Sviluppato da The Station e pubblicato da Thunderful Group, SteamWorld Build è un sorprendente gestionale (qui puoi recuperare la nostra anteprima) di città fuso a un sistema da dungeon crawling che può creare dipendenza. Il tutto immerso coerentemente nell’universo di SteamWorld che continua a sorprendere innovandosi e cambiando completamente genere senza mai snaturare la propria lore. Noi abbiamo creato la nostra città robotica su PlayStation 5 e questa è la nostra recensione!
SteamWorld Build – sopra città, sotto miniera
Prima di affrontare la trama di SteamWorld Build è bene parlare della saga in generale. Nata nel 2010 con il capitolo meno noto, pubblicato su Nintendo DS e denominato SteamWorld Tower Defense, un tower defense, appunto, la saga raggiunge la notorietà con il secondo capitolo, uscito nel 2013 e intitolato SteamWorld Dig. Il robottino protagonista è ormai un’icona e il cambio di genere, un metroidvania platform action-adventure votato una progressione legata allo scavare (letteralmente), funziona e conquista.
D’altronde la saga ha fascino, è innegabile e la struttura ludica del procedere verso il basso, scavando e scoprendo nuove difficoltà e meccaniche, coinvolge e trascina verso la fine senza troppi problemi. Eppure, due anni dopo, ecco SteamWorld Heist, terzo capitolo che cambia ancora genere: un gioco di ruolo strategico a turni. Un titolo più narrativo e impegnativo e per questo meno amato ma non meno profondo e coraggioso.
Ancora due anni, 2017, e si torna al capitolo più fortunato con un sequel diretto: SteamWorld Dig 2. Altro successo seppur meno coraggioso. Il gameplay non cambia molto dal prequel ma scavare piace ancora. Piace molto. Eppure non c’è un terzo capitolo, bensì nel 2019 arriva SteamWorld Quest: Hand of Gilgamech, un gioco di ruolo deckbuilding, anche questo solido e profondo da non sottovalutare.
Infine eccoci qui, con SteamWorld Build, un city building mixato a un dungeon crawler. Ma non lasciarti ingannare, qui c’è tutta l’anima di SteamWorld, nonostante un diverso team di sviluppo. La trama stessa si infila nella lore in modo intelligente, introducendo sì personaggi noti ma anche richiami più o meno palesi alle avventure principali.
Parliamo di un robot genitore con una figliola in grado di captare messaggi particolari. I due sono però guidati da un “nucleo” sensiente, un robot la cui voce non lascia presagire nulla di buono. Che molti potrebbero collegare all’universo di SteamWorld. E partono subito teorie. Collegamenti. Si cerca di creare un mosaico la cui trama sarà svelata in modo intelligente, centellinata mentre continuamo a scavare.
Perché sì, in SteamWorld Build si scava. In modo diverso, ma la miniera è lì. E ancora una volta, c’è un razzo da costruire. Un pianeta morente da cui fuggire. Ultime risorse da padroneggiare. Cittadini da soddisfare e antichi misteri da riportare a galla. Il tutto per una narrazione abbastanza diluita ma che riesce nel suo intento, considerando anche il genere scelto, non sempre generoso narrativamente parlando.
E se te lo stai chiedendo, l’obiettivo del gioco non è solo quello di far rivivere la città per guadagnare soldi, anche se il sindaco non vuole altro. Bensì, è quello di seguire il segnale misterioso che ben presto ci porterà alla ricerca di innumerevoli manufatti antichi. E si sa, più scavi, più cose misteriose verranno a galla.
Costruiamo la nostra città
Se narrativamente parlando, SteamWorld Build si inserisce in modo intelligente nella macronarrativa del franchise seppur in modo forse troppo timido, il gameplay, come detto, stravolge nuovamente tutte le carte in tavola. Tra le mani abbiamo un city building fuso a un dungeon crawling. Due anime che convivono in piena armonia e che sono dipendenti l’una dall’altra. Fortemente dipendenti. Ma procediamo con ordine.
Costruire la città è la prima cosa a cui saremo chiamati. Sì, come ogni gestionale, è palese che su PC possa risultare più comodo e immediato. Padroneggiare un cursore con il pad non è sempre comodissimo eppure non abbiamo impiegato molto tempo per ambientarci. Complice un’interfaccia intuitiva e comoda, affidata a scorciatoie coi tasti intelligenti e immediate.
Le prime cose che avremo a disposizione nella nostra città sono le uniche che non potremo cambiare: binari del treno e stazione (da riparare, tra l’altro). Il resto sta a noi costruirlo. E sì, lo ammettiamo: SteamWorld Build non innova granché in questo versante. Anzi, è abbastanza semplicistico e immediato ma non bisogna sottovalutarlo o il tracollo sarà imminente e con esso l’inevitabile frustrazione.
