Per gli appassionati del mondo del retrogaming, il nome Irem, che poi sarebbe Kabushikigaisha Airemu Software Engineering, è da sempre associato alla celebre serie di R-Type. Questa saga, che ha fatto il suo ingresso nelle sale giochi nel 1987, ha generato sei sequel e cinque spin-off, guadagnandosi un posto ben meritato nell’olimpo degli sparatutto. Ma Irem non è solo sinonimo di R-Type, ma anche di tanti titoli simili come ad esempio In the Hunt, rilasciato nel 1993, che praticamente è R-Type, ma con i sottomarini.
In Irem Collection Vol. 1, purtroppo, non troverai questi due titoli che hanno fatto la storia dell’azienda, ma al contrario, questa prima antologia di Irem si focalizza nel periodo a cavallo tra questi due titoli, ovvero quando lo sviluppatore si dedicava alle trasposizioni per le console domestiche di titoli arcade. Sebbene manchi una presenza di grande risonanza, Irem Collection Vol. 1 mette in luce la serie Image Fight e il suo spin-off, X Multiply. Entrambi sono rispettabili sparatutto pronti a soddisfare gli appassionati del genere, ma non abbastanza per tutte le altre categorie di giocatori.
In Irem Collection Vol. 1 si poteva scegliere meglio
La cura nella selezione dei titoli in questo tipo di raccolte è fondamentale. Bisogna capire cosa poter mettere e cosa no, dare una giusta varietà, anche se ci si vuole focalizzare su un genere ben definito e in questo caso, sembra che Ratalaika, l’editore della raccolta, non si sia sforzata a sufficienza nel proporre qualcosa di davvero appetibile.
All’interno della raccolta, è possibile accedere a ciascuno dei tre principali giochi attraverso un menu accattivante, ma carente di contenuti aggiuntivi. Oltre alle informazioni di base su regioni e piattaforme hardware, mancano materiali supplementari che potrebbero fornire ulteriore contesto. Non ci sono informazioni, copertine, istruzioni, foto o contributi dagli sviluppatori originali. I menu non forniscono neanche la data di uscita di ciascun gioco. L’unico tentativo di preservare la storia si trova nelle diverse versioni di due dei tre titoli presenti in Irem Collection Vol. 1.
Che cosa bolle in pentola?
Come ti spiegavo ad inizio articolo i titoli compresi in questa Irem Collection Vol. 1 saranno 3 ovvero: Image Fight, Image Fight II e X Multiply. Per quanto riguarda Image Fight, la raccolta offre tre versioni differenti, consentendo al giocatore di confrontare la versione originale arcade con le trasposizioni per PC Engine, NES e Famicom. Image Fight II, il quale era un’esclusiva per PC Engine Super CD-ROM, offre solo una versione che è essenzialmente una revisione del suo predecessore con più tracce audio e livelli aggiuntivi. X Multiply, infine, permette l’accesso alle due versioni coin-op, ovvero quella distribuita in tutto il mondo e quella giapponese.
In Image Fight, ci troviamo di fronte a uno sparatutto verticale parecchio impegnativo. Gli avversari sono più ostici rispetto ad altri titoli appartenenti a questo genere, tanto che già il primo livello metterà alla prova le tu abilità di giocatore con missili teleguidati e armi che compiono rapide svolte di novanta gradi. Questo è solo l’antipasto di una sfida altrettanto impegnativa per i successivi sette livelli.
Le collisioni con nemici o proiettili tolgono una vita e ti priveranno di tutti i potenziamenti. Tornare in gioco dopo un solo errore risulta estremamente difficile, ma soprattutto molto frustrante soprattutto quando starai facendo la così detta partita della vita.
Fortunatamente, Image Fight non fa mancare i power-up nella prima metà di ciascun livello. Gli aiuti si presentano in due forme. Il primo potenzia l’arma principale, trasformando il singolo colpo in nove alternative che offrono un campo di fuoco più ampio, come ad esempio laser penetranti o una cascata di bolle verdi. Poi ci sono le sfere rosse e blu che si posizionano attorno alla navicella.
