Sviluppato da Pewter Games Studios e LoPoly Games e pubblicato da Green Man Gaming, Filthy Animals: Heist Simulator è un caotico gioco di simulazione di rapine in terza persona con visuale isometrica e pensato principalmente per essere fruito in multiplayer (fino a 4 giocatori). Noi siamo diventati uno degli animali intelligenti – seppur rozzi e dinoccolati – di Tony su PlayStation 4 e questa è la nostra recensione.
Filthy Animals: Heist Simulator – animali mutanti che fanno rapine
La storia di Filthy Animals: Heist Simulator non è complessa e neanche memorabile, infilandosi in un filone dell’assurdo già visto e rivisto (sia al cinema che nel mondo dei videogiochi). Il vero protagonista, mente criminale dietro tutto il canovaccio narrativo, nonché unico personaggio che non potremo controllare, è un tale di nome Tony. L’unico umano, se così possiamo dire, della banda criminale di cui faremo parte.
Tony è un omino corto, con pochi capelli, sboccato, crudele, spietato e assetato di fama, soldi e potere (insomma, una bravissima persona). Questo individuo è però colui che ci ha salvato e trasformato in animali super intelligenti anche se fisicamente mal messi. Ebbene sì, Tony ha salvato quattro animali e li ha trasformati in esseri mutanti simil umanoidi, dotati d’intelligenza e forza di volontà (più o meno). Ma, ovviamente, Tony non fa mai nulla per nulla ed eccoci quindi costretti ad assecondare i suoi stravaganti ordini.
Come avrai intuito dal titolo, Filthy Animals: Heist Simulator è un simulatore di rapine e vedrà impiegati gli animali mutanti a fare le peggio azioni criminali al solo scopo di portar via qualcosa e render felice il malefico Tony. Si inizia dal portar via dei soldi da un supermercato – un mero riscaldamento – fino a rapinare una banca e a infiltrarci in una base militare segreta e ultra difesa. Il tutto per un’avventura suddivisa in otto capitoli a loro volta composti da diverse ambientazioni.
La varietà di situazioni è nella media e tutto sommato rende l’avventura abbastanza piacevole. Da segnalare le squallide battutine di Tony che, purtroppo, andranno a ripetersi ben presto di capitolo in capitolo. E parlando di Tony, è sempre lui la voce principale del racconto a cui spetta anche l’ingrato ruolo di “narratore”. Una storia che, come vedremo a breve, è meglio vivere in compagnia di uno o più amici. Il crimine, da solo, stanca presto.
(Brutti) Mutanti alla riscossa
Filthy Animals: Heist Simulator è un gioco d’azione in terza persona con visuale isometrica che andrebbe vissuto principalmente in compagnia di uno o più amici – per un massimo di quattro. Prima di partire in missione, ci toccherà selezionare uno dei quattro mutanti che si differenziano tra loro per una serie di abilità uniche. Abilità che sbloccherai man mano che saliranno di livello (l’esperienza si ottiene solo al completamento di un capitolo).
Ma non solo, una volta scelta la bestia mutante da impersonare, potrai selezionare uno o più oggetti da poter poi recuperare in particolari casse sparpagliate per i livelli di gioco. Il numero di carte così come la tipologia di oggetti (curativi, armi, ecc.) possono essere sbloccati e posizionati solo dopo aver speso la valuta del gioco (ottenibile anche questa al completamento dei vari capitoli). Scelto eroe ed equipaggiamento da ricercare sul campo, è tempo di salire sul camion e di farci trasportare da Tony fino al luogo del colpo.
La struttura ludica di Filthy Animals: Heist Simulator si ripete fondamentalmente dall’inizio alla fine e ci richiede di soddisfare determinati requisiti – alcuni di questi opzionali. I principali sono quasi sempre legati al recupero di un certo quantitativo di “bottino” (dai soldi a scorie nucleari). Non mancano richieste di abbattere un numero di nemici, di schivare determinate trappole (ce ne sono di vario tipo) od oltrepassare determinati luoghi con particolari abbigliamenti. Man mano che soddisfi le missioni principali, potrai procedere lungo il livello fino a quando non ti toccherà una rocambolesca fuga (sempre più esagerata).
Ed è sempre tra queste sfide che troviamo quella di completare la parola “FILTHY” ricercando le lettere sparpagliate per il livello (un classico per gli amanti dei completisti). Ci sono poi anche dei piccoli extra come un cappello messicano sbrilluccicoso che se porterai con te fino alla fine del livello ti farà ottenere qualche gustoso bonus. E parlando di oggetti, in giro troverai anche bibite e tacos. Le prime (in particolare le bibite verdi) ti aiuteranno a tornare in vita in caso di pericolo mentre le altre bibite e i tacos (nonché cibi vari) ti permetteranno di accumulare esperienza e di riempire una particolare barra della “rabbia”.
Tale barra, una volta attivata, scatena l’abilità dell’eroe di turno con la possibilità, se ben utilizzata, di portare qualche vantaggio e di uscire illesi da situazioni delicate. Ma che tipi di pericoli nasconde Filthy Animals: Heist Simulator? Ebbene, il gioco parte con un livello di difficoltà abbastanza accessibile, per poi aumentare in modo notevole, introducendo nemici corazzati e moltiplicando il loro numero. I nemici, quelli semplici, possono essere stesi con una serie di ganci ma quelli corazzati dovrai essere armato o scatenare un’esplosione.
