Sviluppato e pubblicato da Konami, Super Bomberman R 2 è il sequel diretto di Super Bomberman R (ex esclusiva Nintendo Switch) e prova, ancora una volta, a rilanciare Bomberman proponendo ancora più modalità di gioco e riprendendo i toni scanzonati e colorati della narrazione del precedente capitolo. Noi abbiamo ripreso i panni di Bianco e degli altri bombaroli su PlayStation 4 e questa è la nostra recensione!
Super Bomberman R 2 – una nuova minaccia da prendere a bombe in faccia!
La narrazione in Super Bomberman R non brillava per epicità e questo secondo capitolo è grossomodo la stessa cosa. Non aspettarti grandi scoperte o capovolgimenti. L’intreccio narrativo della modalità storia è molto elementare, banale in più punti e prevedibile. Ma in fondo va anche bene così. Ti basti sapere che c’è una nuova minaccia interplanetaria e che Bianco e tutti gli altri colorati bombaroli sono pronti a fare la loro parte.
Ma questa volta non sono da soli. Ecco infatti l’arrivo degli Ellon, che ricordano un po’ troppo i Chao di Sonic. Ebbene questi esserini sembrano avere più di un legame con i nuovi mondi su cui Bianco e amici metteranno piedi e bombe. Anche questa volta, niente di sconvolgente ma ammettiamo che il titolo riesce a regalare qualche siparietto carino, tra uno stereotipo e un altro. Ogni membri del gruppo, infatti, riprende pienamente il carattere del prequel con i dovuti eccessi: da quello pigro, a quello focoso a quello vanitoso e così via.
Tante modalità per detonare bombe
Se la narrazione della modalità storia non sorprende per profondità, Super Bomberman R 2 ha dalla sua una vasta serie di modalità in cui potrai divertirti a lanciar bombe. E sì, non mancano le novità. La modalità storia, tra l’altro, è la portata principale per diversi motivi primo tra tutti il fatto che funge da tutorial proprio per la modalità inedita denominata Castello. Nel corso della trama principale, infatti, oltre a esplorare delle aree aperte interconnesse tra loro da alcuni passaggi, ci saranno dei momenti (forzati e ripetitivi) dove dovrai vedertela con il castello.
Ma procediamo con ordine. Il mondo di Bomberman è sempre quello: aree con visuale dall’alto, ambientazione in 3D e blocchi e nemici da far detonare con le bombe. Qui ci troviamo anche ad esplorare ma le azioni sono sempre quelle. Inoltre, c’è anche un elementare ma efficace sistema di upgrade a esperienza, collezionando i gettoni (da 100 e 500) che escono tra cubi distrutti o nemici abbattuti. Salendo di livello, potrai piazzare più bombe in sequenza, aumentare la velocità, ampliare il raggio delle bombe e anche sbloccare utili spazi extra per il castello.
Esplorare le aree, inoltre, permette di localizzare e salvare gli Ellon. Questi esserini sono utili per sbloccare passaggi (ogni cancello ne richiede un determinato numero per essere sbloccato), eseguire banali enigmi ambientali e per attivare i teleport con cui muoversi più agilmente nel pianeta o tornare direttamente alla base. Oltre ad esplorare i tre mondi con le rispettiva aree, la trama principale ci dota di un castello, ossia un’area che dovremo proteggere regolarmente dagli assalti nemici. Per farlo possiamo piazzare un determinato numero di pareti e trappole (come cannoni o raggi).
Il sistema è una sorta di tower defense dove dobbiamo resistere a orde di nemici per un determinato lasso di tempo provando, agendo anche con il personaggio su mappa, a non fargli prendere tutti i nostri tesori posizionati nell’area principale da difendere. Questo sistema, vera novità del titolo, diverte le prime volte ma poi inizia a diventare ripetitivo e forzato, soprattutto considerando la frequenza con cui ci viene imposto di fermare l’esplorazione per difendere la base. è anche vero che nella mappa sono presenti delle fortezze nemiche dove i ruoli si invertono, vedendoci impegnati nel ruolo di assaltatore con lo scopo di raccogliere una delle chiavi e raggiungere il “tesoro” prima degli altri ed entro un determinato lasso di tempo.
L’avventura di Super Bomberman R 2 procede quindi con questo ritmo altalenante flagellando buone idee con eccessiva ripetizione e appesantendo un po’ l’esperienza generale. Ma, come detto, il titolo Konami ha dalla sua diverse frecce da scagliare. E molte di queste sono nascoste nell’area multigiocatore (sia online che locale). Qui c’è posto un po’ per tutti, dai nostalgici con le classiche battaglie e sfide alla Bomberman a chi ha amato le novità introdotte gradualmente dalle sfide Battle Royale con 64 giocatori a schermo (estremamente caotiche e casuali) alla novità del castello.
Per il castello, c’è da dire che il gioco si divide in due fazioni: il singolo che deve difendere l’area e un gruppo di altri utenti che provano a rubargli tutto il tesoro. Il sistema in sé rimane comunque lo stesso della trama principale e sì, essendoci molti utenti a schermo, più le trappole del difensore, l’effetto caos è innegabile. Il sistema online del titolo ha anche un sistema di ranking online che va a potenziare non poco l’esperienza competitiva. Infine, sono presenti personaggi, ognuno con determinate statistiche e prevalentemente suddivisi in una sorte di classe, da sbloccare con innumerevoli richiami alle icone del mondo Konami tra cui l’immancabile Snake di Metal Gear.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando Super Bomberman R 2 non sorprende molto anche se evolve in positivo il colpo d’occhio generale ampliando le ambientazioni che rimangono comunque prevalentemente spoglie e ripetitive. Lo sforzo comunque è apprezzabile anche se il riciclo di nemici, elementi distruttibili e oggetti ambientali alla lunga stanca, considerando anche che i biomi nella storia principale sono solo tre. Per le arene delle altre modalità, invece, l’innovazione è abbastanza scarsa nonostante la presenza di un editor intrigante ma non molto approfondito.
Da segnalare qualche rallentamento quando il caos a schermo è eccessivo e un fastidioso bug nella modalità Storia che rende impossibili da seguire le cut-scene doppiate che, per fortuna, puoi recuperare successivamente nella rispettiva gallery. Anche matchmaking online non è perfetto, risultando abbastanza lento. Il sonoro, invece, è allegro e scanzonato, in linea coi toni generali del titolo e mai fastidioso seppur non memorabile. Da segnalare infine la gradita presenza dei sottotitoli in italiano e un buon doppiaggio in lingua inglese.