Gangs of Sherwood ci aveva incuriositi sin da subito, sia per la leggenda alla quale si ispira, ovvero quella di Robin Hood, sia per un gameplay che, dai video mostrati, sembrava dinamico, ben strutturato e divertente. Anche il fatto che la Nottingham rappresentata nel gioco non è quella dell’immaginario generale, ma si sposta su un’ambientazione più cupa e dai toni steampunk, non ha fatto altro che alzare l’asticella delle nostre aspettative.
Sviluppato da Appeal Studios e pubblicato da Nacon, Gangs of Sherwood vuole catapultare il giocatore in un gioco d’azione dal combat system ben articolato e complesso, tramite il quale, una volta sbloccate le diverse abilità, potremo dar vita a combo devastanti ma soprattutto potremo divertirci come non accadeva da tempo, ma procediamo con ordine.
Urca urca tirulero oggi splende il sol
Come accennato poco fa, la Nottingham proposta in Gangs of Sherwood non rispecchia quella della leggenda originale dai toni semplicemente fantasy-medievali, o meglio non rispecchia solo quella parte. Per rendere il proprio titolo ancora più intrigante, i ragazzi di Appeal Studio hanno sapientemente mescolato l’ambientazione caratteristica di Robin Hood con quella Steampunk. Dalla foresta alla grande quercia, passando per le città, gli abiti e le armature, tutto in questo titolo abbraccia questa nuova dimensione estetica, e dobbiamo dire che il risultato riesce alla grande.
Anche se l’ambientazione cambia forma, oltre a mantenere lo stesso fascino sia di Nottingham che della foresta di Sherwood, Gangs of Sherwood mantiene anche la nemesi di Robin e compagni come nemico principale, ovvero lo sceriffo di Nottingham. Ora più che mai il diabolico tutore della “legge”, sta opprimendo il popolo non solo con tasse altissime, ma effettuando veri e propri stermini di massa.
Questo è proprio uno dei punti cruciali del gioco, ovvero l’ambientazione più matura e i toni cupi trattati nella trama. Villaggi che vengono distrutti e cittadini giustiziati senza un vero motivo, sono solo alcune delle motivazioni che spingeranno i nostri quattro eroi a combattere lo sceriffo e tutta la sua banda che, credimi, è davvero numerosa.
La trama però è anche uno dei punti deboli del gioco, perché pur gettando delle solide basi per proporre qualcosa di coinvolgente al giocatore, Gangs of Sherwood non riesce mai a trasmettere quel senso di crudeltà che vorrebbe, complici soprattutto una realizzazione tecnica delle animazioni abbastanza grossolana, e linee di dialogo non sempre all’altezza della situazione.
Gangs of Sherwood: un gameplay coinvolgente
Anche se non è stato dichiarato apertamente, quello su cui punta questo titolo è sicuramente il suo gameplay, non la trama. Siamo di fronte a un action game che vuole richiamare titoli del passato, di quelli hack & slash considerati semplici, dove il cuore di tutto sarà il combattere orde di nemici, ma Appeal Studio rende tutto molto più profondo, dinamico e divertente.
Potremo scegliere uno tra i quattro protagonisti del gioco, ovvero Robin di Locksley, Marian, fra’ Tuck e Little John, ognuno dei quali avrà uno stile di combattimento totalmente diverso e una particolarità sulla quale si baserà il proprio gameplay.
Robin ad esempio avrà il potere di far comparire delle frecce spettrali tendendo al massimo la corda dell’arco, oppure concludendo una combo corpo a corpo, per poi scagliarle tutte assieme contro un nemico bersaglio. Little John baserà le sue combo sul tempismo: caricando e rilasciando il tasto per l’attacco, otterremo delle unità di calore che andranno a modificare i suoi colpi, rendendoli più potenti e ad area. Marion potrà avvalersi di pugnali eterei per colpire un maggior numero di volte e fra’ Tuck di attacchi caricati che aggiungeranno effetti ai propri colpi.
Ma il sistema di combattimento offerto da Gangs of Sherwood è davvero molto di più. Ogni personaggio avrà un attacco forte e uno medio, i quali combinati daranno vita alle classiche combo. Con il denaro ottenuto nelle mappe e aumentando di livello, potremo sbloccare altre tecniche più potenti, nonché andare a modificare l’abilità speciale di ogni combattente con perk e altre abilità. Un esempio sono le frecce spettrali di Robin, le quali possono spezzarsi all’impatto per colpire più nemici, oppure risucchiare parte di energia per potenziare il ladro di Locksley.
Ma ancora non è tutto, perché saranno disponibili anche colpi finali, eseguibili quando i nemici avranno scarsa vitalità e che ci ricompenseranno con maggior denaro, e delle abilità ribelle, personali per ogni personaggio, modificabili e che andranno a infliggere enormi danni agli avversari, utilizzabili solo riempiendo segmenti dell’apposita barra ribelle. Perché non aggiungerci anche una modalità ribelle? Quest’ultima è un boost alle statistiche del personaggio per breve tempo, in grado di fari infliggere più danni e recuperare vitalità.
Gangs of Sherwood: il combattimento c’è, ma il resto?
Se da una parte abbiamo un sistema di combattimento davvero ben strutturato e divertente, il quale una volta padroneggiato riuscirà a darci davvero parecchie soddisfazioni, dall’altra abbiamo un livello di difficoltà generale così basso che quasi vanifica tanta abbondanza nel combat system. Fortunatamente però ci sono tre livelli di difficoltà, con l’ultimo dei quali che riesce a offrire una buona sfida.
Le mappe offrono tutte una bella ambientazione, però, anche se al loro interno sono nascosti scrigni che racchiudono oro o perk temporanei per i personaggi, risultano estremamente lineari, e poco aggiunge il fatto di poter trovare diversi collezionabili al loro interno.
Nel nostro rifugio, la grande quercia, che praticamente ci fa da HUB a ogni fine livello, potremo allenarci con le tecniche apprese, potenziare i nostri personaggi e anche sbloccare diverse skin per gli stessi, ma mancano delle attività secondarie di spessore. Si, nella mappa del mondo potremo scegliere se proseguire le missioni o affrontare dei livelli sfida, spesso tradotti in boss da abbattere, ma il tutto si limita a questo.
Tecnicamente Gangs of Sherwood riesce a mantenere i 60 fps molto stabili, fattore essenziale per godere al massimo dell’ottimo sistema di combattimento offerto, e la grafica si alterna da ambientazioni con un ottimo colpo d’occhio, grazie anche alla sapiente mescolatura con lo steampunk, ad animazioni facciali di NPC inesistenti e caratterizzazione di nemici e boss abbastanza approssimativa.
Il sonoro è adeguato al clima del titolo, e il doppiaggio in inglese dei protagonisti riesce a strappare più di qualche risata grazie agli scambi di battute degli stessi, ed è presente una traduzione dei testi nella nostra lingua. Sul gameplay abbiamo già detto abbastanza, ma ci riserviamo di aggiungere che, anche se alla fine Gangs of Sherwood risulta un gioco molto divertente, con qualche accortezza in più avrebbe potuto toccare vette altissime.
Ogni città qualche guaio ha, ma qua e là, c’è serenità.