Starfield, il titolo Bethesda uscito lo scorso settembre, è stato inizialmente accolto molto caldamente dalla community. Il titolo è stato atteso per anni, anche dopo il fallimento di Fallout 76, e parte del successo è stato il fatto che finalmente Bethesda dopo quasi trent’anni è riuscita a rilasciare una nuova IP. L’ultimo gioco originale prima di Starfield è stato infatti The Elder Scrolls: Arena, uscito nel 1994. Adesso però l’hype sembra essere sceso dato il gradimento sempre più calante dei giocatori, almeno su steam.
Le recensioni recenti nella giornata di Natale sono infatti arrivate ad essere “perlopiù negative“. Ciò significa che a malapena il 30% delle recensioni degli utenti sono positive. Probabilmente questa media così bassa è stata raggiunta grazie a tutte quelle persone che hanno aspettato a lasciare un giudizio sul gioco, continuando a giocare e arrivando alle fasi avanzate del gioco. Starfield non è infatti l’unico titolo Bethesda ad aver cercato di nascondere sotto il tappeto tutti i suoi problemi e le sue lacune.
Basti pensare ai più di mille pianeti esplorabili: sì, è possibile atterrare su centinaia di diversi pianeti, ma la quantità di astri che contengono qualcosa di interessante è davvero risicata. Oppure al grande problema che affligge lo studio di Todd Howard, il quale è stato recentemente degradato. Bethesda non è mai stata in grado di sviluppare convincenti giochi di ruolo, l’immersività e la libertà nei suoi titoli è sempre stata davvero bassa, e Starfield non è da meno.
Gli sviluppatori intendono però continuare ad aggiornare il loro gioco nel prossimo anno, e quindi si riconferma la tradizione di lasciare giochi incompleti e renderli ciò che dovrebbero essere negli anni successivi.