A seconda di quanti anni hai sul groppone, la settima generazione videoludica che vedeva protagoniste PlayStation 3 e Xbobx 360 può sembrare terminata appena qualche tempo fa o essere l’eco di un passato remoto…
Eppure sono ormai passati quasi 20 anni dall’esordio di queste console sul mercato e dei titoli che abbiamo potuto apprezzare in loro compagnia. Cosa può esserci dunque di meglio per aprire il nuovo anno se non una bella carrellata di 5 giochi da recuperare che hanno fatto la storia dei videogiochi e che sanno ancora oggi divertire e regalare emozioni?
Qualcuno potrebbe chiedersi: perché proporre giochi usciti ormai 5, 10, o anche 15 anni fa? I motivi sono tanti: primo tra tutti, far conoscere ai nuovi videogiocatori titoli che, pur nella loro meritata fama, rischiano oggi di passare giustamente in secondo piano rispetto alle uscite attuali.
Spero inoltre di andare incontro a coloro che hanno le stesse esigenze che avevo io qualche anno fa: trovare bei giochi da far girare anche su un PC di fascia bassa o media, o sulle vecchie console che si trovano in casa.
Ah, un ultima postilla: puoi facilmente trovare tutti i titoli consigliati di seguito introno ai 5€ su un certo sito di key… Bando dunque alle ciance e cominciamo!
Bioshock
A parere di chi scrive, un must per ogni giocatore che si rispetti. Bioshock è un’avventura in prima persona, con meccaniche tipiche da FPS arricchite dai Plasmidi, poteri speciali che permettono al giocatore di elettrificare i nemici, usare la telecinesi e tanto altro ancora. I 16 anni dalla pubblicazione si fanno sentire, soprattutto nel level design e nel gunplay, che ad oggi potrebbero forse risultare eccessivamente rigidi, ma ciò per cui Bioshock è un must imperdibile sono trama e ambientazione.
La metropoli sottomarina di Rapture è stata progettata dagli sviluppatori in stretta collaborazione con sociologi, psicologi e filosofi, così da dare vita ad una vera e propria utopia videoludica che, in una trama ricca di colpi di scena e dal finale memorabile, gioca costantemente con le nostre emozioni e pensieri, quasi a rompere la quarta parete. Il capostipite di una trilogia cult che ogni giocatore dovrebbe giocare.
Borderlands 2
Rimaniamo nel campo degli FPS, ma cambiamo decisamente contesto. Borderlands 2 è a mio parere il miglior capitolo di una serie che ha saputo ritagliarsi il suo zoccolo duro di fan. Immagina di entrare in un mondo aperto, ricco di personaggi a dir poco fuori di testa, missioni secondarie e armi, armi e ancora armi. Il punto di forza di Borderlands 2 è certamente il suo gameplay frenetico: i 6 personaggi giocabili hanno tutti abilità e skill tree differenti e unici, che in combo alle abilità passive garantite dagli armamenti consentono di creare build ingegnose e sempre nuove, il tutto con un gunplay soddisfacente ancora oggi.
Rispetto alla sua più recente incarnazione, Borderlands 3, questo capitolo è stato più apprezzato dai fan e dal sottoscritto per la sua componente narrativa più interessante e coinvolgente, grazie a quel villain carismatico e indimenticabile che è Jack il Bello. Se ti piacciono i giochi sopra le righe, ricchi di battute politicamente scorrette e ami i gameplay loop “alla Monster Hunter”, Borderlands 2 risulterà incredibilmente soddisfacente da giocare, specie se hai 3 amici con cui condividere l’intera avventura in co-op.
Deus Ex: Human Revolution
Tra i titoli qui presenti, Deus Ex: Human Revolution vanta i natali più nobili, con i primi capitoli della serie che furono dei capolavori alla loro uscita nel 2000 e nel 2003. Deus Ex: Human Revolution è un action RPG dalle forti tinte stealth, in cui un solido sistema di potenziamenti permette però di avere totale libertà di gameplay: è possibile infatti giocare anche in maniera più action, fregandosene di ruolare il Solid Snake di turno.
Qui abbiamo un eccellente comparto narrativo a farla da padrone, con una trama ben articolata che ha sullo sfondo lo scontro tra umani artificiali dotati di innesti robotici e una frangia più tradizionalista a cui questa ibridazione proprio non va giù. Assolutamente da recuperare insieme al suo seguito diretto, Deus Ex: Mankind Divided.
Spec Ops: The line
Parlando di intrecci narrativi, Spec Ops: The Line è uno di quei titoli che sa dire la sua. Dal punto di vista tecnico, abbiamo davanti un classico sparatutto in terza persona che, come era di moda, ricalcava abbastanza da vicino la saga di Gears of War. Giocarlo oggi potrebbe risultare forse legnoso, e non particolarmente interessante sotto il profilo del gameplay. Ma allora perché consigliarlo?
Per il finale. Spec Ops: The Line è uno dei titoli con finale “a sorpresa” più incredibili a cui mi sia capitato di giocare, e su cui per ovvie ragioni non scriverò nulla. Sappi solo che il finale offre una toccante riflessione sulla guerra e le sue conseguenze, che in titoli del genere raramente mi è capitato di vivere con tale intensità.
To The Moon
L’ultimo titolo che ti consiglio è una piccola perla che mi è rimasta nel cuore. Non spenderò molte parole, anche perché in To The Moon si gioca poco, ma ci si emoziona tanto. Il titolo è infatti più simile ad una storia interattiva che un videogioco vero e proprio, e andrebbe giocato proprio per la sua componente narrativa e la caratterizzazione dei suoi personaggi. Bastino le premesse: nei panni dei due scienziati Eva e Neil, membri di una azienda fondata per aiutare gli umani a esaudire i desideri attraverso i ricordi, abbiamo il compito di esaudire la volontà dell’anziano Johnny: “andare sulla Luna“.
Se vuoi saperne di più, puoi leggere la nostra recensione, altrimenti preparati ad immergerti in una storia dai toni maturi e riflessivi che saprà farti emozionare e commuovere.