Pneumata è un ottimo horror psicologico che riesce benissimo nel suo obiettivo, spaventare il giocatore.
Sviluppato da Deadbolt Interactive ed edito da Perp Games, il titolo al momento si presenta assai scarno di contenuti narrativi concedendoci una demo lineare e immersiva dal semplice punto di vista videoludico.
Il punto di forza di Pneumata vuole essere indubbiamente l’immersività con la quale proietta il videogiocatore nell’inquietante mondo che lo circonda.
Pneumata è un ricordo
Non nel vero senso della parola, o meglio, non ci è dato saperlo. Ciò che sappiamo dal punto di vista della storia del titolo è scarno, quasi inesistente.
Clover Hill, cittadina sconosciuta e avvolta dal mistero sta “regalando” agli abitanti un brutto quarto d’ora. Sparizioni e ancora più macabri ritrovamenti di persone smembrate sono il motivo della tua presenza qui.
Non è dato sapere chi, cosa ma soprattutto perché sta facendo tutto questo, ciò che sai è alla base di tutto questo c’è la tua necessità di riacquisire la memoria.
Attenzione al gradino
Ecco, dal punto di vista narrativo non sappiamo altro ma, dal punto di vista del gameplay la demo di Pneumata si presenta da subito con il botto, quello del protagonista mentre cade dalle scale che dalle fogne collegano il tombino sovrastante al mondo aperto.
Non è dato sapere se stavi salendo o scendendo, indubbiamente il botto si fa sentire e la sensazione successiva, nelle fogne, avvolto dall’oscurità è ancora più opprimente.
Intorno a te nessun indizio sulla tua destinazione, solo un percorso, evidente, e non ti resta che intraprenderlo.
Alcuni tutorial a schermo inquietano forse più dell’ambientazione, un po’ perché compaiono all’improvviso, un po’ perché risultano utili quanto la dentiera della nonna per bere un bicchiere di acqua (scusa nonna!).
Salta che ti passa!
Sicuramente non la paura eh!? Il jumpscare, mostro sacro del panorama horror chiaramente in Pneumata regna sovrano indiscusso.
La sensazione di avere il collo incriccato, dato dalle spalle in ansia, pronte per il prossimo salto, ti accompagnerà per buona parte dell’inquietante e oscuro tragitto.
Ciò che dovremo affrontare, dopo i nostri salti sulla sedia, non si presenterà chiaramente sotto una veste amichevole e, dopo un utilissimo tutorial (almeno quanto i precedenti), ti troverai pistola alla mano a sparare all’impazzata. Il risultato sarà, chiaramente, rimanere a secco di proiettili, pensa te i cliché.
Pneumata non è facile
O meglio, magari lo sarà ma, per il momento, le uniche difficoltà selezionabili a inizio demo saranno media e difficile, perché se la paura non basta, perché non metterci un po’ di danni aumentati?
E qui gli sviluppatori hanno trovato un espediente a mio avviso geniale, per rendere ancora più paranoica la sensazione di impotenza del nostro protagonista. Vuoi sparare a quella cosa che ti si avvicina, non è vero? Benissimo, prendi la mira ma, se ti aspetti il classico reticolo di ferro alla Call of Duty al centro dello schermo ti sbagli di grosso.
Infatti il nostro protagonista non porterà mai propriamente l’arma al centro dello schermo lasciando una sensazione di insicurezza iniziale molto importante, soprattutto per gli avvezzi agli FPS.
Con l’arma scostata sulla destra, come ad avere paura di avvicinarla troppo all’occhio per mantenersi più vigili e presenti agli elementi di disturbo intorno a noi, la sensazione di non essere mai propriamente pronti a difendersi si farà sempre più insistente, soprattutto quando ti troverai costretto a centellinare i colpi.
Scoprire il mistero che ti circonda
In definitiva è evidente l’impronta psicologica che gli sviluppatori hanno voluto imprimere in questa demo e, se il risultato finale rispecchierà almeno in parte le prime sensazioni, potremo trovarci di fronte a un degno rappresentate della categoria.
Musiche e rumori ambientali, quieti al punto giusto e pronti ad aumentare proprio prima del salto rendono Pneumata un’incredibile esperienza sensoriale a tutto tondo.
Le possibilità sono tante e Pneumata può veramente riuscire bene nel suo lavoro, non ci resta che sperare che alcune piccole scorrettezze vengano modificate, i tutorial risultano veramente inutili e, a tratti, capire con quali elementi sia possibile interagire potrebbe rendere frustante la ricerca del percorso giusto per procedere.