Veil of darkness, titolo che tratterò oggi, è in buona sostanza un adventure esplorativo dove saltuariamente avrai dei (semplici) combattimenti e degli enigmi ragionati e umanamente accessibili (niente capre alla Broken Sword grazie a Dio). Creato dalla Event Horizon Software, poi divenuta DreamForge Intertainment ed infine sciolta non prima di averci regalato un certo Sanitarium, roba per palati finissimi, questo titolo meriterebbe di essere ripescato, sistemato qui e là e riproposto in chiave moderna.
La trama di Veil of darkness si affida ad una vecchia profezia fittizia per snodarsi tra le sequenze di questo gioco, e vede il nostro giovane dinamico biondo dal sorriso d’atleta precipitare assieme al suo uccello d’acciaio (l’aereo, che avevi capito?) nel paese dominato dalle tenebre di Kairn. Esso si presenta nei panni di vampiro, e siccome ha letto il prontuario del vampiro stiloso ma non la profezia di poc’anzi, ha pensato bene di far precipitare l’aereo dell’eroe.
Quest’ultimo verrà portato in salvo da Deidre e dal suo servitore/portamonete. Risvegliatosi incontrerà Kiril, il padre di Deidra che gli intorterà la testa illudendolo che potrà diventare un grande ammazzavampiri se seguirà la profezia, il tutto recuperando un martello. Confuso e infelice il nostro eroe cercherà di evacuare ma scoprirà a proprie spese che per risparmiare gli abitanti hanno assunto come urbanista un cieco (e non in senso geografico). Infatti il paese è ben circondato dalle montagne oltre che tormentato da una notte eterna. Appurato ciò al nostro intrepido avatar non resta che indossare il manto dell’eroe, trafiggere ben bene il vampiro del paese e tornare per far avere all’assicurazione la constatazione amichevole.
Su Veil of darkness un mouse e passa la paura… forse.
La struttura di gioco di Veil of darkness è probabilmente la parte che più andrebbe smussata. Vero che si fa tutto con il mouse ma ciò andrebbe a nozze con un punta e clicca puro. Con il pulsante sinistro si fa tutto, relegando al destro la mansione di saltare i dialoghi a piè pari. Quindi si raccolgono oggetti, si parla, si scelgono gli argomenti nella frase stessa dell’interlocutore (le parole sottolineate) oppure quando appare la canonica tendina con le varie opzioni. Proprio sul punto “dialoghi” ci sta una sorta di SCUMM, quindi avremo sempre le varie opzioni per le domande ma ogni volta potremo (o dovremo) digitare noi la parola chiave per aprire nuove opzioni di dialogo. Quindi se non sei ad un buon livello d’inglese ti consiglio di evitare (o tornare sui libri) vista la mancanza della lingua italiana.
Dicevamo che oltre a questi passaggi il pulsante sinistro serve per gestire l’inventario nel modo più articolato e affascinante possibile, ergo selezionando e ponendo nelle mani del protagonista i vari oggetti. Vuoi controllare cosa contiene uno dei (tanti) sacchetti? Ficcalo in mano al protagonista e si aprirà un sottomenù. A quel punto sposta, leva e aggiungi oggetto per oggetto. Altro punto a mio avviso dolente sono i combattimenti. Seppur semplici dovrai premere un pulsantone, o due a seconda di cosa impugnano le man, nel menù. Veil of darkness non è impossibile, anche perché ci sono tre livelli di difficoltà, ma nemmeno troppo immediato, soprattutto se stai scappando da un branco di pipistrelli, lupi indemoniati o contadini famelici.
MIDI a gogo ma ora metto i Goo Goo Dolls
Graficamente che dire? Parliamo di un titolo con 31 anni sul groppone, un paio di ere geologiche fa tecnologicamente parlando per cui sarò diretto. Se sei amante della perfezione fotorealistica evitalo come la peste. Se invece come me ami quella grafica retrò e spartana ti ci troverai in paradiso. Mi hanno meravigliato le espressioni facciali, nonostante la pixellosità le preferisco a quelle di certi titoli attuali. A volte Veil of darkness sa pure essere inquietante al punto giusto. Musicalmente parlando abbiamo molti motivetti in MIDI che fanno compagnia ma spesso e volentieri ti chiederai il perché siano li. Oltretutto molto ripetitivi, dopo mezz’ora probabilmente andrai di Spotify (consiglio Falling off the Edge of the World e Born in a burial gown)