Starfield è il gioco più atteso dell’anno per Xbox e potrebbe essere decisivo per il successo della sua generazione attuale. Vi ricordiamo che il titolo di Bethesda (studio facente parte di Xbox Game Studios) non è una semplice avventura spaziale, infatti essa si presenta come il progetto più ambizioso mai realizzato dalla compagnia americana, la quale promette di offrire più di 1000 pianeti da esplorare. Di recente Todd Howard ha spiegato come hanno fatto a raggiungere una mole tale di pianeti rivelando quali sono state le innovazioni tecnologiche.
Starfield: una grande innovazione tecnologica
Nel podcast Starfield Signal, Todd Howard, CEO di Bethesda, ha parlato dei numerosi pianeti che popoleranno il gioco e del metodo che usato la software house per crearli. In un primo momento si potrebbe pensare a un sistema procedurale simile a quello di No Man’s Sky, ma in realtà il titolo ha un approccio ben diverso poiché lo studio ha sviluppato un proprio strumento che permette di generare pianeti con diverse combinazioni.
I pianeti di Starfield sono creati con uno strumento che mescola grandi porzioni di paesaggio, elementi dettagliati realizzati a mano ed aggrega alcune strutture, il risultato sono 1000 pianeti con un aspetto unico distribuiti in più di 100 sistemi stellari. Anche se sono in molti a paragonare il titolo di Hello Games con quello di Bethesda c’è una grande differenza tra i due, infatti No Man’s Sky tende alla quantità ed alla libertà d’esplorazione mentre Starfield alla qualità ed alla storia.
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