Durante l’ultima puntata di The Last of Us vediamo Joel in più riprese stringersi al petto e in uno stato di malessere generale. Questo è dovuto a tanti fattori, ma sono alcuni nello specifico ad essere determinanti.
Nel gioco (afferma Druckman, l’art director del titolo e della serie) non è presente nessuna scena in cui Joel si mostra debole o in preda a un attacco di malessere.
Quelli che vediamo sul piccolo schermo, sono attacchi di panico dovuti alla consapevolezza di essere diventato vecchio e sordo e alla paura di deludere sia sé stesso che Ellie, impedendo il compimento della sua missione e così compromettendo la potenziale salvezza per l’umanità.
The Last of Us: un Joel nettamente più sfaccettato
Gli autori hanno voluto dare a Joel delle sfaccettature più realistiche, depotenziando notevolmente il personaggio e rendendolo più vulnerabile sia fisicamente che emotivamente a ciò che gli accade. Alcuni utenti si sono lamentati di questa scelta, mentre per altri il tutto è così più veritiero e in linea con quanto dovrebbe essere raccontato alla fine dell’adattamento.
Alcune scelte per altro sono dovute a delle limitazioni di tipo tecnico come l’elevato costo di realizzazione di alcuni costumi, come quelli degli infetti. Ciò che ne consegue è una mancanza di numerosi delle parti action viste nel gioco, e una maggiore attenzione allo sviluppo dei rapporti tra i personaggi, fulcro per altro dell’intera opera di Druckman.
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