Animali impacciati
Veniamo al punto dolente di Filthy Animals: Heist Simulator, i controlli. Prendere il controllo di uno dei tre mutanti richiede tempo e molta, molta pazienza. Lo diciamo subito: può creare frustrazione. E il motivo è semplice: è tremendamente impreciso e caotico. Ma procediamo con ordine. Ogni animale si muove come un fagiolino di Fall Guys ma in stato di ubriachezza pesante. Ecco quindi che l’eroe di turno avanza in modo dinoccolato, ondeggiando vistosamente. Procedere in linea dritta è quasi impossibile.
Attivare la corsa… è un suicidio. Saltare è faticoso. Cadere da una sporgenza o camminare sull’acqua, ci porterà a rovinose e visivamente esilaranti cadute. Esilaranti le prime volte, ma già alla terza… Per non parlare del sistema di combattimento. Il giocatore dovrà usare i tasti dorsali a cui sono affidate le movenze delle rispettive braccia. Ma non solo, la cosa più faticosa è interagire con gli oggetti. Per farlo, dovrai utilizzare l’analogico facendo esibire il personaggio in movimenti sconclusionati (letteralmente, agita entrambe le zampe in aria).
Nell’agitare le zampe utilizzando l’analogico, se incapperai in un oggetto, questi si incollerà (non sempre) – come una ventosa – a una delle due mani e per poter utilizzare l’oggetto (lanciare, mangiare o far fuoco – in caso d’arma da fuoco) dovrai utilizzare il rispettivo dorsale legato a quella mano (destra o sinistra). Quasi sempre, non avrai il controllo sulla presa e spesso ti capiterà di utilizzare la mano sbagliata, soprattutto quando ti ritroverai in situazioni caotiche (ciò quasi sempre).
E non abbiamo ancora parlato degli oggetti utili esclusivamente per particolari interazioni. Un esempio è l’ascia. Afferrando tale oggetto, potrai abbattere delle assi e liberare così passaggi altrimenti inaccessibili. Ebbene, per eseguire l’azione legata a questa tipologia di oggetti, non dovrai premere alcun tasto ma dovrai avvicinarti alla porta e ruotarti affinché l’oggetto entri in contatto con il luogo dove deve agire. Un modus operandi scomodo e ancora una volta poco preciso.
Meglio in compagnia
Filthy Animals: Heist Simulator non lo ha mai nascosto – ed è palesemente chiaro già dal tutorial (che consigliamo calorosamente di giocare prima di iniziare la campagna, essendo anche abbastanza esaustivo) – va giocato in compagnia. Questo principalmente perché il gioco richiede un numero di attività da eseguire sempre maggiori e che, di base, richiederebbe la formazione di almeno due gruppi in modo da dividersi i compiti: banalmente, un giocatore distrae le guardie e l’altro s’intrufola nel luogo sorvegliato.
Il livello stesso di difficoltà, da solo può diventare quasi proibitivo, richiedendo una pazienza elevata. I nemici, infatti, non si adattano al numero di giocatori e affrontare un gran numero di avversari, da solo, può diventare cosa non da poco. E a tal proposito, quando si viene messi KO, si attiva una fase di “sopravvivenza” a tempo dove, o vieni soccorso da un amico, o provi a recuperare e bere una bibita pena, pena la trasformazione in palla. Tale trasformazione ti consente di rotolare fino a uno dei gabinetti posizionati lungo il gioco. Qui dovrai essere “scaricato” e riportato così in vita. Questo processo può essere utilizzato per un massimo di tre volte. Alla quarta volta, è game over e dovrai ricominciare tutto dall’inizio.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Filthy Animals: Heist Simulator soffre di alti e bassi. Il colpo d’occhio generale non è male, seppur leggermente anonimo. I colori accesi, l’aspetto quasi da “giocattolo” rievoca titoli come Justice Sucks (qui la nostra recensione) ma con molta meno cura dei dettagli. Ti capiterà spesso, infatti, di ritrovare un riciclo di mobili, oltre che di nemici anche se va premiata la variabilità degli ambienti (alcuni divisi in più zone.
Il sonoro non è male, tra il funky e il pop, gradevole e orecchiabile, mai invasivo ma niente di eccezionale o memorabile. Buono il doppiaggio in inglese. Da segnalare l’assenza dei sottotitoli in lingua italiana anche se la mole di testi a schermo è abbastanza scarsa. Concludiamo invece con una carrellata di problemi grafici e tecnici che in parte vengono mascherati dal caos e dalla goffagine del protagonista. Ci sono compenetrazioni di vario genere, oggetti che spariscono e in diversi casi è capitato di ritrovarci sbalzati via in modo quasi inspiegabile. Ancora una volta, finché si è in compagnia, di tutto questo caos, in gran parte imprevedibile, si riesce anche a ridere. Da solo, dopo un po’, diventa semplicemente irritante.