Le prime sparano nella direzione opposta al movimento, ideali per gli avversari che provengono dal basso dello schermo. Quelle blu, invece, spareranno costantemente in avanti e, se ne otterrai quattro, la navicella diventerà la macchina da guerra perfetta. Come in R-Type, è inoltre possibile anche lanciare i propri pod, un trick davvero indispensabile quando sarai circondato dai nemici.
Passiamo al secondo titolo compreso in questa raccolta ovvero Image Fight II per PC Engine Super CD-ROM, rilasciato nel 1998. Il gioco è chiaramente costruito sulle fondamenta del suo predecessore per PC Engine, anch’esso incluso in questa raccolta. Come porting, Image Fight I e II hanno dovuto adattare un monitor arcade montato verticalmente a un televisore domestico posizionato orizzontalmente. Ma al di là degli sprite dall’aspetto tozzo e di uno spazio leggermente ridotto per individuare le minacce in arrivo, i porting casalinghi rimangono sorprendentemente fedeli al materiale originale.
Tuttavia, definire Image Fight II un sequel può non essere una definizione corretta. In pratica, questo capitolo si basa ampiamente sugli stessi elementi del suo predecessore, aggiungendo solamente audio di qualità CD e due livelli supplementari. Alcuni potrebbero sostenere che il cambio di difficoltà al secondo livello rappresenta una modifica significativa, ma a parte questo, Image Fight II sembra più una versione 1.5 che un vero e proprio sequel. Questa somiglianza così alta ridimensiona fortemente il valore complessivo di questa raccolta.
Senza dubbio, il punto più alto di Irem Collection Vol. 1 è rappresentato da X Multiply. Qui, l’azione si svolge principalmente in orizzontale (con una breve sezione verticale al sesto livello), sfruttando appieno lo schermo della Nintendo Switch in formato 16:9. Tuttavia, la sorpresa più grande è il sistema di potenziamento del gioco. Raccogliendo una palla rossa si potenzia l’arma principale, mentre una blu attacca alla navicella un paio di tentacoli metallici.
Questi non solo forniscono una maggiore potenza di fuoco, ma, cosa più importante, possono essere spostati per fornire una sorta di scudo contro i proiettili nemici. In X Multiply, Ratalaika ha incluso il controllo di questi tentacoli tramite il joystick destro, un’aggiunta gradita che risulta particolarmente utile durante le battaglie e sopratutto contro i boss.
X Multiply è uno dei più creativi sparatutto degli anni ’80. Il gioco ti farà guidare una navicella a dimensioni ridotte che viaggia attraverso un corpo infetto, distruggendo parassiti alieni. X Multiply si presenta con un aspetto grottesco, quasi horror, portandoti attraverso delle sezioni che sembrano vive, ma soprattutto contro dei nemici che trasmettono angoscia. L’esempio lampante di questo è il drago mutante capace di scaricare elettricità all’inizio del secondo livello.
Tecnicamente da rivedere
Il problema di questa raccolta è che probabilmente non è stata sottoposta ad un test adeguato. Una delle feature che tutte le raccolte di grandi classici hanno è sicuramente il tasto rewind in caso di errori, ovvero il poter ripetere un tratto di livello che hai sbagliato, semplicemente premendo un tasto. La brutta notizia è che qui ci sono dei momenti in cui proprio non funziona.
Ma non solo questo, i controlli alle volte rispondono con ritardo soprattutto quando si cerca di utilizzare il fuoco rapido di Image Fight. Ovviamente in titoli dove la precisione è davvero alla base del gameplay, questi sono errori e bug che non possono passare inosservati. Come detto all’inizio del capitolo, prima di commercializzare il tutto sarebbe stata buona cosa fare un test approfondito e questi problemi sarebbero stati tranquillamente sistemati.
Per quanto riguarda la grafica e il sonoro, è tutto ciò che ti potresti aspettare da una collection del genere ovvero colori molti sgargianti, tipici dei titoli di quel tempo e una colonna sonora basata su dei chiptune che riportano alla memoria i bei tempi andati.