Sviluppato da MAGITEC e pubblicato da Kemco, Grace of Letoile è l’ennesimo RPG in pixel 2D dal retrogusto nostalgico che va a rimpolpare l’enorme catalogo di titoli targati Kemco e che fatica non poco a distinguersi dagli altri. Noi abbiamo vissuto le avventure di Vedley e compagni su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione! Pronto a cercare un modo per tornare indietro nel tempo?
Grace of Letoile – una tragedia a cui porre rimedio
Kemco non si ferma e continua a sfornare JRPG dallo stile retrò in modo decisamente veloce. Come gran parte dei suoi ultimi prodotti, anche Grace of Letoile nasce su mobile e la sua trasposizione nel mondo delle console trascina con sé gran parte dei pregi e soprattutto dei difetti riscontrati nei suoi congeneri nonché colleghi di catalogo come i recenti Isekai Rondo (qui la nostra recensione) o la collection di Alphadia I e II (e anche questa combo di titoli è stata da noi recensita).
Nonostante l’elevato e forse eccessivo numero di pubblicazione di titoli appartenenti tutti allo stesso genere e con un motore grafico prevalentemente uguale e che rischia potenzialmente di rendere ogni titolo Kemco uguale a se stesso, Grace of Letoile prova, soprattutto attraverso la narrazione, a distinguersi. Ma procediamo con ordine. L’eroe del titolo si chiama Vedley e porta un enorme fardello sulle spalle: lui è la causa della morte dei propri genitori.
Il titolo stesso inizia col giovane Vedley che, testa calda, privo d’esperienza e mosso comunque da onorevoli intenti, è autore di un incidente che costerà la vita ai propri genitori. Segue un balzo temporale e riecco Vedley, più adulto, insieme alla sorella Moniya, pronto a cercare un modo per porre rimedio al suo imperdonabile errore. Come? Tornando indietro nel tempo. Per farlo, però, ha bisogno Leitoiles, degli automata con l’abilità di controllare il tempo.
Per poter però usufruire dei poteri di un Letoiles, Vedley deve diventare un Maschelle, una sorta di guerriero fedele e che vota se stesso per aiutare il proprio Letoile a impadronirsi dei poteri degli altri suoi simili. Ed eccoci quindi stringere un accordo con Ajin, la prima Letoile mai creata. Tra scontri e misteri da svelare, l’intreccio narrativo di Grace of Letoile non è affatto malvagio, presentando colpi di scena intriganti e un ritmo crescente.
Possiamo affermare che la narrativa è praticamente il punto positivo principale del titolo targato Kemco e fondamentalmente l’unico reale motivo che ti spingerà ai titoli di coda. Scoprire come procede l’avventura di Vedley e Ajin, come il loro rapporto si evolve, fin dove è disposto a spingersi il nostro protagonista, è interessante. Inoltre alcune idee funzionano e convincono. Certo non mancano momenti vuoti o fasi inutilmente prolisse, ma il ritmo ne risente abbastanza poco. Infine, non tutti i membri del cast riescono a spiccare o a ottenere le giuste attenzioni. E sì, per alcuni rimane la voglia di voler scoprire di più. Peccato.
Un classico con pochissime novità
Grace of Letoile è un gioco di ruolo 2D di stampo decisamente classico. Quindi parliamo di combattimenti a turni e una valanga di equipaggiamenti e abilità da tenere d’occhio. Non mancano neanche le immancabili opzioni in stile mobile game tipiche di Kemco ma che, per fortuna, non risultano invasive o fastidiose. Ma procediamo con ordine iniziando dagli elementi che provano a far distinguere Grace of Letoile dagli altri suoi congeneri.
Il sistema Chronos con relative abilità uniche è sulla carta molto interessante ma nella pratica raramente lo utilizzerai. Si tratta di un sistema il cui indicatore si carica man mano che i personaggi utilizzano determinate abilità. Una volta al massimo, lo si può attivare, paralizzando il tempo e garantendo l’utilizzo di un’azione extra. Questi è legato numericamente alle varie abilità dei personaggi, abilità a loro volta personalizzabili e migliorabili con un sistema di gemme non molto complesso da padroneggiare ma essenziale e da tenere costantemente aggiornato.
L’altra novità è che i personaggi oltre ad HP e MP hanno anche una barra denominata AXL. Questa influisce su attacco e difesa: più è alto l’attacco, minore sarà la difesa e viceversa. Un maggior attacco implica quindi un’esposizione pericolosa ma, allo stesso tempo, porta il personaggio a una maggiore frequenza di attacco. Un fattore da tenere conto e da riequilibrare di volta in volta in base alle nostre strategie.
E parlando di strategie, una delle cose più interessanti sono gli effetti di campo che appaiono ogni tanto e vanno a condizionare positivamente o negativamente l’area di gioco. Questo elemento prova a ravvivare un po’ i conflitti che rischiano ugualmente di diventare monotoni e ripetitivi anche a causa del forte grinding richiesto per affrontare alcuni boss. Oltre al livello, ovviamente, è consigliabile tenere l’equipaggiamento sempre aggiornato il che richiederà avere un bel po’ di monete e il titolo Kemco non è così generoso.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Grace of Letoile non convince in quasi niente. Gli ambienti sono spogli e anonimi. L’esplorazione, nonostante un sistema di tesori suddivisi a colori (in base alla tipologia di contenuto) non conquista. Non si ha proprio voglia di esplorare un qualcosa costruito in modo insipido e poco ispirato. Discorso analogo per personaggi e mostri. Entrambi poco originali e con caratteristiche già viste in decine di altri titoli.
Gli artwork dei personaggi principali non sono malvagi ma ancora una volta, poco ispirati. Anche i Letoile stessi potevano essere caratterizzati meglio e invece l’occasione è decisamente sprecata. Anche le animazioni risultano eccessivamente vecchie e più che effetto nostalgico creano fastidio. Il sonoro, inoltre, è poco accattivante, spesso monotono anche se mai eccessivamente fastidioso. Buoni gli effetti sonori seppur decisamente standard.
Da segnalare la totale assenza della lingua italiana (neanche i sottotitoli) il che può diventare un potenziale ostacolo per alcuni considerando la mole di testo a schermo che ci attende. Infine, il titolo Kemco si difende molto bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo anche se noi consigliamo quella portatile che si sposa meglio per comodità e resa visiva.