Non smetteremo mai di ripeterlo soprattutto dopo aver visto The Great Below, nel contesto videoludico degli ultimi anni c’è carenza di nuove idee e tutto si riassume troppo nelle solite software house che propongono titoli tutt’altro che nuovi sfruttando vecchi motori grafici (seppur riadattati), come non pensare a Starfield ad esempio? La software house indipendente dal nome di Dobra Studios tuttavia ci ha accontentato.
The Great Below, il peggior nemico della Settimana Enigmistica
Abbiamo citato in qualche modo Starfield, non ce ne voglia nessuno ma abbiamo preso il titolo di Bethesda come esempio per far comprendere ai nostri lettori quanto negli ultimi anni c’è carenza di idee nuove e di “coraggio” nello sviluppo dei videogiochi. Per trovare quel pizzico di coraggio e a volte di novità c’è bisogno di scavare nei titoli sviluppati da team indipendenti, come nel caso di The Great Below.
Come già accennato siamo davanti ad un videogioco indie a tema horror, strutturato con una visuale in prima persona e fortemente basato sulla risoluzione di alcuni enigmi più o meno complessi. Il nostro personaggio dovrà esplorare ogni stanza di una villa alla scoperta di indizi utili alla prosecuzione dell’avventura, niente sparatorie, niente combattimenti, soltanto pura e semplice esplorazione ed ingegno.
Purtroppo essendo questa avventura davvero minimale e strettamente finalizzata al solo risolvere degni enigmi non avremo molto di cui parlare, ma ciò non toglie che nonostante tutto siamo davanti ad un’opera creata per appassionare gli amanti di questo genere. Se vuoi davvero cimentarti in qualcosa di “spaccacervello” allora The Great Below è fatto proprio per te, ed è attualmente in vendita su Steam.
Comparto tecnico
The Great Below è sviluppato in ambiente Unity, un motore grafico che abbiamo abbiamo imparato a conoscere molto bene, versatile e ben digerito da gran parte dell’hardware in circolazione (al netto di una sua perfetta ottimizzazione). Nel caso di questo videogioco c’è da dire che il lavoro che deve svolgere non è molto “carico”, in quanto tutto è perlopiù ispirato alla vecchia grafica della PlayStation 1 e non ci mostrerà cut-scene (se non delle brevi animazioni).
Tutto il titolo ha una struttura grafica che spazia fra il 2D e il 3D, con una resa monocromatica che viaggia fra il bianco e il nero, ma non lasciarti ingannare dai primi minuti di gioco in quanto non sarà completamente basato sull’esplorazione in prima persona. Per ciò che riguarda il comparto audio lo abbiamo trovato forse un po’ troppo minimale, anche se con colonne sonore ed effetti audio piacevoli e congeniali.
Nel complesso il videogioco è ben strutturato, e non abbiamo trovato problemi di sorta se non uno che non sappiamo se sia stato voluto dagli sviluppatori, di fronte ad alcuni indizi a volte passato un determinato lasso di tempo il videogioco ci ha fatto ripartire dalla stanza iniziale, come se avessimo volutamente sbagliato l’enigma o deciso di ripartire da li.
Gameplay
Ti abbiamo già detto ciò di importante che dovevi sapere, tuttavia la cosa che ci ha lasciato davvero a bocca aperta è stato il gameplay di The Great Below. Nei primi minuti abbiamo pensato al “solito videogioco” dove eravamo inseriti in un contesto di esplorazione ambientale in prima persona, eppure ci sbagliavamo alla grande poiché non è così.
The Great Below ci ha ingannato, una volta lasciata la stanza iniziale infatti tutta l’esplorazione avverrà attraverso una mappa sulla quale sposteremo il nostro personaggio (riconoscibile da una luce più chiara sulla mappa) e potremo interagire con ciò che visualizzeremo sulla stessa. In alcuni casi saranno chiavi o indizi da raccogliere, in altri passeremo in una modalità in prima persona per darci la possibilità di interagire con l’oggetto che avremo di fronte.
Spostare una leva facendole fare il giusto percorso, scovare dei passaggi segreti dietro le librerie o aprirne altri utilizzando statue o ornamenti che a prima vista potrebbero sembrare inutili. Il tutto ovviamente facendo fede agli indizi che troveremo e che verranno catalogati accuratamente in un taccuino. Ammettiamo che questo gameplay ci ha davvero sbalordito.
The Great Below è una piccola ventata d’aria fresca che saprà appassionare e divertire gli amanti dei puzzle game, soprattutto se cerchi una sfida ardua e che ti impegni seriamente, meglio ancora se sei amante dell’occulto in quanto troverai tantissimi riferimenti e magari questo potrebbe anche agevolarti nel portare a termine quest’avventura.