Might & Magic: Clash of Heroes è un titolo che ha avuto diversi porting, tutti molto apprezzati. Il gioco è infatti una sorta di “cult”, amatissimo proprio per il suo gameplay particolare, per certi versi unico. Vediamo quindi la recensione di questa versione per Nintendo Switch, ora tornata sugli scaffali in una versione definitiva e forse perfetta per la portatilità della console.
La storia di Might & Magic: Clash of Heroes
La trama di Might & Magic: Clash of Heroes sembra quasi uscita da un Diablo (come il secondo ad esempio). Quattro regni sono alleati per combattere i demoni, provenienti da una dimensione che si apre dopo un certo numero di anni. Durante una di queste guerre viene creata una potente reliquia in grado di cambiare potenzialmente le sorti dei conflitti futuri.
Proprio per questo motivo, la reliquia in questione viene nascosta dai quattro regni, che decidono di custodirla. La trama del gioco si apre quindi…con la reliquia che viene sottratta, ovviamente.
Da qui iniziano una serie di vicende che coinvolgono ben cinque personaggi diversi, inizialmente impegnati in storie staccate da quelle degli altri, ma che inevitabilmente si incrociano nel grande disegno della trama. Quest’ultima, peraltro, pur non essendo eccessivamente complessa, riesce a coinvolgere il giocatore fino alla fine, senza risparmiare qualche colpo di scena. Nulla di troppo esaltante, ma comunque uno sfondo che si fa seguire con piacere.
Si notano, però, delle cutscene invecchiate davvero male – composte soprattutto da animazioni datate e da semplici box di testo – che tuttavia sono inevitabili considerata l’origine del titolo. In ogni caso, la storia mantiene comunque un grande fascino, soprattutto per gli amanti del fantasy!
Match-3, ma con un pizzico di strategia!
Il gameplay di Might & Magic: Clash of Heroes sembra strutturato in modo semplice: si inizia da una world map divisa in nodi, presso i quali è possibile interagire con personaggi o avviare i combattimenti. Questi ultimi sono il vero fulcro della struttura di gioco, che punta praticamente tutto sulla profondità delle battaglie, portando il resto a essere quasi un contorno.
Gli scontri vantano infatti una struttura di gioco molto interessante, che mischia il genere dei match-3 games con quello degli strategici a turni, con un risultato semplicemente sorprendente. Ma andiamo con ordine.
Ogni combattimento di Might & Magic: Clash of Heroes si svolge su una griglia divisa in due. Nel lato inferiore è presente l’esercito alleato, composto da unità di vario tipo. Dal lato opposto, chiaramente, si trova l’esercito nemico. Queste formazioni, però, hanno una particolarità: le unità possono essere considerate dei veri e propri “blocchi” tipici dei match-3 games. Hanno infatti colori diversi, in modo simile ai Puyo Puyo o alle caramelle dell’amato (oppure odiato?) Candy Crush.
Gli arcieri inziali, ad esempio, possono essere blu, verdi o arancioni. Ed è qui che arriva il bello. Per attaccare il nemico è necessario impilare in verticale tre arcieri dello stesso colore, in modo da creare una colonna che, in linea retta, porterà un attacco nel campo nemico.
Allo stesso modo, è possibile affiancare tre arcieri dello stesso colore in orizzontale, in modo da creare un muro, il quale funzionerà come una vera e propria barriera contro gli attacchi nemici, a loro volta eseguiti nello stesso modo.
Si perché la posizione sulla griglia di questi attacchi non è irrilevante. Gli arcieri, ad esempio, attaccano in linea retta, arrivando direttamente nel campo avversario. Se questo attacco incontra unità inattive, le distrugge e infligge meno danni, mentre se incontra un muro si blocca (o viene comunque attutito di molto). Al contrario, se arriva dal lato opposto della griglia, infligge danni al nemico. Esaurendo gli HP di quest’ultimo, si vince.
