Già dal suo annuncio, Trinity Trigger ha attirato parecchio l’attenzione di tutti gli appassionati di GDR action e, grazie al suo stile grafico e artistico molto curato, che ricorda in pieno i titoli della serie Mana, soprattutto quelli di vecchia data. Il nuovo titolo di Marvelous, riesce a catturare il giocatore sin dai primi momenti, grazie a una trama ben raccontata e un gameplay veloce e inizialmente semplice, che andrà sempre di più ad approfondirsi progredendo nelle trame del titolo.
Trinity Trigger narra dell’eterna lotta fra gli dei dell’ordine e del caos, in guerra per dominare gli uni sugli altri. Questo conflitto senza fine, pur avvenendo nei regni celestiali, si ripercuote sul continente di Trinitia, dove tutte le gigantesche armi utilizzate dagli dei nel loro conflitto, cadono sulle sue terre, come monito della furia degli stessi dei.
La storia racconta che la guerra fra le divinità ha avuto fine, ma la realtà è ben diversa. Gli dei hanno smesso di combattere in prima persona, lasciando questo compito ai loro campioni, scelti fra gli abitanti di Trinitia per rappresentare le due fazioni.
Qui entra in gioco Cyan, un ragazzo all’apparenza normale, che in giovane età ha perso entrambi i genitori. Rimasto solo, per prendersi cura di sua sorella, unica famiglia rimasta, il giovane diventa uno Scavenger, persone che esplorano i siti delle armi degli dei, in cerca di preziosi da vendere. Ma un giorno una ragazza entra nella sua vita, rivelandogli la sua vera natura di Guerriero degli dei del caos.
La trama di Trinity Trigger, seppur un po’ stereotipata, riesce sin da subito ad avvolgere i giocatori nella sua tela, soprattutto grazie all’empatia dei protagonisti principali, e a un incalzare di eventi che lasciano davvero poco tempo morto tra una scoperta e un’altra.
Trinity Trigger: i guerrieri degli dei
Il gameplay del titolo Marvelous, è quello di un classico GDR action pendente dalla parte degli Hack & Slash, composto da attacchi rapidi, schivate, abilità e molta personalizzazione. Dopo le primissime fasi di gioco, circa 2 ore, avremo il nostro party al completo, con il numero massimo di protagonisti presenti su schermo, ovvero tre, e ci verrà data anche la possibilità di affrontare tutto il resto dell’avventura in modalità cooperativa fino a tre giocatori.
Il mondo di Trinitia sarà diviso in micro aree, che dovremo esplorare per raccogliere materiali per il crafting, oggetti utili e per scoprire diversi segreti. Ovviamente queste aree saranno colme di nemici da affrontare, e qui entra in gioco la parte divertente di Trinity Trigger.
Il gameplay action risulta davvero solido anche se inizialmente semplice. Cyan avrà a disposizione il potere donatogli da un Trigger, essere divini simili a piccoli animali, i quali hanno la capacità di trasformarsi in diverse e potentissime armi. Ovviamente queste forme andranno sbloccate progredendo nel gioco. Ogni arma avrà una combo di attacchi personalizzabile, un colpo speciale e un effetto attivabile consumando la parra dell’aura.
Il sistema di attacco presenta anche una barra dell’energia, necessaria per eseguire i nostri attacchi. Se si attacca senza sosta, la barra si svuoterà ma questo no ci impedirà di continuare ad attaccare, solo che i danni inferti saranno bassissimi. Non mancherà la schivata, essenziale per evitare di essere colpiti dai nemici, soprattutto nelle boss fight.
Ognuno dei protagonisti sarà accompagnato da un trigger, e avrà la possibilità di cambiare arma. Questa operazione si può far in ogni momento, a seconda delle necessità del combattimento che staremo affrontando. Capirai che la possibilità di cambiare arma, unita al poter passare da un protagonista a un altro con la semplice pressione del tasto, rendono il combat system molto dinamico e divertente, che difficilmente stancherà il giocatore anche se il livello di sfida offerto dai nemici base (sempre ammesso di non dimenticare di potenziarsi), non sarà quasi mai una minaccia.
Trinity Trigger personalizzabili
I Trigger sono l’elemento chiave di tutto il gameplay, e oltre ad offrirci le nostre risorse offensive, sono altamente personalizzabili. Oltre a scegliere la combo per ogni arma, ognuna delle sue forme può essere equipaggiata con diversi set di potenziamenti, divisi in offensivi e difensivi, con una varietà notevole di effetti.
Si può per esempio rendere la modalità spada, caratterizzata da attacchi veloci, una life steal, in grado di curarci a ogni nemico abbattuto, mentre la modalità ascia, caratterizzata da attacchi potenti ma lenti, può essere potenziata con un altissimo input di attacco e di difesa, ottima per la prima linea. Tutto questo per ogni forma di arma e per ognuno dei protagonisti, per un livello di personalizzazione del proprio stile di combattimento, davvero notevole e profondo.
Trinity Trigger diverte, e anche tanto. Ma allora qual è il lato negativo? Anche se non di spessore, la nota negativa possiamo trovarla nella caratterizzazione dei dungeon, davvero poco ispirati, e che spesso stonano con il resto del comparto artistico del titolo, il quale risulta davvero ben fatto.
La parte del gameplay relativa al combat system riesce a coinvolgere e divertire, invogliano il giocatore a sperimentare le tante e diverse combinazioni disponibili per ogni arma, mentre l’esplorazione è proprio minima, anche se ogni area avrà dei segreti da scoprire, ma che nella maggior parte dei casi non richiederanno quasi nessuno sforzo.