Sviluppato Tapps Games Jogos e pubblicato in sinergia con QubicGames, Space Papers: Planet’s Border è un puzzle game che ci vede impegnati a controllare una serie di viaggiatori spaziali. Un lavoro apparentemente di routine che racchiude diverse sorprese. Pronto a scoprire uno dei possibili lavori del futuro? Ecco la nostra recensione per Nintendo Switch!
Space Papers: Planet’s Border – benvenuto al tuo primo giorno!
Nato per dispositivi mobile, Space Papers: Planet’s Border è un titolo basato sui riflessi, sulla velocità e sulla pianificazione. Il titolo QubicGames è incentrato completamente sul gameplay a sua volta spalmato in una serie di livelli estremamente simili tra loro ma con difficoltà crescente. Nonostante ciò, a differenza di molti altri titoli simili, qui c’è una parvenza di trama. Ma procediamo con ordine.
Tu sei un nuovo agente di polizia intergalattica e il tuo scopo per tutta la durata del titolo, è quella di sorvegliare i confini del pianeta, proteggendo la galassia stessa e bloccando eventuali criminali, imbroglioni e addirittura potenziali alieni infetti respingendoli da dove sono venuti e senza fornire loro il permesso di viaggiare. Cosa dici? Sembra di essere una guardia di sorveglianza in un aeroporto? è esattamente così.
Non solo controllerai i passaporti delle persone che vogliono viaggiare, ma dovrai anche scannerizzarli e controllare i contenuti delle loro valigie. Dovrai quindi tenere gli occhi aperti per localizzare eventuali incongruenze, identificare armi letali o oggetti non autorizzati e soprattutto scovare i parassiti che hanno tutte le intenzioni di scappare dai nostri radar e faranno di tutto. Davvero di tutto, incluso nascondersi tra gli oggetti della valigia di un inconsapevole viaggiatore innocente.
In quanto agente di frontiera, la nostra vita non sarà facile e in più è scandita da ritmi e operazioni macchinose e ripetitive, per questo gli autori di Space Papers: Planet’s Border hanno ben pensato di inserire livelli di pura “chiacchiera” in stile visual novel ma senza possibilità di effettuare alcuna scelta.
Sono momenti brevi, fugaci, quasi inutili se non per far fare due battute, spesso umoristiche o demenziali, ai personaggi di contorno. Un’idea tutto sommato carina che crea un senso di progressione gradevole anche se dimenticabile.
La vita di un agente di frontiera
Appurato che la narrazione presente è quasi un accessorio, o meglio, una parentesi umoristica e dallo scarso impatto, andiamo a focalizzarci sul gameplay. Ancora una volta, dobbiamo ricordare che Space Papers: Planet’s Border è un titolo nato su mobile e infatti, le tre attività richieste sono palesemente nate per schermi touch.
Questo, pad alla mano, rallenta non poco alcune attività e potrebbe inizialmente complicarci la vita. Perché? Perché ogni livello ci fornisce degli obiettivi da raggiungere, spesso racchiusi in una parentesi temporale da dover rigorosamente rispettare e se nelle fasi iniziali la cosa non pesa poi molto, anzi, più andrai avanti, più dovrai essere rapido ed efficiente. Inoltre, alcuni livello hanno dei malus molto severi: un solo errore e ricominci dall’inizio.
Ma come è la vita da agente di frontiera? Come anticipato, si tratta fondamentalmente di tre azioni distinte che dovrai concatenare velocemente ed efficacemente tra loro. D’altronde ogni punto ha dei tempi di attesa che ti permette di spostarti da una parte all’altra. Il primo bancone di cui farai conoscenza è quello dei passaporti. Qui dovrai semplicemente mettere a confronto i dati del passaporto con quelli del computer.
Banalmente dovrai vedere se il nome, il volto (la foto del viaggiatore) e l’anno di rilascio del documento, coincidono con quelli del database e con il viaggiatore che si presenta dietro il bancone. Alcune volte mancheranno dei dati e in quel caso il controllo sarà più veloce, altre volte, invece, dovrai specificare qual è il problema. In ogni caso, per risolvere la questione dovrai decidere se farlo procedere o rispedirlo indietro. Occhio agli errori. Se indovini, guadagni soldi e avanzi verso il tuo obiettivo.
Il secondo luogo che imparerai a conoscere, è lo scanner radar per i viaggiatori. In parole povere, è un fascio orizzontale che puoi muovere manualmente che ti permette di localizzare cosa il viaggiatore porta addosso. Lo scopo è semplice: localizzare eventuali oggetti vietati. Questi ultimi li troverai sempre indicati su schermo. Inoltre, nelle fasi avanzate, potrai anche localizzare i già citati parassiti e in quel caso dovrai semplicemente premere un altro tasto e attivare la guardia di difesa.
Infine c’è il terzo luogo di lavoro adibito al controllo valigie. Anche qui dovrai localizzare eventuali oggetti solo che questi dovrai spostarli manualmente con gli analogici. Questa è la fase meno pratica del titolo in quanto, originariamente, per spostare gli oggetti bastava utilizzare il dito su schermo e trascinarli manualmente. Con l’analogico, ovviamente, è tutto più lento e anche un po’ noioso.
E parlando di noia, come avrai intuito, il titolo si consuma tutto in queste tre tipologia di attività che vanno sì a complicarsi man mano ma senza mai stravolgersi più di tanto, esaurendosi in un ciclo che rischia di stancare ben prima dei titoli di coda. Da segnalare anche la presenza di una valuta di gioco, ottenibile al completamente delle varie sfide, che potrai spendere per agevolarti la vita con upgrade passivi di vario genere.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Space Papers: Planet’s Border ricorda uno scontro tra Rick e Morty e i Griffini con personaggi che provano a essere memorabili ma falliscono abbastanza velocemente, complice anche la loro scarsa permanenza su schermo. I viaggiatori stessi sono una sorta di fusione random di elementi prestabiliti, spesso con colori diversi, un po’ come i nemici di Dragon Quest (qui c’è un nostro articolo sui 35 anni della saga).
L’impatto generale è comunque gradevole ma considerando che la location non cambierà praticamente mai, si poteva fare decisamente di più. Anche il sonoro ripete se stesso fin troppo e alla lunga quasi non ci fai neanche più caso, risultando poco accattivante ma, per fortuna, non fastidioso.
Da segnalare la totale assenza della lingua italiana, neanche i sottotitoli. Il titolo presenta sì del testo ma non in quantità eccessiva e comunque abbastanza semplice da comprendere. Infine, Space Papers: Planet’s Border si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile decisamente più consigliata considerando anche la natura originaria del titolo.