Sviluppato e pubblicato da Nippon Ichi Software, Process of Elimination è un’intrigante visual novel che punta tutto sulla narrazione ma aggiungendo fasi da gioco strategico investigativo a turni intriganti e con non poche sorprese. Noi abbiamo dato la caccia al pericoloso killer denominato Quartering Duke su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Process of Elimination – un killer spietato vs un gruppo di detective
Process of Elimination è prevalentemente una visual novel investigativa che fa della narrativa il suo punto di forza, focalizzandosi soprattutto sulla caratterizzazione dei personaggi e sugli innumerevoli casi da risolvere. Nippon Ichi Software non è nuova nel genere e non per niente il titolo richiama palesemente la saga di Danganronpa. Anche qui, infatti, c’è un gruppo di personaggi bloccati in un luogo “chiuso” e con un killer spietato nascosto tra loro. Ma procediamo con ordine.
Process of Elimination si apre con una splendida esecuzione per mano del misterioso killer denominato Quartering Duke. Una voce palesemente modificata ci fa già intuire quanto il malvagio di turno sia mentalmente deviato nonostante un’inquietante coerenza nel suo monologo iniziale. Ebbene, quest’individuo spietato e crudele, ha dato il via a un’escalation di sofferenza che ha causato oltre cento vittime.
Dinanzi a un orrore simile, il governo è costretto ai ripari e a misure drastiche. Il killer va identificato e fermato. Come fare? La soluzione è la Detective Alliance, una stravagante organizzazione composta dai migliori detective. Ogni membro della Detective Alliance, infatti, è identificato unicamente da un nomignolo (un vero e proprio nickname) che ne esalta le sue qualità migliori e da un ranking interno stabilito dal numero di casi che hanno risolto nel corso della loro carriera.
E di quale grandioso detective vestiremo i panni? Ebbene… noi saremo l’Incompetent Detective. Esatto, seguendo la logica dei nickname dell’agenzia, noi saremo il detective incompetente dove, l’incompetenza, è la nostra migliore abilità. Nel dettaglio, Incompetent Detective non è altri che Wato Hojo, un giovane studente delle superiori che aspira a diventare un grande detective.
E proprio durante un pedinamento, fa la conoscenza di un uomo denominato Senior Detective. L’anziano sarà colui che ci traghetterà verso l’inizio dell’avventura, accogliendoci straordinariamente all’interno della Detective Alliance. Purtroppo però, i festeggiamenti saranno decisamente singolari. Il protagonista, infatti, verrà stordito per poi risvegliarsi, da solo, in un’isola sconosciuta.
Per fortuna, non impiegherà molto dall’entrare in contatto sia con Senior Detective che con tutti gli altri. E parlando di altri, il cast principale di Process of Elimination conta 14 detective che si distinguono tra loro soprattutto per il carattere. Parliamo di 14 specialisti con diversi pro e contro – che approfondiremo nel paragrafo dedicato al gameplay – che nel corso della trama mostreranno lati impensabili. D’altronde, già il primo caso che saremo chiamati a risolvere ci metterà dinanzi a una terribile rivelazione: il Quartering Duke si nasconde tra di noi!
Saremo onesti, il canovaccio narrativo di Process of Elimination funziona discretamente bene nonostante alcuni stereotipi ed eventi più o meno telefonati. Chi cerca misteri da risolvere e colpi di scena ben congegnati, troverà pane per i suoi denti. Purtroppo però, dovrà scendere a patti con momenti dall’umorismo tipicamente giapponese e in alcuni casi leggermente fuori luogo. D’altro canto, a bilanciare il tutto, abbiamo anche momenti decisamente drammatici con omicidi cruenti e spietati.
Process of Elimination è quindi una storia che merita di essere letta e che, nonostante un ritmo non sempre ben bilanciato, riesce a mostrare spunti originali e a tenere incollato l’utente fino ai titoli di coda. E se te lo stai chiedendo, sì, Process of Elimination ha delle fasi ludiche da strategico a turno ma queste sono in netta minoranza rispetto ai momenti in cui ti ritroverai semplicemente a leggere.
Leggi e fai le tue decisioni
Process of Elimination è quindi, prevalentemente, una visual novel (qui puoi leggere un nostro approfondimento sul genere) e in quanto tale ti ritroverai a leggere una mole decisamente generosa di testo (tutto in inglese). Ed è proprio leggendo che ti ritroverai a fare delle scelte che potrebbero cambiare la sorte del protagonista e portarlo anche un prematuro game over (anche detti “bad endings”). Tra l’altro, uno dei finali negativi potrai raggiungerlo già nel prologo e ammettiamo che è divertente scoprirli tutti in quanto offrono dettagli extra e spesso truculenti.
Le decisioni da prendere però, al netto dell’intera avventura, non sono tantissime e ti ritroverai più a seguire l’onda narrativa. Non mancheranno le fasi “riassuntive” situate alla fine di ogni caso ma queste saranno quasi sempre abbastanza intuitive per non dire “guidate”. Siamo quindi lontani dai metodi alla Ace Attorney anche perché Process of Elimination oltre alle interazioni da visual novel, per raccogliere gli indizi e svelare il mistero di turno dovrai padroneggiare il singolare sistema di strategia a turni.
