l’uccidermi senza motivo. Fortunatamente i respawn saranno quasi sempre “sul posto”, quindi con poca frustrazione di sorta.
Graficamente, Hubris si difende egregiamente con ambienti fantascientifici quasi reali, attraversabili quasi come fossimo su Google Earth. D’impatto saranno anche le fasi sommerse, mentre risulteranno decisamente meno entusiasmanti alcune fasi al chiuso, con location sci-fi fin troppo ripetitive. In generale vi è una grande cura nei dettagli, visibili sui vari oggetti afferrabili anche a distanza ravvicinata (come nel gesto di “mangiare” per curarci). Visibili anche in controluce alcune texture “vissute”, con graffi e sporcizia che aumenteranno il realismo scenico.
Piccoli dettagli non troppo visibili risultano invece meno curati, e un certo tipo di azioni compiute nel modo sbagliato potranno obbligarci al riavvio del checkpoint, ma nulla di realmente preoccupante. Hubris VR è certamente un’esperienza unica nel suo genere, minata quindi da crash grafici sempre imprevedibili, che di certo non giovano al realismo e all’immedesimazione. Visti i numerosi aggiornamenti degli ultimi tempi, rimaniamo però fiduciosi, sperando in un successo spaziale.