Lanciata originariamente nel 2001, la serie Mega Man Battle Network rivedeva lo storico beniamino di casa Capcom e la serie platform di cui era protagonista fin dagli anni ’80 in una chiave del tutto nuova. Purtroppo, a differenza della serie originale (e del suo primo reboot Mega Man X), la serie Battle Network non è riuscita a riscuotere lo stesso successo globale, rimanendo leggermente di nicchia, se non fosse per una discreta popolarità raggiunta grazie all’anime tratto dalla serie, Mega Man NT Warriors.
Nel corso degli anni, Capcom ha avuto (per fortuna!) la premura di riproporre praticamente ogni serie dedicata all’omino blu in corpose collection, e finalmente è arrivato anche il momento di Battle Network grazie alla Mega Man Battle Network Legacy Collection, l’oggetto di questa recensione, una raccolta divisa in due volumi (acquistabili anche separatamente) che conta in totale la bellezza di ben dieci titolI!
A differenza di operazioni di remake maestose come quelle dedicate a Resident Evil (puoi leggere qui la nostra recensione del remake del quarto capitolo), con Mega Man la software house di Osaka si limita da sempre a riproporre i classici del passato senza rimaneggiamenti di sorta, una scelta senz’altro apprezzabile e condivisibile, ma che porta con sé anche un certo gusto di occasione mancata. Sia chiaro, non avrei voluto (e non penso sarebbe stata una buona idea) un remake di questa serie, ma la Legacy Collection sarebbe stata una buona idea per colmare alcune lacune.
Per esempio, a partire da Mega Man Battle Network 3 in poi Capcom intraprese la scelta di seguire il modello Pokémon proponendo due versioni dello stesso gioco con alcune differenze in determinati eventi del gioco e con trasformazioni esclusive del protagonista; trovo davvero poco sensata la scelta di riproporre ognuna delle due versioni per i capitoli dal 3 al 6, questa raccolta sarebbe stata l’occasione migliore per proporre un’edizione definitiva (proprio in stile terzo titolo nelle generazioni Pokémon), in quanto ritengo difficile che un giocatore in possesso della Legacy Collection giochi per due volte lo stesso titolo solo per apprezzare le piccole differenze tra le diverse versioni.
L’occasione mancata è stata anche quella di portare finalmente per la prima volta in Occidente anche Mega Man Operation Shooting Star, una sorta di remake/crossover con la serie Mega Man Star Force rimasto esclusiva del mercato nipponico.
Per il resto invece, è innegabile che Mega Man Battle Network Legacy Collection sia una commemorazione della serie che farà senza dubbio la gioia dei fan, dal momento che entrambi i volumi che la compongono sono corredati da una ricca galleria di immagini e contenuti esclusivi; tuttavia, fa particolarmente specie un banner che compare a ogni avvio del gioco.
Il banner in questione fa riferimento a contenuti inclusi nei giochi che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni giocatori che potrebbero non gradire alcune rappresentazioni stereotipate contenute nei giochi. In effetti, i titoli contenuti all’interno della Collection sono figli dei loro tempi e portano circa vent’anni sulle spalle ormai, negli anni per esempio il personaggio di Japan Man è stato rinominato Yamato Man per evitare proprio lamentele di questo tipo (per quanto sia stato ribattezzato col suo nome originale in questa Collection), e anche personaggi come Yahoot e Tomahawk Man sono decisamente più stereotipati di quanto il politically correct odierno possa tollerare.
Questo avviso che Capcom ha deciso di includere nelle sue raccolte fa riflettere non poco: in primis c’è da fare un plauso alla software house che ha deciso di mantenere le sue opere fedeli alle versioni originali, d’altra parte però fa strano il constatare quanto un avviso del genere sia necessario per dei titoli figli del loro tempo che qualcuno potrebbe fare fatica a contestualizzare al giorno d’oggi; fortunatamente, pad alla mano ci si dimentica subito di questi morali e culturali e si passa all’azione, analizziamo in dettaglio quindi questa grande operazione nostalgia!
