“Simile a Hollow Knight“, troverai scritto qua e là in alcune descrizioni. Niente di più sbagliato. Sia chiaro, nessuno afferma (o ha mai affermato) che Elypse sia effettivamente un tentativo di emulare il metroidvania di casa Team Cherry. Certo è che ne condivide alcune scelte stilistiche, ma niente di più. Il titolo del team francese di Hot Chily Games è un mix di elementi volti ad attirare l’attenzione attraverso una vaga familiarità con qualcosa di già visto, ma che poi, all’atto pratico) prende una sua direzione.
Non chiamatelo metroidvania
Elypse non è un metroidavia come Doomblade che abbiamo recensito non molto tempo fa, non incarna lo spirito del metroidvania, e non assume la forma e le strutture del genere: Elypse è un action-platforming 2D hardcore (troppi nomi lo so). Il gioco, infatti, presenta una progressione lineare: non dovremo quasi mai tornare indietro per sbloccare quel percorso precedentemente inaccessibile, magari in seguito ad un upgrade dei nostri poteri.
Elypse è un’intromissione all’interno di un mondo di gioco pensato per andare avanti, solo avanti. Per di più, manca quella complessità dei metroidvania, il ventaglio di possibilità è molto ristretto, non abbiamo grandi upgrade da fare (anche se ci sono) e non siamo mai messi di fronte a dubbi su cosa dover fare.
Ciò che sicuramente possiamo dire di questo action-Hardcore è che, appunto, è un hardcore. Elypse mette alla prova la vostra pazienza, la vostra voglia di andare avanti: quel riprovare, riprovare e riprovare ancora fino a che quello specifico pattern da eseguire non sarà preciso e fluido.
Ma Elypse è anche una storia piuttosto ben raccontata, un viaggio nelle profondità di un abisso dal quale dobbiamo uscire in compagnia del nostro compagno di viaggio Nyx.
Infuria al morire della luce
Nel mondo oscuramente affascinante dei Regni Sanguinari di Elypse, una profezia antica getta una lunga ombra di terrore sulla terra. Per proteggere il popolo dall’Abisso che minaccia di avvolgerli per sempre, è richiesto un sacrificio terrificante, e i sacrificati siamo noi: gettati nell’abisso, nella solitudine e con l’unica speranza che, un giorno, quella porta si possa riaprire.
Le leggende narrano che nessuno sia sopravvissuto all’inspiegabile oscurità dell’Abisso, che consuma ogni forma di luce e speranza. La perseveranza nel voler tornare a casa da un luogo dal quale nessuno può sfuggire è quell’elemento che conferisce a Elypse la sua peculiarità: siamo chiamati a insistere e perseverare, da questo punto di vista, il giocatore viene subito avvisato.
Con l’aiuto prezioso di Nyx, impareremo a padroneggiare le meccaniche di gioco, piuttosto basilari e intuitive. Principalmente possiamo fare due cose: muoverci e sparare, queste azioni sono le due abilità che il nostro personaggio possiede. Oltre al classico movimento e salto possiamo balzare con degli scatti, la meccanica è molto semplice, ma molto ben studiata.
L’upgrade di questa abilità ci consentirà di fare più balzi restando sospesi in aria. Ti stupirai però nello scoprire quanto questa (apparentemente banale) meccanica viene intelligentemente calata all’interno degli scenari di gioco attraverso ostacoli, muri e strapiombi, insomma, dovrai prendere le distanze.
L’altro potere è una sorta di scarica che possiamo lanciare, anche qua più upgrade significa più scariche da sparare simultaneamente, ma c’è un ma: se i balzi si ricaricano toccando terra, le scariche si ricaricano (a cadenza di una) ogni volta che balziamo. Questa combinazione fa sì che ciò che facciamo debba avere sempre un senso, i margini d’errore sono ridotti al minimo.
Chiaramente vi sono anche altri piccoli potenziamenti, come ad esempio il richiamare una barriera, oppure far si che i nostri balzi siano più lunghi, ma preferisco lasciare a te giocatore scoprire cosa potrai fare. Ti basti sapere che nessun potenziamento potrà salvarti se non ti armerai di un po’ di pazienza. La curva di apprendimento è piuttosto rapida, sia chiaro, sarà solo la nostra tenacia a essere messa alla prova.
Chi ha mai detto che poco vuol dire non buono?
In Elypse affronteremo 4 boss principali (oltre al boss finale), per produzioni di questo genere ci saremmo aspettati qualcosa di più; certamente ogni singola bossfight è, a modo suo, memorabile (nel vero senso della parola, dovremo impararli a memoria per sconfiggerli). Le varie fasi di gioco seguono una certa linearità, che si articola principalmente in un’alternanza di platforming di difficoltà progressiva, nemici bene o male disposti in modo sempre più intelligente, porta da sbloccare e boss.
