Sviluppato e pubblicato da NipoBox in sinergia con Eastasiasoft, The Red Exile – Survival Horror è un survival horror con elementi da roguelike estremamente contenuto nei contenuti e dotato di un crudele inseguitore assetato di sangue. Noi ci siamo persi più volte nei labirinti di stanze rosse su PlayStation 4 e questa è la nostra recensione!
The Red Exile – Survival Horror – di stanze rosse, candele e un crudele inseguitore
The Red Exile – Survival Horror non ha alcun cenno di trama, niente, neanche un prologo, un video introduttivo, qualche frase introduttiva. Zero. Non c’è alcun preambolo né lore di alcun tipo. Alcun collezionabile, nessuna linea di testo. C’è solo una sfida: trovare cinque candele e posizionarle su un particolare pentacolo creato sul pavimento senza farsi beccare da uno spietato (e decisamente brutto) “cacciatore”. Appurato quindi che il gioco non possiede alcuna parvenza di trama è bene iniziare subito a correre prima di essere raggiunti dal mostro di turno!
Corri che ti acchiappa!
Come avrai intuito, The Red Exile – Survival Horror rientra nel filone dei survival horror in prima persona dove si è costantemente braccati da una qualche sorta di mostro. Anche in questo caso, infatti, siamo soli, disarmati, senza possibilità alcuna di affrontare a viso aperto il mostro che ha deciso di ucciderci. Il set in cui è ambientato il titolo crea un certo effetto e per le prime run funziona anche discretamente bene: un labirinto di stanze quadrate afflitta da una luce rossa al neon.
L’intero titolo è composto infatti da una serie di stanze, tutte uguali tra loro, con elementi ambientali fondamentalmente riciclati all’infinito il cui labirintico percorso è realizzato randomicamente. Questo significa che ogni partita è diversa dall’altra per ordine di stanza e rispettiva composizione. Lo scopo del titolo, come preannunciato, è quello di collezionare cinque candele e posizionarle negli appositi punti indicati dal titolo senza farsi beccare e uccidere dal nemico.
Cercare le candele non sempre è un gioco da ragazzi, il titolo in quando randomico, le posiziona ogni volta in modo del tutto casuale e a noi sono capitate partite con candele veramente sparse ovunque e altre con gli oggetti decisamente troppo vicini tra loro (e quindi facilissimi da raccogliere e utilizzare). Quindi il bilanciamento stesso del gioco è abbastanza casuale ma a sommi capi, il titolo regala comunque un buon livello di sfida.
Questo perché, come detto, è impossibile salvarsi dal mostro. Se questo ci vede, infatti, inizierà a inseguirci fino a farci fuori. Per salvarci o rallentarlo, potremo chiudere le porte alle nostre spalle (con animazioni abbastanza discutibili) o nasconderci dentro a fortuiti e improbabili armadietti (tra l’altro se il mostro ci vede e noi ci nascondiamo nell’armadietto, saremo potenzialmente immortali in quanto non ci prenderà mai lì dentro). Purtroppo però, ci è capitato di restare bloccati nell’armadietto con il mostro fermo fuori che non voleva saperne di andarsene.
Oltre agli armadietti, in giro per le stanze, potremo trovare anche delle siringhe che, se utilizzate, ci daranno un temporaneo boost al movimento di pochi secondi (anche perché la corsa del protagonista non è per niente comoda). Oltre alle candele e alle siringhe, in giro troverai anche dei piedi di porco. Questo arnese è utile per aprire le porta sprangate che spesso sono utili scorciatoie o rifugio di oggetti o candele. Bisogna però tenere a mente che puoi portare con te solo tre oggetti, quindi pondera bene.
Infine il gioco ha anche un sistema di bonus sbloccabili (ed equipaggiabili liberamente per un massimo di tre) ottenendo punti abilità. Si ottiene un punto a ogni game over (sempre se non muori subitissimo, altrimenti non otterrai alcun tipo di ricompensa). Questi punti potrai utilizzarli per sbloccare dei bonus la cui descrizione e relativo effetto saranno celati. Quindi è un acquisto alla cieca. Tali bonus, comunque, puntano a rendere l’esperienza di gioco più semplice diminuendo la velocità del mostro, o il numero di porte sprangate e così via.
The Red Exile – Survival Horror è tutto qui. Inutile dire che il titolo, contenutisticamente parlando, è decisamente povero e l’effetto “spavento” è quasi al minimo storico. Il titolo non crea la dovuta ansia, il mostro funziona poco e dopo qualche run ci si annoia già in quanto non farai altro che camminare, raccogliere oggetti e sperare di salvarti.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando il titolo regala un impatto iniziale gradevole ma che si consuma velocemente. Ben presto il riciclo grafico di elementi emerge con prepotenza e in un titolo dai contenuti già molto risicati è difficile chiudere un occhio. Anche se bisogna segnalare che The Red Exile – Survival Horror ha un prezzo di vendita molto competitivo e basso. Tornando alla grafica, però, va detto che anche il mostro non brilla per originalità e crea un effetto spavento molto basso, quasi nulla.
Il sonoro non è male, focalizzato soprattutto su passi e rumori vari ma è lontano anni luce da titoli, anche indie, come Trenches (qui la nostra recensione). Infine, da segnalare che The Red Exile – Survival Horror include i sottotitoli in lingua italiana anche se la mole di testo a schermo è praticamente nulla.