Banalmente, ogni struttura che costruiremo dovrà essere accompagnata da una strada a sua volta collegata alla stazione del treno. Bisogna quindi creare una vasta ragnatela di percorsi. I primi edifici che creeremo saranno le case per i nostri operai. Gli operai sono la nostra forza lavoro, coloro che ci faranno guadagnare e che si adopereranno per creare materiali, spostarli nei magazzini e/o trasportarli in ulteriori edifici per convertirli in altre materie ancora.
Ma non avremo solo operai. Infatti, ogni casa ha dei requisiti per tenere il morale degli abitanti alto. Il 100% richiede di soddisfare determinate richieste che sono prevalentemente legate al posizionamento di edifici particolari nelle proprie vicinanze. E qui il titolo offre un pratico sistema per localizzare la rete e l’efficacia del posizionamento delle varie strutture. In sintesi, piazzare un edificio in una zona illuminerà le strade di blu facendoci già vedere fin dove arriva il raggio “positivo” d’effetto.
Soddisfatte al 100% le richieste degli abitanti, potremo, col tempo, farli salire di livello impiegando determinate risorse extra. Ecco quindi che da operai ci ritroveremo ad avere ingegneri, poi aristocratici e così via. Il tutto in una catena sociale crescente. E più sale il livello della classe sociale, più le richieste per ottenere il nuovo 100% di soddisfazione cambiano. E se cambiano quelle, ci tocca cambiare anche le strutture e la morfologia della città.
Quindi sì, ti ritroverai più e più volte a metter mano alla tua città, spostando edifici, mutando strade, migliorando percorsi e quant’altro. Ma, oltre alle case della nostra forza lavoro, ci sono le strutture che creano i materiali. Queste vanno posizionate in zone specifiche (non tutte per fortuna) e ci garantiscono materiali più o meno costanti che potremo poi convertire e utilizzare, ma anche scambiare usando la stazione.
La stazione, infatti, oltre a luogo in cui potremo barattare i nostri materiali con altri, funge anche da mercante. è qui dove potremo acquistare dell’equipaggiamento che garantisce bonus passivi ad edifici o classi di robot delle miniere (che approfondiremo a breve). Inoltre, ogni volta che passa il treno, il mercante si aggiorna! Quindi la stazione va tenuta d’occhio.
Miniere: tesori e dolore
Le miniere sono l’anima da dungeon crawler del titolo e richiamano con una certa prepotenza le atmosfere di SteamWorld Dig. Anche qui, infatti, potremo scavare, anzi, dovremo scavare. Come? Creando delle stanze all’interno dei cunicoli. Ci sono varie tipologie di stanze e per ognuna di esse avremo a disposizione un determinato numero di robot specializzati.
La stanze dei minatori, infatti, ospiteranno i minatori, coloro che si occupano, appunto, di scavare. Più grande sarà la stanza, più alto sarà il numero di minatori. Oltre a questi sbloccheremo anche la classe dei mercanti, delle guardie, ecc. E con esse avremo anche delle stanze da supporto come quella coi radar per individuare risorse e nemici o l’armeria dove progettare equipaggiamenti e trappole.
Questo perché man mano che scenderemo di livello all’interno della miniera, ci ritroveremo ad affrontare anche dei nemici. Qui la situazione è automatica e la difesa è affidata alle guardie che agiranno autonomamente. Creare un sistema di difesa è quindi essenziale soprattutto nelle fasi avanzate dove i pericoli saranno innumerevoli. Così come le operazioni che dovremo riuscire a coordinare e automatizzare (ad esempio con nastri trasportatori).
Questo perché miniera e città sono collegate e dipendono l’una dall’altra. Se una delle due ha problemi, rallenterà l’altra e viceversa. C’è da dire che la curva d’apprendimento di SteamWorld Build parte morbida per poi complicarsi notevolmente e alle ultime battute di gioco ti ritroverai a dover gestire davvero tantissimo. Il che è un bene soprattutto per gli amanti del genere.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, SteamWorld Build presenta colori ovattati, in linea con lo standard del franchise di riferimento. Basta un’occhiata e subito lo colleghi a SteamWorld. Certo i dettagli non sono tantissimi e ovviamente, come da genere, è inevitabile trovarsi ad avere a che fare sempre con strutture identiche, eppure il colpo d’occhio generale è buono e si difende egregiamente.
Anche il sonoro coi relativi effetti non è malvagio ed è in linea con i toni generali del titolo, abbastanza scanzonati. Ottimo il doppiaggio in inglese mentre evidenziamo la gradita presenza dei sottotitoli in italiano, utilissimi soprattutto nelle prime fasi con un tutorial esaustivo e che è facilmente approcciabile anche da chi non è pratico di questo tipo di giochi.