Detective alla ricerca di una guida
Siamo arrivati all’elemento più ludicamente “attivo” di Process of Elimination: le fasi da strategico investigativo a turni. L’obiettivo di queste fasi è quello di raccogliere un determinato numero di indizi essenziali per la risoluzione del caso. Non avremo nemici da sconfiggere, l’unico reale nemico è il tempo scandito in un determinato numero di turni. Entro quel termine, dovremo raccogliere tutti gli indizi necessari.
Per farlo, avremo a disposizione un determinato numero di detective (tra i 14 del cast). Ogni detective ha determinate statistiche suddivise in: Inference, Analyzation, Inspection, Assistance e Movement. L’ultimo è i più chiaro e indica quanti movimenti può effettuare il detective. In queste fasi, avremo a disposizione un’area circoscritta e suddivisa in scacchiera. ogni casella, è un passo. All’interno dell’area sono disseminati diversi elementi come dei “punti rossi” (che altro non sono che collezionabili opzionali) o dei riquadri violacei (detti Evidence Squares, in breve ES).
Gli Evidence Squares contengono degli elementi da raccogliere ed eventualmente approfondire nelle fasi successive. Per “ispezionare” i suddetti quadrati, dovrai basarti sul livello di Inspection dei relativi detective. Successivamente, l’oggetto ispezionato ed eventualmente raccolto, può essere analizzato. Non tutti gli oggetti sono analizzabili e per procedere con le dovute analisi, dovrai basarti sul valore Analyzation del detective incaricato.
L’elemento principale che però dovrai risolvere per avere successo in queste fasi strategiche, è il Mystery Point (in breve MP). Questi punti cruciali richiedono di essere raggiunti da uno o più detective e di essere “risolto”. Ogni punto, infatti, ha determinati “Resolution Point” (in breve RP) che vanno scalati fino a 0 per essere risolto. Qui il valore che dovrai tenere d’occhio è quello delle Inference.
Essendo diversi i Mystery Point e gli Evidence Squares da risolvere in tempi abbastanza stretti, dovrai per forza di cose far collaborare i vari detective tra loro. Ogni personaggio, infatti, oltre a muoversi, ha un set di azioni a disposizione: Infer, Analyze, Assist e Inspect. Assist serve, appunto, per dar man forte a un altro detective aumentandone temporaneamente i valori. Per farlo, basterà avvicinare il detective assistente in una delle caselle che formano il perimetro del detective da aiutare.
Ma occhio, non tutti i detective vanno d’accordo. E non tutti sono disposti a eseguire ogni ordine. Ecco quindi che capiterà d’incorrere nella minacciosa “X rossa”. Se un personaggio si ritrova con la “X rossa” significa che non potrai impartirgli alcun comando. Questo comporta il fatto che il detective agirà di testa sua e, per esperienza, possiamo dirti che difficilmente si renderà molto utile.
Come avrai intuito, le fasi da strategico sono ingegnose e accattivanti ma il primo impatto può spiazzare. Questo perché i comandi dei menù sono spesso simili e poco intuitivi. Col tempo però ci si abitua. Così come dovrai abituarti a come concludere il turno. Il gioco, infatti, oltre a concludere il turno e avviare tutte le azioni col comando “Investigate”, offre anche la possibilità di smezzare le operazioni anticipandone alcune con l’opzione “Preliminary”. In questo modo puoi fare agire prima determinati personaggi per scoprire eventuali conseguenze per poi ultimare il turno eseguendo ulteriori operazioni.
Decidere chi utilizzare, come e quando è essenziale per completare queste sessioni col massimo dei punteggio cercando di concatenare bene le azioni e di sfruttare al massimo le potenzialità di ogni detective.
Grafica e sonoro
Graficamente il titolo si difende discretamente bene. I protagonisti sono ben differenziati tra loro e il titolo è abbastanza generoso di dettagli. Certo, come la maggior parte delle visual novel, gli sprite si ripetono abbastanza spesso ma c’è una buona varietà. Discorso lievemente diverso per i fondali, non sempre ispirati e abbastanza anonimi. Buone le scene del crimine con un “vedo non vedo” che funziona discretamente.
Nota dolente, invece, per alcuni dettagli tecnici. Nella nostra prova siamo incappati in diversi crash riscontrati soprattutto nelle fasi da strategico a turni. Questo problema è rognoso in quanto il gioco non permette di salvare durante queste fasi e ci ha costretto a ripetere più volte intere sessioni di gioco. Confidiamo che il team di sviluppo rimedi con una patch.
Il sonoro è molto buono, con tracce che riescono a coinvolgere e che ben si adattano alle varie fasi del gioco. Ottimo il doppiaggio in lingua originale (Giapponese) mentre il titolo non presenta sottotitoli in italiano (l’inglese non è molto complesso ma nel titolo si legge davvero, davvero tanto). Infine, per quanto riguarda le modalità offerte dall’ibrida Nintendo, il titolo si adatta bene su entrambe senza grossi problemi.