Jack in, Mega Man!
La serie Mega Man Battle Network prende una direzione decisamente diversa rispetto alla serie classica e alla serie X e i suoi vari spin-off; ci troviamo sempre nell’anno 200X, ma il nostro protagonista non è più un robot che deve sventare la minaccia di altre macchine che hanno perso il controllo, la sua identità viene infatti rivista e ora Mega Man non è più un essere meccanico bensì un Navi, ovvero programma umanoide che nel mondo di gioco viene utilizzato come assistente, ma Mega Man e i suoi alleati si ritroveranno a combattere in rete contro dei malvagi virus.
Nel corso dei capitoli della serie, Mega Man si ritroverà ad affrontare a diverse riprese l’organizzazione WWW e sue associazioni affiliate, nonché virus ribelli che minacciano di distruggere la rete intera; sarebbe impossibile snocciolare per intero le trame che si dipanano in sei capitoli di saga, ti basti sapere che per quanto la narrazione sia lineare, essa avrà una costante evoluzione (sebbene alcuni eventi siano ridondanti) che si rifletterà soprattutto nel protagonista.
Mega Man infatti nel corso dei capitoli acquisirà abilità sempre nuove che permetteranno di aprire nuove trame che potranno spaziare dall’acquisire nuovi stili di combattimento all’effettuare vere e proprie fusioni con Navi alleati, fino a stabilire insolite e inaspettate alleanza anche con Navi che avevano rivestito il ruolo di nemici nei capitoli precedenti. Insomma, un vero e proprio viaggio dell’eroe in puro stile shonen che non lascia mai i giocatori a secco di power up inventandone sempre di nuovi e più potenti di capitolo in capitolo.
GDR, strategico in tempo reale, deck builder: fare tutto e farlo bene!
Anche per quanto riguarda il gameplay, la serie Battle Network propone una formula completamente nuova rispetto alle serie passate che hanno fatto la storia del platform 2D. Di base questa serie è un vero e proprio GDR, che nel suo combat system però nasconde un mix originale di strategico in tempo reale e deck builder che richiederà al giocatore tanto pianificazione e studio di un buon set di abilità per Mega Man quanto un’ottima dose di riflessi e studio del moveset degli avversari.
Anzitutto, non potremo più scegliere liberamente come in passato l’ordine in cui affrontare stage e avversari, ma ci sarà una trama a guidare gli eventi e ci ritroveremo ad affrontare avversari sempre più potenti, l’avanzamento della campagna principale sarà accompagnato anche da missioni secondarie, anche se si rivelano un’aggiunta alquanto superflua, in quanto saranno quasi esclusivamente fetch quest.
Ci sarà una costante alternanza tra esplorazione dei dungeon virtuali e free roaming nel mondo reale in cui trovare i giusti punti d’accesso per consentire a Mega Man di avanzare nei suddetti dungeon, che saranno ricchi di boss e incontri casuali; se le battaglie (che si attestano su un livello di difficoltà generalmente alto) e l’esplorazione in generale saranno sempre gradevole, purtroppo i dungeon sono invecchiati abbastanza male e la risoluzione di alcuni enigmi che richiedono un preciso direzionamento del personaggio potrebbero diventare frustranti essendo rimasti abbastanza imprecisi.
Il combattimento vero e proprio è però la peculiarità della serie ed è incredibilmente originale e divertente! Anzitutto, il campo di battaglia sarà suddiviso in 18 quadrati, nei nove a sinistra potremo muoverci liberamente, quelli a destra invece sono riservati ai nemici; Mega Man potrà fare affidamento sul suo Mega Buster e sparare colpi rapidi o caricati per infliggere più danni, il tutto mentre sarà intento a schivare i colpi avversari, le tipologie di nemici e i loro attacchi saranno sempre più variegati e gli scontri richiederanno sempre più prontezza per schivare tutto ciò che ci arriva addosso, o ancora meglio potremo preparare strategie ad hoc per alcuni dungeon con determinate tipologie di nemici, per questo ci verranno incontro i Chip, vero cuore pulsante del combat system.