Tuttavia gli sviluppatori sono stati molto caparbi nel creare una struttura prevedibile, certo, ma mai banale e scontata: se è vero, da un lato, che Elypse è uno schieramento progressivo e lineare di elementi che si alternano in varie combinazioni, queste non risultano mai stucchevoli o eccessivamente farraginose. La qualità e la quantità di nemici, muri, possibilità, tempi da calcolare e pattern da memorizzare, non sono mai esageratamente sfiancanti.
Se il ritmo di un gioco è tutto ciò che lo renderà piacevole ai sensi una volta giunti ai titoli di coda, allora Elypse, in questo contesto, non può che essere un’ottima percussione: tempo, rullante, piatto e grancassa che creano un base solida e coerente. Ed è proprio in virtù di questo compromesso di fondo che il titolo non ci ruberà molto tempo. Il mio contatore di gioco segnava infatti le 10 ore una volta completata la storia principale.
Se la tua abilità sarà migliore della mia (non ci vorrà molto te lo garantisco) potrai completare Elypse anche in 6-7 ore. Il tutto poi dipenderà dalla difficoltà che sceglierai, o meglio, da come sceglierai di affrontare Elypse.
Non c’è un vero e proprio selettore della difficoltà come siamo abituati a conoscere (es. facile, medio, difficile) bensì 4 opzioni con il quale personalizzare il comportamento di alcune meccaniche principali. Potremo scegliere se far sì che tra un balzo e l’altro vi sia un tempo infinito (facile) o un’intervallo oltre il quale, se non spicchiamo un altro salto, cadremo (ti assicuro che se attiverai questa opzione il gioco sarà molto più complesso e punitivo).
Un’altra possibilità è quella di attivare l’aim assist, il gioco a quel punto non richiederà una precisione millimetrica quando spareremo la nostra scarica sui nemici; avremo la possibilità di vedere la traiettoria dei balzi e di quando spariamo e, infine, la possibilità di rallentare il gioco (a proprio piacimento in una scala dal 50% della velocità fino alla velocità standard). Una buona trovata per sfidare l’abisso più e più volte e mettere alla prova le proprie capacità, anche se qua l’approccio poteva essere approfondito. Sarebbe stato forse più interessante inserire qualche opzione in più.
I nostri simpatici amici francesi hanno pensato bene anche di aggiungere un tocco di sarcasmo all’esperienza di gioco attraverso delle statistiche (molto dettagliate) su quante cose abbiamo fatto durante la nostra avventura. Il nostro personaggio non avrà una barra della vita o un numero di colpi massimi: se veniamo colti si riparte.
Per quanto i checkpoint siamo molto vicini tra loro, spesso rifaremo quel breve tratto anche un centinaio di volte prima di andare avanti, ma per quanto possa essere frustrante, sarà sempre tutto molto fluido e veloce, ve lo prometto. Dunque un paio statistiche: in 10 ore di gioco, dall’inizio alla fine, con tutte le facilitazioni, tranne la velocità rallentata, sono morto 1368 volte. Dividiamo per 10 ore (600 minuti), vuol dire che, in media, sono morto una volta ogni 25 secondi circa. Chiaramente la media è influenzata da momenti di picco durante i boss.
Ma dunque Elypse ha centrato il suo obiettivo?
Elypse è un progetto con una buona dose di ambizione, e lo si può notare in tutti i suoi aspetti: dal comparto artistico molto ben curato e caratterizzato, dai sui toni dark alla Guglielmo del Toro, lo si vede dalle colonne sonore (ben studiare e curate ) e lo si vede infine dal suo tentativo, ben riuscito, di unire una trama semplice, ma molto ben raccontata, a un un ritmo ben studiato, incalzante e concreto.
L’opera di Hot Chili Games non ha niente da invidiare a produzioni indie più strutturate. Nel breve tempo che Elypse palperà i nostri nervi in cerca di farci ragequittare, l’esperienza che ne risulta è appagante e frizzante al punto giusto.
Un’ottima partenza dunque, ed è per questo che sento di premiare questo titolo. Certo, se non fossimo alla prima reale esperienza del team avrei chiesto molto di più a Elypse. La struttura narrativa è interessante, ma alla fine non è niente di nuovo, il gameplay intrattiene grazie alla semplicità con cui è possibile rompere gli equilibri di gioco e porre davanti al giocatore una sfida, ma è la struttura stessa che lo consente. Non vi sono meccaniche particolarmente nuove o originali, tutto ciò che possiamo fare è semplice e ripetitivo.
Per quanto non si possa dire che il comparto artistico sia di bassa taratura, non posso non segnalare alcuni elementi trascurati, come il design di alcuni nemici e qualche animazione meno curata rispetto ad altre. Non siamo davanti ad un lavoro svolto a 360 gradi.