Allo stesso modo, il nemico impilerà le sue unità per portare attacchi dal nostro lato, distruggendo le nostre unità inattive o i muri, oppure creerà dei muri per impedire ai nostri attacchi di giungere dall’altro lato. Si crea quindi un vero e proprio scontro strategico a turni, dove creare linee d’attacco e di difesa…tutto impilando unità dello stesso colore.
Peraltro, ogni fazione ha unità di vario tipo, che per esempio richiedono più turni per caricare un attacco, oppure in grado di portare attacchi diversi. Tra queste spiccano le unità d’elité, in grado di infliggere danni non indifferenti e spesso affiancate da abilità speciali molto interessanti (per esempio, i cervi possono saltare i muri).
Si aggiungono poi trucchetti interessanti, che per esempio consentono di creare le formazioni di attacco e difesa semplicemente rimuovendo un’unità di colore diverso che ne blocca altre tre, impedendo la creazione di una formazione. Questo permette anche di avere una mossa aggiuntiva, dando modo di muovere più unità in un singolo turno al posto delle tre canoniche.
E’ poi possibile sfruttare altre meccaniche avanzate, come creare attacchi a catena – impilando due formazioni dello stesso colore e dello stesso tipo – o attacchi fusione – unendo due formazioni dello stesso tipo, sulla stessa colonna – per cercare di avere la meglio sugli avversari. Vi sono poi diversi eroi, tutti con meccaniche uniche specifiche, con unità particolari e con meccaniche aggiuntive. Il risultato è un titolo originalissimo e divertente, che porta molto bene sulle spalle il peso degli anni.
Non siamo però davanti a un mix perfetto. L’esplorazione della world map, infatti, ospita diverse missioni secondarie da completare, che permettono di ottenere nuove unità, di vedere cutscene aggiuntive, o addirittura di ottenere nuove reliquie per poter sfruttare bonus passivi in battaglia (a loro volta non troppo interessanti). Tuttavia, questa parte puramente “ruolistica” si dimostra meno strutturata della controparte strategica, per via di un’esplorazione molto limitata e di missioni secondarie che in fin dei conti si riducono ai già citati combattimenti.
Le cinque campagne disponibili, peraltro, seguono le vicissitudini dei diversi personaggi, proponendo al giocatore nuovi scenari, unità e missioni. Questo, però, non basta ad aggiungere una necessaria varietà alla struttura di gioco, dato che le meccaniche di ogni personaggio – attacco speciale, unità, muri con effetti unici – in fondo non modificano troppo il loop di gameplay.
Non manca invece un’ottima longevità generale, accresciuta dal comparto multigiocatore e dalle battaglie rapide, che ben si sposano con la portatilità di Nintendo Switch. In altre parole, Might & Magic: Clash of Heroes resta tutt’ora un titolo originale e profondo, limitato solo dal loop di gameplay eccessivamente basato sui combattimenti che, per quanto siano eccelsi, si dimostrano ripetitivi dopo diverse ore di gioco o per lunghe sessioni di gioco.
In ogni caso, Might & Magic: Clash of Heroes è un ottimo videogioco, che vale sicuramente la pena riscoprire, magari con partite non troppo lunghe o affiancato da esperienze più corpose. Se poi non hai avuto modo di giocarlo in passato e il gameplay ti ispira, allora non avere dubbi sull’acquisto!
Tecnicamente soddisfacente
Il comparto tecnico di Might & Magic: Clash of Heroes è ottimo, grazie a scenari discretamente dettagliati, affiancati da sprite belli da vedere e animati in modo soddisfacente. Questa riedizione, peraltro, rende tutto generalmente più nitido e rifinito; valorizzando un comparto estetico cartoon davvero bello, che propone al giocatore un hight fantasy leggero e colorato, a suo modo unico e riconoscibile.
Infine, il comparto sonoro si dimostra soddisfacente, grazie a musiche ed effetti adatti alle varie occasioni.