Tramite i Chip infatti potremo radicalmente modificare l’approccio al combattimento: spade, colpi elementali, torri d’acqua, di fuoco, terremoti, chip che rubano caselle agli avversari, altri che le spaccano, cure, invocazioni di altri Navi sul campo di battaglia dagli effetti più disparati… ci sarà davvero di tutto tra cui scegliere in base al nostro stile di gioco e ai nemici che ci troveremo davanti.
Questo sistema da deckbuilder è davvero curato e nasconde anche alcune chicche che rendono il tutto più profondo (come la possibilità di lanciare più Chip nello stesso turno solo se dello stesso tipo o contrassegnati dalla stessa lettera) e che vanno a rendere ancora più varia la strategia in tempo reale in quanto potremo decidere se lanciare subito almeno un Chip o attendere un turno per avere una mano contenente il doppio dei Chip: meno complesso di quanto possa sembrare e dannatamente divertente!
Comparto tecnico: come difendersi bene dopo due decenni!
Come già anticipato, la Mega Man Battle Network Legacy Collection contiene titoli la cui release originale risale ormai a oltre vent’anni fa, in particolare si parte dal primo capitolo del 2001 fino al sesto, la cui coppia di titoli è debuttata nel 2005. La totalità della serie è approdata su Game Boy Advance e dal momento che Capcom ha preso i titoli in blocco e li ha riproposti esattamente così come si presentavano in origine, ci ritroviamo un comparto tecnico sicuramente datato, ma mai sgradevole.
Per quanto riguarda la grafica infatti, l’intera raccolta presenta uno stile in pixel (scelta obbligata dato l’hardware di provenienza) con schermate di gioco che, per forza di cose, sono state adattate alle dimensioni degli schermi moderni con delle cornici corredate di immagini a tema provenienti dalla serie così da evitare immagini sgranate e al limite del comprensibile. Tutti i capitoli presentano poi un mood praticamente identico con colori accesissimi nelle sezioni ambientati nella realtà virtuale e tonalità ben più pacate nel mondo reale.
Il character design di personaggi e nemici si riconferma dopo decenni semplice ma efficace come con poche altre saghe in passato: Mega Man è un personaggio dai lineamenti talmente semplici, ma ben caratterizzati, da essere indimenticabile in ogni sua incarnazione, e le trasformazioni e fusioni che riceve nel corso della serie riescono a legare alla perfezione le caratteristiche dei singoli personaggi a quelle così basiche di Mega Man stesso; lo stesso dicasi per i nemici, i cui design non sono mai troppo complessi eppure riescono ugualmente a trasmettere un certo senso di minaccia.
Il discorso per quanto riguarda il comparto sonoro è leggermente più complesso invece e rientra molto nei gusti personali del giocatore, ma anche nei suoi limiti di sopportazione: le colonne sonore di tutti i titoli presenti nella raccolta sono realizzate in 8 bit, e per quanto siano estremamente orecchiabili e ben contestualizzate con le situazioni che vivremo in gioco e coi dungeon, esse diventeranno estremamente ripetitive dopo non molto, abbastanza da mettere a dura prova anche i nervi del giocatore più paziente.
In definitiva, Mega Man Battle Network Legacy Collection è quanto di meglio gli appassionati dell’omino blu potessero chiedere nel 2023; tuttavia, questa collection presenta indubbiamente luci e ombre: Capcom ha migliorato leggermente la quality of life del gioco in alcuni aspetti che saranno palesi solo a chi ha già affrontato l’esperienza originale (come gli encounter rate più bassi in alcune zone o una modalità “potenziata” per i giocatori che vogliono un’esperienza più rilassata), ma sono state sprecate anche occasioni non da poco come la possibilità di accorpare le versioni degli stessi capitoli in una definitiva esclusiva per la raccolta. La Collection rimane dunque un gioiellino nel panorama delle riproposizioni, ma le manca davvero poco per essere una vera e propria perla.