System Shock è un remake del celebre omonimo del 1994, il quale è considerato un capostipite del genere immersive sim/cyberpunk; tuttavia il tempo passa per tutti infatti dopo 29 anni il gioco è tornato in una versione completamente rifatta, il tutto grazie al team di Nightdive Studios, uno studio composto da veterani dell’industria videoludica che hanno lavorato a titoli come Fallout: New Vegas, Mass Effect e BioShock, inoltre la software house ha collaborato con gli sviluppatori originali per mantenere fedele lo spirito dell’opera. Il gioco per giunta è stato rilasciato in un periodo di grande interesse per i remake come visto con Dead Space, Halo: The Master Chief Collection e Resident Evil 4, i quali dimostrano come i videogiochi possano essere riscoperti e valorizzati grazie alle nuove tecnologie.
Come se non bastasse System Shock si inserisce in un panorama videoludico che ha una gran attenzione per la realtà virtuale e l’IA, il che calza a pennello con il gioco dato che questo offre una riflessione critica sul rapporto tra uomo e macchina, tra libertà e controllo, tra realtà e illusione, il che è anche un omaggio ai classici della fantascienza e del cyberpunk, come Blade Runner, Neuromancer e Ghost in the Shell.
System Shock vuole conquistare sia i vecchi fan che i nuovi giocatori, offrendo una grafica in alta definizione, un’interfaccia rinnovata, un sistema di controllo aggiornato e una colonna sonora originale, ma sarà riuscito nel suo intento? Scopriamolo insieme!
System Shock: un epopea retro cyberpunk
System Shock è un gioco d’azione-avventura ambientato a bordo della stazione spaziale Citadel, il tutto in una visione cyberpunk dell’anno 2072. Il giocatore impersonerà il ruolo di un hacker senza nome, il quale dopo aver tentato di rubare dei piani della multinazionale TriOptimum verrà rapito dalla stessa, la quale tramite il suo CEO Edward Diego lo costringerà a togliere tutti i filtri morali all’IA SHODAN, scatenando una ecatombe nella stazione spaziale. Dopo esserci svegliati da un coma farmacologico il nostro personaggio dovrà fare i conti con ciò che ha scatenato, esplorando la stazione, combattendo i vari nemici e raccogliendo informazioni per scoprire cosa è successo e come fermare SHODAN.
Il gioco essendo un immersive sim presenta la sua trama con elementi passivi o nascosti, infatti sarà grazie alle note vocali, a come sono posizionati i cadaveri o allo stato della zona che potremo capire il contesto e cosa è successo durante il nostro “sonno”, ovviamente il gioco ricompensa coloro che esplorano e analizzano minuziosamente ogni cosa, infatti due persone possono avere una percezione della storia completamente diversa in base a quanto hanno esplorato. Infine i colpi di scena non mancano anche se faranno più effetto solo ai nuovi giocatori, dato che la trama è la stessa del titolo uscito nel 94 anche se con alcune migliorie.
Una lotta continua
Il gameplay di System Shock è basato sull’originale del 1994, ma con importanti novità e miglioramenti, infatti per sconfiggere SHODAN dovremo prima combattere contro robot, cyborg e mutanti, i quali si suddividono in varie “sottoclassi”, alcuni saranno più lenti mentre altri più veloci, alcuni saranno in grado di sparare colpi balistici mentre altri colpi ad energia, insomma in base al luogo ed alla fase del gioco ci troveremo di fronte nemici più o meno preparati, tuttavia anche gli avversari più basici saranno una minaccia, vi ricordiamo infatti che il nostro personaggio non è un militare ma un hacker, perciò subirà grandi danni se non prestiamo la sufficiente attenzione.
Per affrontare tutte queste avversità il gioco ci offre una grande libertà di azione e scelta, dato che l’esperienza può adattarsi in base allo stile di gioco ed alle proprie abilità, ad esempio il titolo ci darà la possibilità di affrontare o meno i nemici o di saltare parti rischiose, se però riusciamo a risolvere enigmi, ad hackerare sistemi informatici o ad trovare passaggi nascosti.
Se invece volete affrontare a viso aperto i nemici il gioco offre gli strumenti necessari; infatti le armi disponibili sono diverse e si possono trovare disperse in tutta la stazione spaziale. Tra queste ci sono armi da mischia come il tubo di piombo, il pugnale laser e il bastone elettrico, armi da fuoco come la pistola, il fucile a pompa e il fucile d’assalto, armi energetiche come il blaster o il cannone a particelle e armi speciali come il lancia-mine.
Ogni arma ha diverse modalità di fuoco e può usare diversi tipi di munizioni, che si possono trovare o comprare. Alcune armi sono più efficaci contro certi tipi di nemici, per esempio le armi energetiche sono utili contro i robot mentre le armi da fuoco sono migliori contro i mutanti.
Ovviamente la potenza bruta è nulla senza il controllo, infatti il personaggio ha delle abilità che sono legate al suo impianto neurale, il che gli permette di interfacciarsi con i sistemi informatici della stazione potenziando le sue capacità fisiche/mentali. Il giocatore può scegliere tra diverse abilità, come la resistenza ai danni, velocità di movimento, la precisione nella mira, la capacità di hackerare, la rigenerazione della salute e altre ancora. Queste abilità si possono sbloccare e migliorare solo trovando gli appositi macchinari o chip, perciò ancora una volta solo coloro che esplorano saranno ricompensati.
Tutto ciò prima citato però non vale nulla nel cyberspazio, infatti nel titolo esiste una dimensione digitale dove potremo combattere parti di SHODAN, il tutto grazie a certi terminali anch’essi nascosti nella maggior parte delle volte. Queste incursioni nel cyberspazio funzionano in modo distinto dal resto del gioco, tra le differenze più evidenti troviamo l’assenza di gravità, la grafica low poly ed il fatto che ogni potenziamento è relegato al solo livello. Certamente queste fasi danno un’ottima varietà al titolo, mostrando la parte virtuale della nostra battaglia.
Tiriamo le somme
Le differenze più evidenti tra il remake di System Shock e l’originale del 1994 sono quelle a livello grafico, di interfaccia e di accessibilità. Il remake ha una grafica completamente in alta definizione, tuttavia mantiene lo stile artistico dell’originale con un’unione tra texture di alta qualità, grandi pixel e fluorescenti effetti visivi, questo trattamento c’è l’hanno sia gli ambienti che le animazioni, i quali sono incredibilmente dettagliati, come se non bastasse il titolo è perfettamente ottimizzato e grazie al DLSS 3.0 non avrà mai cali di frame. L’interfaccia è stata anch’essa rinnovata per essere più moderna e intuitiva, con un inventario più facile da gestire e con un sistema di hacking più dinamico.
Il remake però ha innovato anche nei suoni e nelle musiche, infatti le nuove tracce creano un’atmosfera più coinvolgente e immersiva. Tutto ciò insieme al nuovo gameplay, ai nemici inediti ed ai controlli accessibili e precisi hanno dato al titolo una incredibile quality of life. Insomma ritornare a Citadel non è mai stato così bello ed appagante, di certo System Shock è uno dei titoli più importanti di quest’anno e non dovrai fartelo sfuggire!
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