Below the Stone è un gioco sviluppato da Strollart e si trova in accesso anticipato su Steam. Alcuni giocatori tendono ad ignorare i titoli che sono in questo stato, forse ingiustamente visto che questo metodo garantisce un ampio playstesting e ammorbidisce il processo di sviluppo, che al giorno d’oggi è caratterizzato da tanti problemi. Un recente esempio è l’uscita di Baldur’s Gate 3, che è stato a lungo in accesso anticipato.
Ovviamente stiamo analizzando un titolo decisamente più modesto negli obbiettivi che si pone. Below the Stone è un roguelike procedurale in cui scaverai alla ricerca di minerali e risorse nel mentre sarai ostacolato da fastidiose creature con l’obbiettivo di renderti il loro spuntino. In questo genere il loop del gameplay e la varietà sono elementi chiave, ma come vedremo il titolo non sempre riesce a bilanciarli.
La dura vita di un nano
Il titolo di Strollart inizia con un breve tutorial dove ci viene detto che il nostro sfortunato destino è quello di compiere pericolose spedizioni nel sottosuolo alla ricerca di preziosi tesori. Dopo aver recuperato il fabbro la sezione iniziale finirà e verrai subito catapultato nell’hub di gioco, nonché la base operativa da cui potrai eseguire diverse attività. Tra queste troviamo: costruire il tuo equipaggiamento, gestire il tuo inventario, comprare oggetti da un losco goblin e creare pozioni con l’aiuto di un’affascinante strega.
Da qui potrai avventurarti nel mondo sotterraneo di Below the Stone accettando delle missioni. Fare tutto questo, tornare in superfice al loro completamento di almeno uno degli obbiettivi per poi creare nuovi oggetti che espandono questo loop sarà la vita del tuo nano.
Nonostante vi sia una sezione apposita nel diario di gioco, nella versione attuale dell’accesso anticipato non è ancora possibile accettare delle quest. Peccato perché delle buone ricompense avrebbero fatto bene a parte dei problemi che stiamo per analizzare, primo tra questi il nostro arsenale.
Una lenta discesa
Le caverne di Below the Stone sono pericolose, dietro ogni angolo si potrebbe nascondere un gruppo di mostri e durante i tuoi scavi il soffitto di pietra potrebbe cedere crollandoti addosso. Per difenderti avrai a disposizione un numero limitato di strumenti per curarti ed attaccare. Sfortunatamente “limitato” è l’aggettivo più appropriato, soprattutto quando parliamo di opzioni melee. Le armi che avrai a disposizione in questo campo sono principalmente spade e asce, e per quanto vi siano occasionalmente altre opzioni non si discostano dal modello di queste due.
Le armi a distanza sono leggermente più variegate ma comunque uno degli aspetti che necessita di più attenzione è sicuramente la capacità offensiva del player, che soprattutto nelle prime ore ha poco da offrire. Quello che cercherà di ucciderti è invece molto più diversificato. Contando che il titolo è in accesso anticipato, la quantità di mob che incontrerai è sufficiente a sorprenderti più volte, e anche ad ucciderti se non presti attenzione.
La morte è piuttosto punitiva perché comporta la perdita totale di tutte le risorse senza alcun modo per recuperarle, e queste includono anche oggetti molto rari e difficili da reperire come le pistole. Ti consigliamo di gestire bene il tuo inventario e di lasciare il più possibile al deposito, anche perché lo zaino può contenere una quantità molto, forse troppo limitata di oggetti. L’inventario stretto sfortunatamente è un problema in comune con molti titoli e in Below the Stone è particolarmente fastidioso a causa della struttura delle caverne.
Durante la tua esplorazione potrai infatti incontrare delle strutture, e mentre alcune nascondono tesori, altre, più rare, ti daranno accesso ad un secondo strato del mondo sotterraneo. Sfortunatamente però non vi è alcun modo di iniziare la spedizione da uno strato inferiore, e questo non solo rende frustrante giocare se non si trova la struttura per scendere, ma rende anche facile riempire l’inventario involontariamente durante la ricerca dell’ingresso. Non aiuta inoltre che, essendo la mappa procedurale, il tutto è spesso lasciato al caso.
Un mondo sotterraneo
Nonostante la proceduralità di Below the Stone sia un problema quando si cercano dungeon specifici, non lo è su molti altri aspetti. L’ambientazione del gioco è uno di questi, essendo piuttosto variegata. Durante i tuoi scavi troverai zone molto diverse tra loro in base alla profondità. Ovviamente dopo qualche ora sarai abituato a vederne la maggior parte, fatta eccezioni per quelle disponibili dopo il primo strato visto quanto raramente è possibile superarlo.
Insieme a questi ambienti scoprirai anche nemici e risorse tipici di quelle zone. A questo punto dello sviluppo del titolo però molti oggetti che puoi recuperare hanno pochi utilizzi o necessitano di un quantità eccessiva per averne, problema particolarmente evidente se parliamo del crafting delle pozioni. Inoltre, anche se più raramente, alcune di queste risorse non hanno alcun tipo di riscontro nel gameplay. Un difetto sicuramente dovuto all’accesso anticipato ma che comunque rende frustrante raccogliere oggetti che occupano spazio nello zaino per poi lasciarli in deposito a prendere polvere.
Pixel Fest
Uno dei motivi principali per cui, nonostante i difetti, Below the Stone ha una certa presa sul giocatore è l’aspetto sonoro. Questo sia nel sound design, con suoni ambientali ben curati e raramente ripetitivi, sia nella colonna sonora, si rivela ottimo. Anche l’aspetto grafico del gioco è piacevole, e la sua pixel art è ben riuscita, soprattutto nei biomi più rari.
Vi sono inoltre alcune trovate grafiche piuttosto interessanti, come il brillio dei minerali se si trovano in zone scure o coperte dalla roccia, dando indizi sul dove scavare. Un peccato che questo elemento non sia stato sfruttato anche per fornire indicazioni che guidassero alla presenza di dungeon, o ancor meglio, verso il passaggio da uno strato all’altro.
Below the Stone è una miniera in costruzione
Ci troviamo quindi di fronte ad un’occasione sprecata? No, innanzitutto perché il titolo sta ancora costruendo delle basi, e soprattutto perché molti elementi del game loop sono validi e spingono a riprendere in mano Below the Stone più volte. Il gioco ha ancora una strada lunga da percorrere ma le basi promettono bene, nonostante qualche vistosa pezza.
La speranza è che, tra qualche mese, molti dei punti negativi saranno corretti e che l’accesso anticipato sia l’occasione perfetta per espandere al meglio il gameplay. Se volete esplorare il mondo sotterraneo della produzione di Strollart vi consigliamo di tenere tutto questo a mente e magari ritornare a giocarci una volta ogni tanto per vedere se vi sono dei miglioramenti.