Con Another World Mahjong Girl, Eastasiasoft non perde il vizio di regalarci perle come Poker Pretty Girls Battle: Texas Hold’em . Parliamo di titoli lunghi, giochi da tavolo e personaggi femminili in salsa anime. Non c’è niente da fare, quando vedo qualche ragazza in un qualsivoglia anime o videogioco mi tramuto nella versione occidentale di Ryo Saeba. Purtroppo, come nel suo caso questo diventa un problema, soprattutto quando mi trovo a recensire titoli basati profondamente sulla cultura asiatica.
Capiamoci, non mi son buttato a capofitto senza pensarci ma io il Mahjong lo ricordavo come un solitario (guardami… non in quel senso) dove piano levavi le coppie di tessere fino a mostrare l’immagine sottostante. Ma le cose non stanno proprio così e io ero all’oscuro della variante giapponese
Another World Mahjong Girl, ovvero diavolette, balsami ed altre leccornie
Il gameplay di Another World Mahjong Girl è semplice, si affronta la sfida con un pulsante scegliendo le tessere adatte. Dopo un tutorial dove ti ritroverai a piangere per quanto sia articolato e mal gestito, verrai gettato nella mappa di gioco. Qui scoprirai che le tappe per divenire la regina del Mahjong sono 18. In questa schermata, oltre ad affrontare nuove sfide, potrai accedere alla sezione discipline per acquistare, con le monete vinte, intrugli vari così da avere bonus in partita.
Sempre dalla mappa potrai accedere alla sezione D: drive che è ne più ne meno la sezione per maniaci. Qui potrai rivedere le ragazze sconfitte e toccarle con freccia. Nessuna nudità però, solo tu che clicchi in varie parti del corpo e lei che ripete quelle due frasi in croce, senza far capire se le piace o meno. Eastasiasoft ha invertito le cose, mettendo troppo dove doveva essere sintetica, mentre dove doveva inserire di più ha messo un contentino.
Ma veniamo al fulcro. Ad inizio partita potrai scegliere di utilizzare quei balsami (?) acquistati per dare un boost alla fortuna, quindi eccoti al tavolo di gioco. Vince chi fa il punteggio più alto e non chi vince più round. Durante la sfida potrebbe accadere che, azionando giocate particolari, parte una sezione dove la ragazza che ha subito l’azione viene colpita da non so cosa. E questa è una delle situazioni che ho trovato paradossali. Ho infatti usato il termine “colpita” anche se in realtà non si vede nulla, ma animazione e sonoro sembrano puntare a questo. Il fatto è che l’unico effetto è che lei perde denaro, stop.
Tornando alla partita, ti consiglio, se sai come si gioca, di alzare a livelli massimi la difficoltà. Io che di Mahjong ne capisco niente non sono mai stato sconfitto eppure giocavo al secondo livello di difficoltà. Semplicemente scartavo in ordine crescente le tessere mantenendo comunque la scia del seme (delle tessere, seme delle tessere diamine!) e accettavo ogni opzione che mi si dava. ù
Questo mi riporta alla mente Far Cry 3 ed il minigioco del poker. Li senza tanti ghirigori ho appreso le regole fondamentali del poker, mentre su Another World Mahjong Girl dopo aver provato a memorizzare tutto ci ho rinunciato, un paradosso per un gioco dove devi SOLO giocare a Mahjong.
Ma quante belle figlie Madama Dorè
Durante le mie partite non ho trovato bug o altro. Devo dire che se c’è un lato dove questo titolo dà il meglio è proprio quello tecnico. La grafica vivace e colorata ben si sposa con il contesto, i disegni non sfigurerebbero in un anime con ragazze invitanti e seni forse un po’ troppo ballerini, evidentemente tra le fila degli sviluppatori di Eastasiasoft ci deve essere qualche fan della serie Dead or Alive.
Per quanto riguarda il sonoro ci si poteva sforzare un po’ di più nel sottofondo di gioco magari con musiche che si adattano alla situazione. Di tutt’altro tenore la main theme molto carina ed orecchiabile. Il doppiaggio? Ah si molto buono anche questo, limitato ma buono. Qui Eastasiasoft ha dato il meglio.