Sviluppato da Studio Seufz e pubblicato in sinergia con Application Systems Heidelberg, The Longing è un titolo praticamente unico. Ludicamente ha una struttura da avventura grafica in 2D ma la sua filosofia, il suo concetto intrinseco e lo stesso gameplay sono un inno alla lentezza, all’attesa, alla pazienza, al tempo. Allo scorrere del tempo. E noi di tempo ne abbiamo speso sulla nostra Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
The Longing – attendere prego
The Longing ci chiede una sola cosa: attendere 400 giorni potenzialmente reali. Più di un anno. E non stiamo scherzando. D’altronde questo è un viaggio che avevamo già percorso su Steam (se incuriosito, qui trovi la nostra recensione). The Longing, infatti, è un titolo che ha già fatto molto parlare di sé proprio per la particolare richiesta ludica e per la sua natura praticamente unica.
Più che un videogioco, The Longing è una sorta di esperienza che si insinua nel quotidiano dell’utente, nella sua mente e che lo spinge in qualche modo a rituffarsi, anche per pochi secondi, nel mondo labirintico e tentacolare di Ombra. Questo perché più che la storia di Ombra questa è la storia nostra con Ombra. Sul come voler far compagnia a quel piccolo esserino, su quale sorte cercare di fargli ottenere. Sul come far passare questi inesorabili 400 giorni che sì, sembrano tantissimi ma passeranno.
Ma procediamo con ordine, The Longing ha un incipit molto semplice: un potente re ha bisogno di riposare per raccogliere le sue scarse energie. Ha un regno a cui badare, da difendere da non si sa bene quali mali. Per raccogliere tali energie, deve entrare in un sonno profondo lungo 400 giorni. Ma prima di chiudersi in silenzio, ecco che dona vita a Ombra, una piccola e lentissima creaturina nera con grandi occhi gialli.
Ecco noi abbiamo il compito di trascorrere questi 400 giorni insieme a Ombra. Di regola potremmo anche smettere di giocare e lasciare scorrere il tempo considerando che il titolo funziona come Animal Crossing e altri videogiochi analoghi: lo scorrere del tempo coincide con la realtà. Questo significa che un minuto reale coincide con un minuto nel mondo del piccolo e solitario Ombra.
Solitudine. Ecco, questa parola, unita alla lentezza e a passaggi spesso striminziti, dei veri e propri budelli rocciosi tutti simili tra loro, sono una costante nella fin troppo compassata avventura di The Longing. In realtà, non sappiamo se definirla un’avventura in quanto non c’è un nemico da affrontare, dei cattivi che ci danno la caccia, una vita da preservare. C’è però un mondo da scoprire. Quello sì.
Ed è il fascino di questo mondo, unico, decisamente unico, che ci porterà ad affacciarsi di continuo a vedere come sta Ombra, se è cambiato qualcosa… perché sì, mentre il tempo scorre, il mondo cambia. Senza contare che più scaviamo, più cerchiamo, più osiamo, più contenuti andremo a leggere (ci sono dei veri e propri libri da leggere all’interno del gioco… in un qualche modo bisogna pur passare il tempo, no?) e più si schiuderanno nuove strade. Che ci sia anche un modo per evitare un’attesa di 400 giorni? A te scoprirlo.
Un’esperienza lenta e non per tutti
The Longing è magico. Ha una magia tutta sua ma non è facile da comprendere e da vivere. non lo è affatto. È un titolo ostico e la sua difficoltà è intrinseca nella sua natura stessa: è un titolo estremamente lento. Lento e che, consapevole di tale lentezza, si prende anche gioco di noi. Lo stesso Ombra ce lo dice: “perché andare di fretta se devo aspettare 400 giorni?”
Ma procediamo con ordine, The Longing è un’avventura grafica con tanto di cursore a schermo da muovere all’interno di vari scenari 2D collegati tra loro da uno o più ingressi/uscite. Muoversi all’interno del mondo di gioco è facile ma allo stesso tempo estenuante. Potrai far muovere direttamente Ombra o dirgli dove spostarsi. In entrambi i casi, il suo incedere flemmatico ti potrà far perdere i nervi.
Ombra è lentissimo. Aprire una porta richiede tempo. Entrare in cunicolo ci porta viva più di dieci secondi. Esplorare il mondo di gioco, che è praticamente l’attività principale, è una fatica enorme. Ma, allo stesso tempo, è anche un inno alla pazienza. Mentre ti muovi, infatti, non puoi fare a meno di notare i fondali, di riflettere, di leggere le parole di Ombra, di ragionare sul cosa fare. Ma, potresti anche decisamente romperti le scatole e mandare tutto al diavolo.
The Longing è così. Prendere o lasciare. Accettare o abbandonare. Niente mezzi termini. Allo stesso tempo, chi accetta di restare, trova un titolo pieno di sorprese anche molto ingegnose. Oltre ai già citati libri da raccogliere, insieme a pezzi di carbone che sbucheranno un po’ ovunque, non mancano enigmi ambientali estremamente ingegnosi e che richiedono, anche qui, tempo. Tempo reale.
Potrai persino restare bloccato in una stanza in attesa che si riempia d’acqua. O che si liberi un’uscita. E anche qui, sarà necessario tempo, più che abilità o ingegno. Eppure, c’è qualcosa in The Longing che ti spinge a tornare, anche se per pochi minuti. torni per vedere se qualcosa è cambiato. Per spingersi un pochino più in là. Da segnalare, la possibilità di fissare dei ricordi. All’apparenza sembrano dei teletrasporti… falso. Sono dei punti in cui chiedere ad Ombra di tornare e lui si muoverà, lentissimamente fino a lì. Da solo.
C’è anche un’altra cosa non di poco conto, puoi chiedere a Ombra di esplorare da solo. Di raggiungere un punto a suo piacimento e lui farà così. Inizierà ad andare, senza di noi. O meglio, con noi sempre lì a osservarlo, finché avremo voglia e pazienza.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, The Longing sorprende per la cura grafica, per l’atmosfera claustrofobica e allo stesso tempo magica e fiabesca. Il mondo di Ombra con poco, regala tanto. lo fa bene. Certo, i budelli rocciosi si assomigliano tra loro eppure non c’è il bisogno di vedere altro. Anche le animazioni, seppur poche, sono ben curate e sorprendono.
Il sonoro non è male, leggero, e sembra quasi conciliare il sonno. Niente di evocativo o memorabile ma fa il suo dovere. Buoni gli effetti sonori. Ottima invece la presenza dei sottotitoli in lingua italiana. Infine, The Longing si difende molto bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo anche se noi consigliamo calorosamente quella portatile considerando la natura del titolo. Oltre a essere un modo di portare con sé il piccolo Ombra.