L’uscita di Hogwarts Legacy non è stata sicuramente delle più tranquille. Il motivo non è da ritrovarsi in problemi come i rinvii del titolo o sulla sua qualità (se vuoi puoi leggere la nostra recensione), bensì nei recenti comportamenti di J.K. Rowling, l’autrice dei libri di Harry Potter.
Hogwarts Legacy e tutti i giochi di Harry Potter sono stati banditi da Games Done Quick
Nel caso fossi all’oscuro della vicenda, per farla breve, è da qualche anno che l’autrice esordisce tramite i suoi profili social con affermazioni e posizioni associabili alla transfobia, soprattutto ultimamente. Nonostante il gioco stia registrando dei numeri da capogiro quindi, in molti hanno deciso di boicottare il titolo o addirittura attaccare chiunque lo stia giocando.
Se da una parte ci sono dunque i consumatori che si sono divisi in due sulla vicenda, tra chi sta acquistando il titolo e chi invece non vuole dare un singolo centesimo in più nemmeno per sbaglio alla Rowling, dall’altra ci sono anche alcune aziende e compagnie che, per un motivo o per un altro, stanno sicuramente cercando di mettere le mani avanti e prendere le distanze dal titolo.
Un esempio concreto è quello di Games Done Quick che, per chi non lo conoscesse, si occupa di organizzare Speedrun per beneficenza. A quanto pare infatti (seppur non ci sia stato alcun tipo di comunicato ufficiale, ma è stato fatto notare prontamente da The Gamer) sia Hogwarts Legacy che tutti i giochi di Harry Potter sono stati per il momento banditi dalle speedrun organizzate, rientrando dunque nella categoria dei giochi vietati.
C’è da dire comunque che al momento tutti questi titoli sono stati classificati come “soggetti di future revisioni” e che quindi le cose potrebbero cambiare, tuttavia non si sa bene cosa si dovrebbe analizzare, visto che i problemi non sono da ritrovarsi in alcun modo nei contenuti dei titoli.
Insomma, la situazione si sta facendo sempre più delicata, visto e considerato che oltre ai consumatori, adesso anche alcune organizzazioni si stanno schierando in favore di un boicottaggio del titolo.