Pare che Final Fantasy XVI non stia ottenendo abbastanza preordini, secondo quanto riportato dal giornalista di videogiochi Imran Khan. Inoltre, afferma che Square Enix attualmente si trovi in uno stato di panico guardando i numeri totali dei preordini, i quali sarebbero addirittura inferiori al quindicesimo capitolo della saga.
Final Fantasy XVI vola basso. C’è da preoccuparsi?
Secondo il post di Khan su Patreon, pubblicato in risposta ai nuovi tweet della serie di Final Fantasy VII Rebirth, si menziona che Square Enix stia entrando nel panico a causa dei preordini di Final Fantasy XVI considerati bassi. Questo a causa anche del fatto che il gioco non sarà disponibile su altre piattaforme, se non PlayStation 5, a differenza di Final Fantasy XV. Inoltre, Khan ipotizza che ciò potrebbe spingere Square Enix a intensificare la promozione di Final Fantasy VII Rebirth prima del previsto.
Tuttavia Khan ha specificato che questi numeri si riferiscono solo alle vendite potenziali del primo giorno le quali non sono considerate vendite “garantite”. Quindi il numero finale potrebbe essere più alto di quanto possano suggerire questi dati.
A fare eco a Imran Khan c’è l’utente Twitter @pierre485_ (YouTuber francese che analizza i dati di vendita dei titoli in uscita), che ha condiviso più volte le prestazioni dei preordini del gioco presso la grande catena di negozi in Giappone, COMG.
I grafici hanno dimostrato che i preordini di Final Fantasy XVI sono stati inferiori a quelli di Final Fantasy XV a febbraio e addirittura inferiori a quelli di Pikmin 4 ad aprile. Ci potrebbero essere altri fattori da considerare, come il numero attuale di possessori di PlayStation 5, il lancio deludente di Final Fantasy XV e la scottatura degli utenti per quanto riguarda alcuni titoli di nuova generazione che si sono rivelati deludenti e potrebbero aver reso i consumatori riluttanti a pagare in anticipo per altre grandi produzioni AAA, esempi possono essere: Forspoken, The Lord of the Rings: Gollum, Babylon’s Fall o anche The Callisto Protocol.
Il produttore del gioco, Naoki Yoshida, è molto trasparente e consapevole dei difetti di Final Fantasy XV. In un articolo esclusivo su Game Informer, Yoshida cita Final Fantasy XV come la principale ragione per cui non ha reso Final Fantasy XVI un gioco open-world, nonostante la storia si sviluppi su un intero continente. Secondo Yoshida, creare un mondo più ampio richiede non solo maggiori risorse, ma aumenta anche il rischio di lasciare aree vaste e vuote, cosa che i giocatori odiano di più: un enorme mondo aperto privo di contenuti.
Tuttavia, Yoshida ammette che il fascino di Final Fantasy risiede nel viaggiare in luoghi esotici diversi e incontrare persone e culture diverse. Alla fine, lui e il team principale hanno deciso di progettare il mondo in base alle esigenze della storia, invece di allungarlo e rischiare di renderlo sterile, vuoto e soprattutto deludente.
Tutto sommato, anche se i fan stanno aspettando di conoscere la qualità del gioco o di vedere come verrà accolto dalla critica, potrebbero decidere di acquistarlo in futuro se Yoshida manterrà le sue promesse e quindi questi numeri di potrebbero presto cambiare.