Sviluppato da Inti Creates e pubblicato dagli stessi in sinergia con PQube, Grim Guardians: Demon Purge è un action platform che nell’estetica richiama la serie di Castlevania ma che è privo delle meccaniche tipiche dei Castlevania (o metroidvania che dir si voglia). Noi abbiamo impersonato le due sorelle cacciatrici di demoni su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
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Grim Guardians: Demon Purge: un demone burlone da fermare!
La prima cosa che sorprende e che bisogna sapere di Grim Guardians: Demon Purge è che si tratta di uno spin-off di Gal*Gun: Double Peace. Questo, pubblicato nel corso del 2015 e sviluppato sempre da Inti Creates è uno sparatutto in prima persona su binari con trama raccontata in stile e struttura da visual novel e che puntava tutto su un umorismo tipicamente giapponese…
Per farla breve, nel titolo principale si impersonava tale Hodai che doveva fare di tutto per tenere lontano da sé un esercito di ragazze follemente innamorate (nonché fisicamente attratte da lui). Ecco, all’interno del titolo, come potenziali fidanzate del protagonista ci sono due ragazze in particolare: Maya e Shinobu. Ecco, Grim Guardians: Demon Purge si focalizza proprio su queste due ragazze raccontando una storia inedita e che, seppur con un inizio compassato e vagamente “serioso”, andrà presto a sfociare nel tipico umorismo sopra le righe alla Gal*Gun.
Maya e Shinobu Kamizono sono due studentesse nonché cacciatrici di demoni ed è proprio questo secondo ruolo che prenderà il sopravvento quando si ritroveranno il proprio istituto scolastico tramutato in un oscuro e maestoso castello ricolmo di demoni pronti a seminare il caos. L’autrice di tutto ciò? Tale Kurona (chi ha giocato Gal*Gun la riconoscerà facilmente) che attende le due eroine sulla cima del castello e non perderà occasione per causare disagi e rendere il percorso quanto più difficile e bizzarro possibile.
Lo scopo della malvagia di turno, oltre a sconfiggere la noia, è quello di fondere la dimensione demoniaca con quella reale. Lo ammettiamo, il canovaccio narrativo non brilla per originalità e non stupisce se non per le trovate sopra le righe e per alcuni dialoghi così fuori luogo che risultano difficili da valutare (se da un lato spezzano la serietà di fondo della vicenda, dall’altro regalano momenti divertenti, per chi accetta questo tipo di umorismo).
Due sorelle ben armate!
Prima d’iniziare l’avventura, Grim Guardians: Demon Purge ci propone due modalità di difficoltà (con una terza che sarà sbloccata successivamente): Casual e Veterano. La prima ci offre un’esperienza più soft, con vite infinite e un sistema di regole più permissivo ed accessibile. Il secondo, pensato per un’esperienza più impegnativa e punitiva.
Selezionato il livello di difficoltà (che potrai comunque modificare successivamente) è tempo di analizzare il sistema ludico di Grim Guardians: Demon Purge. L’elemento principale è l’utilizzo delle due sorelle con le loro relative differenze. Iniziamo col dire che Grim Guardians: Demon Purge è un action platform in 2D che punta tutto nell’abbattere i nemici e, sebbene location e atmosfere possano ricordare un Castlevania, non ha la profondità di questi né un level design adeguato.
Le location, infatti, seppur evocative e variegate, con alcune decisamente più intriganti di altri, non hanno un gran numero di zone segrete, sebbene ci sia la possibilità di ripercorrere i livelli utilizzando abilità o strumenti secondari inediti e accedere così a zone prima irraggiungibili. C’è però da dire che in Grim Guardians: Demon Purge basterà, gran parte delle volte, procedere dritto e falciare tutto ciò che si frappone fra noi e il piano successivo del castello.
Ma come eliminare le innumerevoli minacce che ci aspettano? Imparando a controllare le due sorelle cacciatrici di demoni! Le due ragazze sono liberamente e velocemente interscambiabili e sono praticamente uniche con set di mosse, combo e armi (principali e secondarie) differenti. Maya è perfetta per combo ravvicinate, seppur con meno energia vitale, e può creare vasti danni con armi corpo a corpo decisamente veloci; d’altro canto, Shinobu attacca prevalentemente a distanza, causando meno danni e ritrovandosi con più energia vitale.
Perché continuo a fare riferimento all’energia vitale? Semplice: ogni sorella ha la sua barra d’energia (HP e MP). Questo perché le due eroine agiscono in modo separato e infatti, se una delle due finisce K.O. si attiverà la modalità “salva-sorella”. In poche parole, alla morte di una delle due, ritornerai al checkpoint più vicino impersonando la sorella ancora in vita. Con questa, potrai raggiungere la sorella messa fuori combattimento e provare rianimarla tenendo premuto un tasto per un determinato periodo di tempo.
Questa meccanica funziona e rende l’utilizzo delle due sorelle ancora più strategico e ponderato. Decidere quale sorella mandare in battaglia e quando scambiarle è essenziale per sopravvivere all’interno dei livelli di Grim Guardians: Demon Purge. Non solo per una questione legata alle creature e alle loro relative debolezze e punti di forza, ma anche per l’esplorazione dei livelli (e qui entrano in campo le armi secondarie che sbloccherai man mano che andrai avanti nel gioco e che sì, includono un rudimentale e non comodissimo rampino).
I nemici non sono tantissimi ma quelli presenti fanno il loro dovere, seppur con un’intelligenza artificiale leggermente discutibili (si limitano ad attaccarci di getto). Discorso diverso per i boss, vari e impegnativi, con set di mosse prestabilite da studiare e imparare a prevedere, difendere e contrattaccare. La possibilità di cambiare la sorella, gestire due barre d’energia differenti con set di mosse differenti, moltiplica le nostre possibilità e crea danze visive appaganti e veloci.
Un sistema di gameplay quindi sorprendentemente solido e che funziona. Inoltre, grazie alla modalità co-op locale il divertimento si moltiplica, offrendo al secondo giocatore il controllo diretto e contemporaneo della seconda sorella. Purtroppo, se il combattimento diverte e funziona, le fasi platform convincono decisamente meno a causa di salti non sempre precisi e di momenti non molto ispirati.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Grim Guardians: Demon Purge è molto buono e si difende bene, sfoggiando una grafica in pixel art curata e ben animata. Buoni sia gli sfondi che le creature a schermo (dove spiccano alcuni boss ben dettagliati). Niente male, seppur abbastanza utilizzata, la grafica per gli artwork in stile visual novel (che rievocano Gal*Gun, appunto).
Anche il sonoro si difende abbastanza bene. Gli effetti sono standard, ma alcune tracce musicali si distinguono tra le altre, accompagnando l’esperienza a schermo in modo efficace e senza mai diventare ridondante o fastidioso. Da segnalare la presenza dei sottotitoli in lingua italiana (cosa non scontata considerando il titolo in esame) che saprà farci apprezzare ulteriormente la stravagante storie e le bizzarre battute (alcune non tradotte benissimo ma niente di grave).
Infine da segnalare come il titolo riesce a mostrarsi fluido e privo di problemi rilevanti (salvo qualche sporadico rallentamento) in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo. Noi consigliamo di vivere Grim Guardians: Demon Purge in modalità portatile, dove la pixel art viene concentrata sul piccolo schermo offrendo un’esperienza molto buona e da vivere dove vogliamo.