Lies of P, sviluppato da Neowiz, sta per approdare nelle console dei videogiocatori e in attesa della nostra recensione abbiamo deciso di condividere alcune riflessioni sull’atmosfera del titolo e su alcune scelte. Sappiamo fin dall’annuncio, che Lies of P è un omaggio diretto al Pinocchio di Carlo Collodi mentre per atmosfera e tinte cromatiche, il titolo è sempre stato accostato a Bloodborne, eppure c’è molto altro. Pronto a scoprirlo insieme a noi?
Lies of P – burattino o robot?
Il protagonista di Lies of P, titolo sviluppato da Neowiz, tale “P”, appunto, è ovviamente Pinocchio. Ma è un Pinocchio ben diverso da quello a cui ci ha abituato il mondo della Disney. Questo ragazzo giovane, dai tratti innocenti, i capelli scompigliati e un coriaceo e vistoso braccio meccanico (che potrai anche modificare e cambiare il cui ruolo non è quindi meramente estetico) con cui può spaccare la faccia ai nemici è diverso e a suo modo è pronto a raccontare una storia in bilico costante tra fiaba e steampunk condita da tinte decisamente cupe.
Sì, per cromaticità, struttura degli edifici e atmosfera globale, il titolo rievoca con una certa prepotenza Bloodborne ma in realtà c’è un altro soulslike che viene ripreso con altrettanta decisione: Steelrising (qui trovi la nostra recensione per PlayStation 5). In quest’ultimo impersoniamo un robot servitore sorprendentemente intelligente e in grado di parlare. Sì, La missione tra P di Lies of P e Aegis, la protagonista di Steelrising, sono decisamente diverse ma coincidono in più punti.
Il primo punto sono proprio i protagonisti. Due burattini guerrieri. Due burattini dotati di una sorta di “anima”, terribilmente vicini all’umanità e terribilmente sconvolti da essa. Si sporcano di sangue e olio senza riuscire a trovare un loro posto in quel mondo. I loro viaggi, infatti, sono un percorso alla scoperta di se stessi oltre che di chi li circonda. E se Lies of P vive in una città inventata, tale Krat, Steelrising è ambientato in una Francia devastata dalla ribellione (seppur diversa da quella che la storia ci ha insegnato a scuola).
Eppure, entrambe le città sono in rovina, entrambe ardono di dolore, entrambe disseminano cadaveri e morte per stretti e bui vicoli. Se non fosse chiaro, le analogie con Steelrising, opera palesemente steampunk, sono molte. Anche i nemici tendono ad assomigliarsi: parliamo pur sempre di creature meccaniche da abbattere. E allora dov’è che Lies of P si distacca e diventa unico? Lo fa grazie alle radici letterarie e all’autore originale di Pinocchio, a quel tocco fiabesco da scovare e raccogliere come si raccoglie la lore in un Souls. E no, non parliamo di Geppetto ma di Carlo Collodi.
Non dire le bugie, Pinocchio
Non volendo anticipare troppo dalla recensione e dal gioco stesso, ti basti sapere che Lies of P non mente quando come prima schermata omaggia proprio l’autore di Pinocchio. Certo, la storia non è esattamente e fedelmente quella del libro ma i richiami ci sono e rendono il videogioco un prodotto a suo modo unico. Tralasciando Pinocchio che nel corso della storia si evolverà, crescerà, maturerà e scoprirà se stesso. Il cast è pieno di richiami originali anche se in buona parte mutati in forma steampunk. La consapevolezza di essere in un qualcosa che già conosciamo ma che a suo modo è diverso, ci porterà a cercare questi richiami in una sorta di sfida personale.
Qualche esempio? Il grillo parlante? In Liesi of P è una lanterna con la voce meccanica (almeno all’inizio) di nome Gemini e che ci farà letteralmente luce tra le ombre. Oltre a guidarci passo passo senza lasciare praticamente mai la nostra cinta. Poi c’è Geppetto, il nostro genitore nonché creatore. E che dire dei richiami al mondo stesso di Collodi, tra enormi burattini a spettacoli abbandonati e qui decisamente macabri. C’è anche un hotel, il nostro hub, che involontariamente ci ha ricordato un po’ quello di John Wick. Sarà per il lusso, sarà che per entrare devi avere determinate caratteristiche: essere umano.
E arriviamo alle bugie. Pinocchio ha un potere, può andare contro una delle leggi dei burattini, lui può mentire. E ogni volta che lo farà, qualcosa dentro di lui cambierà. Ma ci fermiamo qui, la storia di questo nuovo Pinocchio, fatto di meccanismi sensibili ha ancora tanta strada davanti a lui e noi non vediamo l’ora di condividere la nostra recensione. E tu, cosa ti aspetti da Lies of P?