Se per gli ultimi episodi l’entusiasmo era calato e non di poco, l’ultima puntata di The Last of Us è in pieno stile Neil Drackmann, e registra il più alto numero di ascolti dopo il debutto della serie con l’episodio pilota.
La puntata 8 ci ricorda la brutalità del mondo in cui si muovono Joel ed Ellie, e adatta il culmine di violenza psicologica e fisica dell’intero primo capitolo del gioco, facendolo in maniera egregia. Viene introdotto uno dei personaggi che più incarna lo spirito dell’esistenza post-apocalittica di The Last of Us, un uomo scelto come capo di un gruppo di sopravvissuti, legati e coesi grazie alla fede e agli insegnamenti dell’antico testamento.
Il personaggio presentato è dunque un leader di un gruppo di fanatici religiosi, che presto si imbatte in Ellie, che sta prestando cure a Joel. Inutile dire che le intenzioni del gruppo sono tutt’altro che buone, e presto si scopre che per sfamarsi si nutrono di umani, in un gesto assolutamente disperato.
The Last of Us: psicologia di un personaggio
La psicologia del nuovo personaggio introdotto e del suo gruppo viene scavata a fondo, e viene denotato come le persone siano disposte a seguire chiunque abbia un minimo di savoir-faire e dimestichezza con le masse, convincendo tutti che quello che si sta facendo lo si sta facendo per un bene superiore, o addirittura mentendo spudoratamente pur di poter sopravvivere.
La puntata è un tripudio di violenza e scene strazianti, complice anche la bravura di Bella Ramsey che in questa spicca notevolmente. Anche Pedro Pascal gioca un ruolo fondamentale e lo vediamo feroce come non era mai stato mostrato.