Sicuramente consocerai l’opera Sword Art Online, anche solo per sentito dire. Questa parte come light novel nel 2009 e prosegue fino ai giorni nostri con svariate opere, tra cui anime, lungometraggi e, ovviamente, videogiochi. La stessa trama dell’opera va a braccetto con il medium videoludico, era quindi ovvio che ne sarebbero usciti diversi titoli dedicati al mondo dei videogiocatori.
L’ultimo ad uscire, in linea temporale, è il titolo che abbiamo in recensione oggi ovvero Sword Art Online: Last Recollection sviluppato da Aquria e distribuito da Bandai Namco Entertainment. Un titolo che può divertire, soprattutto chi è fan dell’opera originale, ma che purtroppo soffre di evidenti alti e bassi. Andiamo a vedere di che si tratta.
Kirito porta la pace
Sword Art Online: Last Recollection narra una storia interessante in cui ti ritroverai nei panni di Kirito coinvolto in una missione di pace insieme al nuovo personaggio originale, Dorothy, un cavaliere proveniente dal Territorio Oscuro. L’obiettivo? Negoziare una pace tra due nazioni in guerra.
Il viaggio ti condurrà attraverso il pericoloso Territorio Oscuro fino a raggiungere la città fortezza di Obsidia, dove incontrerai i dieci Comandanti delle nazioni coinvolte nel conflitto. Inizialmente, sembra che Kirito riesca a persuadere alcuni di questi comandanti a schierarsi dalla propria parte, ma a un certo punto, la situazione prende una svolta inaspettata. È in questo momento che, in modo alquanto inspiegabile, il personaggio si ritroverà improvvisamente fuori dal Territorio Oscuro e pochi minuti dopo, sarai nuovamente all’inizio del tuo percorso, costretto a ripercorrere la stessa strada.
Il gioco è fortemente legato al suo predecessore ovvero Sword Art Online: Alicization Lycoris, tuttavia se non hai giocato ai capitoli precedenti, niente paura, all’inizio il titolo ti chiederà se vuoi un recap di quello che è successo prima. Questo piccolo riassunto, pur non essendo particolarmente esaustivo, riesce a dare un quadro generale anche a chi si avvicina per la prima volta a questa saga
Combattimento soddisfacente
Sword Art Online: Last Recollection è alla base un RPG action, dove la parola d’ordine è velocità e spettacolarizzazione. La parte dedicata al combattimento è sicuramente il punto di forza di questo titolo. È evidente che una parte significativa del budget e del tempo di sviluppo è stata dedicata a rendere il combat system appagante. Gli attacchi e i sistemi di combo sono impressionanti, anche se inizialmente questo può sembrare ripetitivo visto che richiede la semplice pressione di un solo pulsante. Tuttavia, man mano che sbloccherai nuove abilità e imparerai a concatenarle in modo efficace con i membri del tuo gruppo, il combattimento diventerà estremamente soddisfacente.
Oltre alle schivate perfette che rallentano il tempo, consentendoti di colpire più volte, ci sono modi per interrompere le combo dei nemici e infrangere i loro scudi per infliggere danni elevati. Puoi anche eseguire attacchi di gruppo, anche se le relative animazioni possono diventare ripetitive col passare del tempo. I membri del tuo gruppo hanno la possibilità di risorgere in caso di morte in battaglia, quindi potrai sfruttare questo escamotage, sacrificandoli mentre tu lentamente abbatti la salute del nemico.
Tuttavia, questa tattica richiede tempo e i premi ottenuti non giustificano il tempo speso. Conserva questi trucchetti per la fase finale. Per fortuna, c’è un sistema di viaggio veloce abbastanza efficiente per tornare alle aree precedenti, anche se non convince del tutto il fatto che tu debba toccare fisicamente i check point per attivarli.
La campagna principale, per finirla bastano circa una ventina di ore e la trama raggiunge il suo apice intorno al quinto capitolo. L’intera esperienza è molto scorrevole e lineare, il che rende relativamente semplice avanzare nel gioco. In effetti, è possibile progredire nella maggior parte delle aree senza dover farmare troppo o affrontare nemici particolarmente ostici alla difficoltà Normale. Peccato che la linearità della campagna renda anche l’esplorazione un po’ noiosa, poiché non è necessario girovagare alla ricerca di chissà quale segreto a meno che tu non voglia trovare oggetti per le missioni secondarie, le quali si riducono al semplice: “Ho perso questo oggetto in questo punto, me lo riporti per favore?” oppure “Uccidi questo mostro per me!”.
Il gioco, dopo ogni scontro vinto, ti ricompensa con nuove armi e equipaggiamenti, oltre a punti abilità per far progredire i personaggi. Tuttavia, già al quarto capitolo dovresti avere accesso alla maggior parte delle skill che desideri padroneggiare. Le nuove abilità diventano disponibili solo quando verranno soddisfatte specifiche condizioni, ma queste potranno essere portate a termine già dai primi momenti di gioco.
Ciò limita la personalizzazione da parte del giocatore in termini di equipaggiamento, sebbene si possa comunque regolare le azioni dei membri del tuo gruppo. Lungo il tuo viaggio, incontrerai statue che offrono modi aggiuntivi per personalizzare i tuoi compagni o conferire poteri elementali necessari per risolvere enigmi ambientali.
Sword Art Online: Last Recollection tanti alti e troppi bassi
Graficamente il gioco riprende benissimo lo stile originale dell’anime a cui si ispira, visto che i personaggi sono ottimamente disegnati e animati, tuttavia qualche attenzione al dettaglio degli sfondi in più non avrebbe guastato. Infatti se i personaggi risultano ben fatti, lo stesso non si può dire delle ambientazioni. Questa forte differenza, da quasi l’idea che i personaggi siano distaccati dall’ambiente circostante. Tuttavia il difetto più grande risiede nei caricamenti davvero interminabili.
Uno dei punti di forza delle console di nuova generazione è sicuramente il fatto di avere i caricamenti ridotti all’osso. Questa cosa è stata sbandierata ai quattro venti e ad ogni campagna di marketing viene regolarmente ricordata. Tuttavia in Sword Art Online: Last Recollection ci sono dei punti dove le schermate di caricamento potrebbero durare anche diversi minuti. Un’altra problematica da segnalare è sicuramente l’abbassamento del framerate durante le scene d’intermezzo. Il gioco di per sé gira fluido e senza intoppi, raggiungendo la soglia dei 60 FPS fissi, tuttavia una volta arrivati in una qualsiasi cinematica questa fluidità viene meno, con vistosi scatti che danno indubbiamente fastidio.
Per quanto riguarda il sonoro bisogna fare un applauso a chi ha dato le voci ai personaggi. La recitazione (solo in giapponese) è eccellente, peccato che la progettazione di questa non sia stata curata altrettanto bene, visto che potrebbe capitare che i personaggi a schermo restino zitti, con il risultato di spezzare il ritmo della scena.