Sviluppato da Nerd Games e pubblicato in sinergia con Eastasiasoft, è un piccolo gestionale agricolo suddiviso in sfide a tempo. Banalmente, si tratta di soddisfare una serie di richieste di livello in livello. Noi abbiamo affrontato queste sfide zappa alla mano su PlayStation 4 e questa è la nostra recensione!
Agriculture – un contadino e la sua terra
Agriculture non ha alcun tipo di trama. Niente. Neanche un prologo, un video introduttivo, qualche riga per simulare una parvenza d’ambientazione. Nulla. D’altronde il titolo non ha alcuna intenzione di raccontare una storia o di fornire una giustificazione alla nostra attività Quello che ci basta sapere è visibile su schermo: siamo un contadino con una sua terra (suddivisa in due zolle) e una serie di compiti da soddisfare prima che scada il tempo. Tutto qui, non c’è altro.
Appurato quindi che Agriculture è privo di qualsivoglia canovaccio narrativo o lore di alcun tipo, è bene prendere zappa, annaffiatoio e semi e di iniziare il nostro viaggio tra i campi pixellosi del nuovo titolo proposto da Eastasiasoft!
Una corsa contro il tempo
Agriculture si presenta come un gestionale agricolo ma in realtà ha una struttura da puzzle game (simile a titoli come Slap the Rock di cui puoi leggere la nostra recensione). L’intero gioco è suddiviso in 50 sfide tutte sul medesimo campo a sua volta racchiuso in un’unica schermata fissa. non c’è altro, niente esplorazione o interazione con PNG di alcun tipo se non con due bancarelle. Ma procediamo con ordine.
In Agriculture abbiamo il controllo diretto di un contadino, unico individuo a muoversi sullo schermo. In alto a destra avremo il nostro obiettivo che è praticamente composto dal numero di ortaggi e frutta che dobbiamo coltivare e vendere prima dello scadere del tempo (il cui timer è sempre visibile a schermo). Ogni livello ha un suo obiettivi e un determinato lasso di tempo entro cui far tutto.
Per coltivare quanto richiesto l’ordine d’azione è il seguente: comprare i relativi semi (utilizzando le risorse economiche, ossia le monete, fornite a inizio livello), zappare la terra (suddivisa in due zolle a loro volta suddivisi in una serie di quadrati. Ogni quadrato richiede una singola azione per essere preparato con la zappa), spargere i semi (attività che si può svolgere con il relativo comando che oltre alla semina esegue anche la raccolta dei frutti/ortaggi), attendere che cresca la pianta, annaffiare la pianta prima che appassisca, attendere la crescita del frutto/ortaggio, raccogliere il frutto/ortaggio e venderlo.
L’intero gioco si riassume in quelle semplici azioni lì. Agriculture è tutto lì. Non c’è altro. Il livello di sfida è sì crescente e sì, ci sono diverse complicazioni che andremo ad approfondire, ma parliamo di un titolo che già dopo tre livelli diventa estremamente ripetitivo, privo di mordente e noioso. Ma torniamo alle difficoltà. La sfida in Agriculture è dovuta principalmente dal tempo, unico vero nemico. Nel lasso di tempo a disposizione dobbiamo decidere come investire i soldi, con che velocità e quantità piantare i semi (perché le piante vanno innaffiate subito o moriranno e butterai semi e soldi).
Per informazione: ogni pianta ha i suoi tempi di crescita (parliamo comunque di secondi) e di morte (banalmente: un cocomero è decisamente più lento di una carota). Inoltre, innaffiare le piante non è semplicissimo come sembra. L’annaffiatoio si scarica e dovrai caricarlo andando al pozzo (anche questo sempre visibile a schermo). Quindi, riassumendo: dovrai avere l’annaffiatoio pieno, le zolle preparate e decidere con che velocità e sequenza piantare, annaffiare e raccogliere per poi vendere e guadagnare rispettando i tempi.
Per quanto riguarda la varietà di frutta ed ortaggi, anche qui, nonostante diverse pagine a disposizione, Agriculture fa davvero il minimo e non basta mettere cocomeri che richiedono più tempo per crescere o qualche piccola novità extra lungo la metà del gioco per far brillare un titolo destinato a stancare già dopo una decina di minuti, risultando terribilmente scarno e anonimo.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Agriculture è piatto, anonimo e con pochissimi elementi. Parliamo di praticamente una sola schermata e di animazioni banali e decisamente limitate. Anche il sonoro fa decisamente poco, con effetti scarsi e prevedibili oltre che ripetitivi e, anche in questo caso, monotoni. Infine da segnalare l’assenza dei sottotitoli in lingua italiana (il gioco è in lingua inglese e senza alcun tipo di doppiaggio, ovviamente) ma, come prevedibile, la mole di testo a schermo è quasi nulla.